Dal 6 Agosto Green Pass obbligatorio: per chi, perché, come
Dal 6 Agosto Green Pass obbligatorio: il che significa che, come abbiamo detto tempo fa, domani 5 Agosto è l’ultimo giorno prima dell’entrata in vigore del DPCM 17.06.2021.
Dove è obbligatorio usare dal 6 Agosto Green Pass?
Il pass servirà dal 6 agosto agli over 12 in zona bianca per l’accesso a eventi sportivi, fiere, congressi, musei, parchi tematici e di divertimento, centri termali, sale bingo e casinò, teatri, cinema, concerti, concorsi pubblici.
Punto dolente delle molteplici proteste, servirà per l’accesso ai tavoli dei ristoranti e del bar, ma esclusivamente al chiuso e non al bancone.
Sarà limitato l’accesso anche per piscine, palestre, sport di squadra e centri benessere (tranne all’aperto), accedere alle sale di attesa del pronto soccorso ed alle visite a parenti ricoverati e anziani in residenza e partecipare a feste ed eventi.
E in seguito?
È già aperto il dibattito per una fase successiva in cui l’obbligo potrebbe essere esteso ai trasporti a lunga percorrenza, al mondo del lavoro ed alla scuola.
La data probabile per scuola e trasporti è il primo settembre, in modo da arrivare all’inizio dell’anno scolastico con la maggior tutela per gli studenti.
Dubbi ancora sul mondo del lavoro, nonostante vi siano già attività per le quali il Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro già impone vaccinazioni e controlli, e per le quali ci si è attivati con la medicina del lavoro per l’applicazione del Green Pass tra i requisiti di idoneità.
Aggiornamento al 6 Agosto: È infatti confermato l’obbligo di Green Pass per i trasporti a lunga percorrenza, per il personale della scuola e per gli studenti Universitari da Settembre.
Quando posso ottenere il Green Pass?
Il Green Pass viene, mediamente, rilasciato mediante i canali IO, Immuni, Digital Green Certificate e Fascicolo Sanitario Regionale entro due-tre giorni dalla prima dose.
Ma non sarà attivo prima del 15mo giorno dalla prima dose, termine entro il quale la comunità scientifica ritiene che la prima dose dispieghi la sua massima efficacia (o nel caso di monodose, si compia la vaccinazione).
Si ricorda che ai fini della protezione individuale, vedasi Variante Delta, sarebbe meglio muoversi col ciclo vaccinale completo (15 giorni dalla seconda dose), ma in questa prima fase, stante il numero di persone in attesa della seconda dose, si è deciso per avere dal 6 Agosto Green Pass obbligatorio con una dose e non “completo”.
Cosa che potrà accadere nelle fasi successive, una volta che l’attuale platea di prime dosi (61% della popolazione ad oggi) avrà ricevuto la seconda dose (siamo al 56%).
Dopo due-tre giorni si riceverà un SMS o una notifica su App IO o Immuni.
In caso di mancanza del messaggino un menù disponibile sul portale “Digital Green Certificate” consentirà di richiedere in autonomia i codici necessari.
Anche le Farmacie potranno stampare copia cartacea del Green Pass: cosa comunque fattibile anche in casa con l’accesso al sito citato ed una buona stampante.
Dove è valido il Green Pass?
Al momento, negli stati dell’Unione Europea, oltre San Marino e Città del Vaticano.
Resta il nodo da sciogliere per chi si è vaccinato con Sputnik, il preparato russo riconosciuto solo in alcuni stati e non a livello generale (e usato in San Marino) e per le sperimentazioni Reithera.
Nodi da risolvere in futuro.
Aggiornamento al 6 Agosto: una serie di circolari stabiliscono una esenzione provvisoria fino al 30 Settembre per le sperimentazioni Reithera e fino ad Ottobre per i vaccinati Sputnik.
E se non sono vaccinato?
Il Green Pass viene rilasciato anche con un tampone nelle 48h precedenti, con una durata di 48h, o con un certificato di guarigione COVID.
Nel secondo caso avrà una durata di sei mesi, contro la durata di 270 giorni dalla seconda dose di vaccino o “nel tempo intercorrente tra la prima dose e l’appuntamento fissato per la seconda”.
I tamponi saranno rilasciati a prezzo calmierato fino a Settembre, con possibilità di proroghe.
Chi è tenuto all’esibizione del Green Pass?
Tutti coloro dell’età per la quale esiste un vaccino approvato.
Al momento non esistono vaccini approvati per i minori di anni 12, quindi dal 6 Agosto Green Pass obbligatorio solo per i maggiori di tale età. I bambini potranno continuare ad entrare nelle attività elencate, anche se si prega di mantenere le cautele del caso e tenere presente il progressivo abbassamento dell’età media del contagio compatibile col raggiungimento da parte delle fasce di età più avanzate dell’immunità di gregge.
Circolari del Ministero della Salute indicheranno eventuali soggetti per i quali non è possibile la vaccinazione.
Aggiornamento al 6 Agosto: una serie di circolari stabiliscono le esenzioni per chi ha patologie pregresse incompatibili con la vaccinazione o per casi di reazioni effettivamente riconosciute alle componenti dei vaccini.
Chi controllerà l’esibizione del Green Pass e come?
Vero e proprio cavallo marcio di battaglia dell’antivaccinismo militante è la fake news diffusa in queste ore per cui l’esercente dovrebbe demandare alle autorità di polizia il controllo.
Cosa che, nella mente del “nopass” militante, gli consentirebbe semplicemente di entrare in una delle attività proibite minacciando di denunciaquerela per improbabili inesistenti normative l’esercente per ottenere quello che vuole.
Cosa, abbiamo dimostrato in un articolo specifico, tanto insensata come pretendere di entrare in un bar comprando un Rum&Cola per il proprio figlio dodicenne dichiarando che lo stesso è un nano di 45 anni, soffiare con gusto un sigaro cubano in faccia alla cameriera e urlare che se al figlio dodicenne sarà negato l’alcolico e se qualcuno gli dirà di spegnere il sigaro denuncerà tutti per discriminazione.
Il DPCM 17.06.2021 esplica tutta una serie di soggetti tenuti al controllo. Soggetti tenuti esattamente come il tabaccaio è tenuto a chiedere un documento agli acquirenti di tabacchi per evitare la vendita ai minorenni e l’esercente di bar e minimarket per evitare la vendita di alcolici ai minorenni.
Per chiarezza i soggetti deputati sono:
- a) i pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni;
- b) il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, iscritto nell’elenco di cui all’art. 3, comma 8, della legge 15 luglio 2009, n. 94;
- c) i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonchè i loro delegati;
- d) il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai
quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonchè i loro delegati; - e) i vettori aerei, marittimi e terrestri, nonchè i loro delegati;
- f) i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali, in
qualità di visitatori, sia prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonchè i loro delegati.
Del resto, per i soggetti di cui al punto f) lo sapevamo: per visitare i propri cari in strutture sanitarie, ti tocca il Green Pass.
Quello che si evince da questo elenco è che la verifica del Green Pass non spetta non solo agli ufficiali di cui al punto a), ma alle maschere del cinema e del teatro, ai proprietari dei luoghi dove si tengono fiere ed eventi e personale loro dipendente, ai gestori di bar e ristorazione.
Come faranno? Servono oggetti costosi?
L’app “VerificaC19” è disponibile già adesso su tutti i cellulari Android e Apple muniti di fotocamera.
Il meccanismo è semplice: l’app non mostra alcun dato sensibile e sanitario, ma controlla delle “chiavi” in un database per mostrare una certificazione di “idoneità” o “non idoneità”. Mostra anche il nome del soggetto, e con un documento di identità si evitano grossolani tentativi di falsificazione o abuso di Green Pass altrui.
Naturalmente, ricordiamo sottrarsi alla verifica dell’esercente comporterà l’impossibilità automatica di accedere al servizio e il rischio di gravi sanzioni.
Di che sanzioni parliamo?
In caso di violazione sarà una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro, duplicata sia per esercente che per utente.
In caso di ripetute violazioni, bastano tre in tre giorni diversi, l’esercizio verrà chiuso fino a 10 giorni, ripetibili in caso di nuove sanzioni alla riapertura.
Va quindi detto che “elencare locali in cui il Green Pass viene richiesto” diventa uno straordinario esercizio di futilità.
Non spetta all’esercente decidere, ma al DPCM citato.
Restano i limiti di capienza per eventi e teatri?
Restano, ma vengono aumentati proprio in considerazione del Green Pass, salendo al 50% dei posti all’aperto ed al 25% al chiuso.
Per i trasporti si sale all’80%
Ma il Green Pass riduce i contagi?
Il Green Pass non serve per ridurre i contagi, serve per certificare misure come vaccinazione e tamponi che, unite ad altre, possono ridurre il rischio.
Come avere la patente di guida certifica il fatto che l’utente sia in grado di esaminare alcune complessità della guida, ma non esclude gli incidenti e come esibire il documento di identità prima di bere certifica il fatto che ci troviamo di fronte ad un soggetto adulto e con raziocinio ma non evita il vizio dell’alcol di per sé (ma tiene lontani gli impressionabili ragazzini).
E i vaccini? Neppure quelli?
Sia rilievi scientifici che empirici, vedasi il caso di Israele, dell’Amerigo Vespucci e della “festa a Reggio” dimostrano che la vaccinazione non esclude ma riduce il contagio, quantomeno di un ordine di grandezza.
Il dato Isrealiano restituisce uno scenario in cui i vaccinati, nell’esempio col dato “semplificato per esempio”, contraggono la malattia in forma grave nello 0,01% dei casi, mentre i non vaccinati nello 0,1%, sull’Amerigo Vespucci, comunità militare dove il distanziamento sociale era malagevole, solo il 6,25% dei presenti ha contratto la malattia e nel caso di Reggio nessun vaccinato tra i contagiati è andato oltre la forma paucisintomatica o del tutto asintomatica, a fronte di casi di malattia severa presenti nei locali nosocomi tra i non vaccinati.
Siamo quindi in un’ordine di grandezza, in una proporzione di 1:10 in favore dei vaccinati.
Scopo del Green Pass è quindi limitare i lockdown usando un “rischio calcolato” meno aleatorio e basato su quella proporzione, consentendo a tutti l’accesso a determinate attività, ma al chiuso secondo quella proporzione esibita da scienza e pratica.
Il che non significa cancellare il contagio, dirlo è un grave errore di comunicazione.
Ma sommando distanziamento sociale, igiene corretta (disinfezione delle mani, mascherine) e vaccinazione, e usando il Green Pass per una verifica, possiamo pervenire ad una calcolata e calcolabile riduzione del rischio.
Il che è meglio di zero.
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