La bufala della nuova regola di Meta è sostanzialmente vecchia come Facebook.
E non stiamo scherzando: sono anni che continuiamo a rivederla incessantemente. Ostentando una visione del diritto alquanto balorda ed una visione della società ancora peggiore.
Chi la condivide sostanzialmente pretende l’impunità legali per reati che dichiara di voler commettere a mezzo Facebook, ordinando a Mark Zuckerberg di fargli da complice o almeno di “non fare la spia”.
Situazione che ostenta una bancarotta morale mica da ridere.
“Domani inizia la nuova regola Facebook/Meta dove le tue foto possono essere usate. Non dimenticate che la scadenza è oggi!!! Può essere usato nei contenziosi contro di te. Tutto ciò che pubblicherai sarà reso pubblico da oggi – compresi i messaggi. Non ti costa niente di più di un semplice copia e incolla. Meglio prevenire in anticipo che intrecci legali e scuse dopo. “Non autorizzo Facebook / Meta o nessuna delle organizzazioni legate a Facebook/Meta a usare le mie immagini, informazioni, messaggi o post, né in passato né in futuro. Con questo comunicato comunico su Facebook/Meta che è severamente vietato copiare, notificare o intraprendere qualsiasi altra mia azione in base a questo profilo e/o ai suoi contenuti. I contenuti di questo profilo sono informazioni private e riservate. La violazione della privacy può essere punita dalla legge: Facebook/Meta è ora un’istituzione pubblica. “
Sostanzialmente, l’equivalente di andare al bar a dire che il vostro vicino di casa è un pedofilo e poi minacciare di denunciare il barista e tutti gli avventori quando riferiranno la cosa al vicino di casa, lui vi denuncerà e loro saranno chiamati a testimoniare.
Ora, seriamente, pensate davvero basti una formuletta magica per mettervi al sicuro dalle responsabilità “civili e penali” di quello che dite?
Cosa anche più vera contando che alla normale disinformazione si è aggiunto la particolare variante novax, che somma minacce a mezzo social e messenger a politici e medici a post e messaggi di disinformazione medica, procurato allarme e diffusione di notizie false e tendenziose.
Ci tocca ancora ricordare che la bizzarra teoria di “Meta società pubblica che è tenuta per legge a non fare la spia” è semplicemente un lascito delle precedenti varianti della bufala, che inserivano nel mix la Lex Mercatoria e lo Statuto di Berna, nella versione complottista dei “Freemen on the Land”/”Popolo Unico” e altri movimenti di “sovranità individuale”.
Vi farò una serie di esempi.
Immaginate di essere nella vostra comitiva di amici. All’improvviso, dopo una birra di troppo, cominciate a dire
Oh, guardate quella [inserire espletivo sessuale] di Clausola (citazione colta), se la tira che la dà a tutti tranne che a me! Ma io giuro se la prendo… se la prendo in un vicolo, bum! zum!! Me la ribalto come una tartaruga quella [inserire espletivo sessuale]. Le faccio [inserire operazioni sulla sua anatomia illegali e penalmente rilevanti] a quella [inserire espletivo sessuale], che se poi quel buonista del fidanzato dice una cosa contro di me io gli faccio come i cattivi di Un tranquillo Week-end di paura! Ma non dite niente a nessuno…shhh… è un segreto! Se dite a qualcuno che ho detto queste cose io vi denunzioquerelo tutti di Privacy perché i post potranno essere usati nelle cause civili e penali
Immaginate di essere così disgustati dalle azioni di Tizio da avvisare Clausola e compagno dell’accaduto.
Secondo voi se Tizio andrà a dire in Tribunale che la vostra testimonianza e quella dei presenti non è valida perché avete fatto giurin giurello di essere omertosi avrà qualche speranza di sfuggire alla giusta punizione?
Allora perché dovrebbe bastare mettere una formuletta che abbiamo dimostrato di nullo valore giuridico per trasformare Internet in terra di nessuno?
Immaginate un bel giorno di incontrare un mitomane. Questo mitomane vi ferma e dice
Devi sapere che Caio, l’amico tuo, è un pedofilo e pure hacker, ha collegato il suo sistema a Facebook per scaricare le foto di tutti e farci i video porno, di notte molesta i bambini e poi sevizia orrendamente i cuccioli di panda allo zoo picchiandoli ripetutamente usando un cucciolo di foca come mazza! Ma mi raccomando, se vai a dire ad un giudice quello che ho detto ti denunzioquerelo, perché i post potranno essere usati nelle cause civili e penali
Cosa vi trattiene dal contattare immediatamente Caio perché vada a tutelarsi? Assolutamente niente.
Facebook, come vi abbiamo più volte dimostrato, non è un mondo a parte.
Come risponde quindi il bufalaro? Come al solito, risponde mentendo.
Risponde rassicurando la ciurma di indinniati, le truppe cammellate di cattivisti da tastiera in servizio permanente dando loro l’equivalente di un foglio di cartoncino modello Bristol ritagliato a forma di scudo e promettendo loro che li difenderà dalle conseguenze delle loro azioni.
Il risultato? Il fronte di battaglia che è la Rete si riempirà di cadaveri virtuali, avatar di imputati per le loro colpe, che col loro ultimo respiro invocheranno una sorta di vizioso “patto di non fare la spia” al quale hanno rinunciato pubblicando i loro contenuti calunniosi, diffamatori, allarmistici e quant’altro.
Volete essere davvero sicuri di non essere denunciati per quello che scriverete su Facebook? Non esiste alcuna “nuova regola di Meta” che tenga: non scrivete quello di cui non siete certi.
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