Approfondimento

Da anni Luc Montagnier non è più autorevole: le perle dell’idolo NoVax a Firenze

Luc Montagnier è a Firenze e, dopo aver rilasciato un’intervista ad Ippocrate, è tornato a far parlare di sé. Molto spesso si confonde il Premio Nobel da lui conquistato nel lontano 2008, con l’autorevolezza delle dichiarazioni fornite pubblicamente a proposito dei vaccini. Per non parlare del Covid. Cerchiamo di fare chiarezza una volta per tutte, dopo i chiarimenti dei mesi scorsi pubblicati sul nostro sito, in quanto l’autorevolezza delle fonti in ambito medico fa tutta la differenza del mondo.

Luc Montagnier a Firenze: proviamo ad inquadrare il suo profilo

Perché Luc Montagnier ha fatto parlare di sé a Firenze? Le ultime uscite dello scienziato si concentrano sui vaccini contro il Covid e sulla frase “picco di decessi dopo la vaccinazione, c’è correlazione”. Questo, nonostante le terapie intensive siano occupate al 90% da persone non vaccinate secondo diverse testimonianze raccolte dalle strutture in questione negli ultimi tempi. Anche in questo caso, le uscite di Luc Montagnier non sono accompagnate da prove e da evidenze scientifiche.

Chi è Luc Montagnier? Le sue ricerche sono state cruciali sul fronte HIV, al punto da ottenere il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 2008 insieme a Françise Barré-Sinussi. E questo è un fatto che nessuno può mettere in discussione. I problemi, per la sua figura e la sua autorevolezza, sono sorti negli ultimi anni. In particolare, dal 2020 parla di un virus manipolato e di studi simili al suo tenuti segreti. Informazione non vera, essendo alla portata di tutti, salvo andare incontro a continue smentite da parte della comunità scientifica.

Ancora, a novembre 2017 c’è stata, da parte di un gruppo di oltre 100 scienziati, una lettera aperta contro le dichiarazioni dello stesso Luc Montagnier a proposito del legame mai dimostrato tra vaccini e autismo. Questo, senza dimenticare che le più recenti teorie sull’HIV dello scienziato sono state respinte addirittura da Françoise Barré Sinoussi, che aveva vinto il premio Nobel con lui. Infine, è arrivato a proporre di curare il Parkinson e altre malattie degenerative attraverso l’utilizzo del succo di papaya.

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