Da domani i medici dovranno curare l’omosessualità in Russia
Da domani i medici dovranno curare l’omosessualità in Russia: e la Russia riapre le porte di una triste stagione che credevamo superato in cui l’omosessuale veniva considerato un “pericoloso deviante”, minaccia per la società, da dover rieducare o peggio.
La notizia arriva da Moscow Times, e fa riferimento a un’ordinanza del ministero della Salute Russo dello scorso novembre, della quale costituisce compiuta applicazione.
Da domani i medici dovranno curare l’omosessualità in Russia
Che la Russia fosse nel suo complesso un paese profondamente omofobo lo avevamo capito da lungo tempo. Con una “battuta” disgustosa sia dal punto di vista delle competenze specifiche che della morale un ministro della Cultura tra il 2013 e il 2014 si spinse a definire i Russi il popolo più resiliente della storia grazie ad un fantomatico cromosoma in più che li rendeva immuni a vizi tipicamente occidentali tra i quali aveva espressamente inserito, e nello stesso calderone, la denatalità, il satanismo e le relazioni omosessuali.
Sempre in Russia al momento è vietata ogni raffigurazione di “rapporti sessuali non tradizionali” e “cambi di sesso”, con un grossolano parossismo che ha portato alla Duma richieste di limitare fortemente ogni richiesta di cambio di sesso per paura che i giovani russi cambiando sesso diventino inadatti alla leva e in pasto alla stampa la scoperta di improbabili logge terroriste nazigay in Ucraina “armate” di boa di struzzo, parrucche verderame con lunghi boccoli, libri e videogames a tema LGBTQ+ da spargere tra i giovani Russi e foto intonse di Hitler da adorare con feticismo sessuale.
Parliamo anche della Russia dove un reality assai in voga prevedeva stanare l’omosessuale nascosto in una casa piena di eterosessuali.
Ma adesso la propaganda si spinge oltre: il testo legislativo dichiara che un sessuologo dovrebbe aiutare i pazienti con disturbi dello sviluppo e dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere e delle preferenze sessuali, nonché i pazienti con “disarmonia familiare-sessuale, disfunzione sessuale”.
Termini brutalmente precisati nelle pandette ufficiali, che chiariscono tali disturbi in
L’aiuto di un tale specialista [sessuologo] è necessario se una persona vuole sbarazzarsi della frigidità, dell’impotenza o di tali violazioni del comportamento sessuale come feticismo, masochismo, sadismo, esibizionismo e anche con tali, per dirla in parole povere, preferenze non-standard come autoerotismo, omosessualità, bestialità
Riassumendo, da domani scatta la possibilità dell’obbligo terapeutico per un intero calderone di persone che comprendono, equiparate allo stesso modo, masturbatori, zoofili e omosessuali.
Cosa comporta tutto questo?
La Russia sostanzialmente sta reinterpretando l’ICD-10 a suo modo, ovvero formalmente seguendo la classificazione internazionale delle malattie, ma di fatto inserendovi surrettiziamente l’omosessualità.
Inoltre da domani un sessuologo potrà applicare “misure coercitive di natura medica”, sviluppate insieme a uno psichiatra.
Certo, la formulazione fa pensare alla possibilità, ma come osserva Ksenia Mikhailova, avvocato del gruppo Vykhod LGBT, la somma dello “stiracchiamento” delle fattispecie di devianza e il clima culturale fortemente omofobo del Putinismo moderno portano tutti allo stesso risultato.
La possibilità potrà spesso tradursi in opportunità e poi fatto, con l’omosessuale sottoposto a “terapie di riabilitazione” coattive con la presenza di sessuologi e psichiatri che reinterpretano la medicina e la psicologia in salsa Russo-Putinista.
Sommiamo quindi le pesanti sanzioni economiche a chi diffonde o produce testi che raffigurano relazioni sessuali “non tradizionali” all’aperta “rieducazione dell’omosessuale”.
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