Ci segnalano una notizia risalente al Giugno del 2014. Il Dalai Lama, recatosi nel Monastero di Pomaia a Pisa il 12 Giugno avrebbe pronunciato le seguenti parole:
‘Se si chiamano rifugiati vuol dire che fuggono da qualcosa ma il buon cuore per accoglierli non basta e bisogna avere il coraggio di dire quando sono troppi e di intervenire nei loro Paesi per costruire lì una società migliore. Non è possibile pensare che sia sufficiente l’accoglienza a risolvere il problema. Gli italiani, e i siciliani soprattutto, stanno dimostrando un gran cuore ma per risolvere il problema dei profughi è necessario intervenire in quei Paesi, impegnarsi per superare le guerre, spesso a sfondo religioso, che provocano gli esodi e superare anche il grande divario tra ricchi e poveri per costruire una società migliore. Serve quindi un pensiero a lunga scadenza per ottenere un risultato davvero efficace”.
La notizia è corretta nel suo fatto storico: l’ANSA, nel circuito a pagamento (cosa che ha cagionato all’inizio svariati dubbi sulla veridicità delle frasi, che quindi non sono state reperibili sulla rete da subito), riporta tali parole. È invece disinformazione il corollario di “meme” ed interpretazioni che da Giugno ad oggi affollano le nostre bacheche, con frasi come:
“Bisogna fermare l’immigrazione”
E la dichiarazione attribuita all’Europarlamentare M. Borghezio secondo cui:
“Sul tema dell’immigrazione il Dalai Lama mostra di avere le idee molto chiare, per dirla tutta, più chiare di quelle di Papa Francesco che, talora, sembra sottovalutare l’impatto che l’invasione degli immigrati ha sulle deboli strutture di Paesi come il nostro”.
“Noi che abbiamo sempre venerato il Dalai Lama come difensore della libertà e dell’identità del popolo tibetano non possiamo non apprezzare altamente la grande lezione che questa guida spirituale sta dando a tutti, ivi compresi coloro, come i nostri attuali governanti che fingono di non conoscere i guasti e la pericolosità dell’apertura indiscriminata delle porte di un Paese a clandestini e pretesi ‘rifugiati'”.
Entrambe le interpretazioni, come è evidente dal testo letterale della frase del Dalai Lama, sono quantomeno imprecise.
Dire che qualcosa non basta non è infatti un invito a smettere di fare quel qualcosa, e dire che qualcosa non è sufficiente, non significa smettere di fare quel qualcosa.
Il Dalai Lama nel lodare il grande cuore di Italiani e Siciliani ne conferma l’azione, ma, aggiunge la necessità di fare qualcosa di più perché le terre da cui gli immigrati fuggono tornino pacifiche ed ospitali.
E tale impegno pare allo scrivente ben diverso da un diktat contro l’immigrazione.
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