Dal riconteggio in Wisconsin più voti per Biden: questo è l’esito scontato, date le premesse, di un’operazione pagata integralmente dal Comitato Elettorale Pro-Trump.
Ma andiamo con ordine.
Per chiedere un riconteggio non è necessario provare o allegare l’esistenza di brogli.
Questa è una cosa assai importante per quanto seguirà in questo brano, memorizzatela. Molti stati, tra cui il Wisconsin, consentono che si vada al riconteggio quando il margine di vittoria è assai stretto, ponendo le spese dello stesso a carico del richiedente.
In questo caso, con una vittoria di misura di Biden del 4%, è scattata la soglia necessaria perché il Comitato Elettorale di Trump potesse chiedere riconteggio.
Operazione che è stata compiuta, nella perenne campagna elettorale del “Big Steal”, l’ormai sempre più remota e legalmente sconfessata teoria di una massiccia operazione di brogli tenuta dal Comitato Elettorale di Biden. A latere, secondo la teoria cospirativa di QAnon, scoperta dal Patriota Q grazie all’aiuto di Radioisotopi ed altre Tricche e Ballacche nucleari nascoste nelle schede elettorali.
In ogni caso il riconteggio non è costato due spicci: per soli tre milioni di dollari, il riconteggio in Wisconsin ha dimostrato una minima aberrazione dei risultati in favore di Donald Trump. Il magnate e presidente uscente ha perso così 132 voti, e incassato un verdetto negativo che contribuisce a smentire la teoria del “Big Steal”
Ricorderete tutti gli esiti del rigetto del ricorso in Corte d’Appello in Pennsylvania e l’enorme ostacolo da esso rappresentato ad un eventuale tentativo di deferire la questione in Corte Suprema.
Per chi non avesse voglia di leggere il nostro precedente articolo ricordiamo la parte rilevante.
La Corte sin dalle prime pagine si perita di ricordare che “La Campagna [di Trump] ha discusso e perso simili argomenti in altri Stati”, “non ha mai dimostrato che la campagna elettorale o i voti di Trump siano stati trattati in modi diversi dai voti di Biden” e che “gettar via milioni di voti via posta sarebbe un provvedimento drastico e senza precedenti, privando una ingente parte dell’elettorato di ogni diritto e danneggiando ogni tipo di voto elettorale”.
Non solo: la Corte di Appello si spinge a dichiarare che delle molteplici accuse portate dal Comitato per le Elezioni di Trump, non una sola è stata dimostrata.
Al netto no opposto dalla Pennsylvania si aggiunge ora il parere del Segretario della Contea, incaricato del riconteggio in Wisconsin
” Alla fine del riconteggio il Segretario della Contea di Milwaukee George Christenson ha dichiarato: “Il riconteggio dimostra quello che già sapevamo: che le elezioni nella Contea di Milwaukee sono giuste, trasparenti, precise e sicure” “
Sapete dove ora andiamo a parare
La combinazione del “Judiciary Act of 1925” e del “Supreme Court Case Selections Act” (vedi nostro precedente articolo intitolato: “Le accuse del comitato Trump non hanno alcun fondamento”- Respinto ricorso in Pennsylvania, scenari futuri e la Corte Suprema) introducono sin dal 1925 un severo filtro di ammissibilità nella Corte Suprema.
Sostanzialmente non puoi semplicemente proporre un ricorso e vedertelo discusso: devi dimostrare che in qualche modo quello che proponi sia degno di essere discusso, ovvero abbia la minima possibilità di pervenire ad un qualsiasi risultato di approfondimento o discussione.
Abbiamo, in due diversi stati due Tribunali in due gradi di giudizio ed un pubblico ufficiale che negano decisamente la presenza di brogli, o anche solo la differenza di trattamento tra i comitati elettorali dei due candidati e i loro voti.
Alla presenza di un riconteggio si è verificato un infinitesimale errore di calcolo che non solo non ha aggiunto voti al Presidente Uscente, ma gliene ha tolti cementando la sua sconfitta.
Oltretutto, anche se Trump ricorresse nuovamente alla legge in Wisconsin, il tempo rema contro di lui: i risultati saranno ufficialmente certificati, e quindi immobilizzati, questo martedì. Ovviamente, da un apposito comitato Bipartisan.
Riecheggiano le parole redatte nella sentenza d’appello in Pennsylvania, che abbiamo scritto e riportiamo:
“La Campagna [di Trump] ha discusso e perso simili argomenti in altri Stati”
Dato il pesante filtro di ammissibilità in Corte Costituzionale, alla leggera ilarità di Trump che paga per regalare un centinaio di voti a Biden, si aggiunge un ulteriore indizio che le azioni legali non potranno che fermarsi prima della Corte Suprema, con la soccombenza del Comitato del Presidente Uscente in favore del Presidente Entrante Joe Biden.
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