Curiosity riceve aggiornamento spaziale: dieci giorni per scaricarlo. E voi magari vi lamentate se il “martedì delle patch” di Windows 10 e 11 vi prende un’ora di tempo del vostro lavoro o se l’ultimo gioco per la Playstation 5 o la Switch che avete comprato chiede qualche ora per scaricare update spesso grossi quasi quanto il gioco stesso.
Immaginate voi cosa possa significare aggiornare un “rover”, una sonda su ruote inviata su Marte a Novembre 2011 e ancora in operazioni
La patch è quella che in gergo tecnico definiremmo una “major release” o un “combo update”. Per buona parte è composta da ottimizzazione e razionalizzazione del codice della versione precedente, ormai abbondantemente “bucherellato” da diverse patch minori da portare a coesione.
La maggior parte però introduce nuove funzioni in un sistema vecchio di dodici anni, e tutte assai utili.
In primo luogo un nuovo software per per l’analisi e la codifica delle immagini consentirà a Curiosity di fermarsi per meno tempo per scattare ed analizzare foto su Marte. A differenza di modelli successivi come Perseverance, Curiosity non è mai stato in grado di guidare e scattare foto allo stesso tempo.
Grazie a questo aggiornamento dovrà fermarsi per pochi secondi ad ogni foto e non interi minuti: questo consentirà di risparmiare energia e logorio: immaginate una macchina costretta a fermarsi e ripartire ogni minuto rispetto ad una che fa soste temporanee.
Sempre parlando del logorio, un nuovo sistema di guida consentirà a Curiosity movimenti più fluidi evitando di consumare le ruote (non ci sono meccanici e pit-stop su Marte) con continui zigzag.
Ulteriori aggiornamenti riguardano il controllo del braccio meccanico, dei sensori di testa e il sistema di comunicazioni. Curiosity dovrebbe adesso muoversi in modo più preciso senza “sprecare” movimenti e inviare messaggi in modo più razionale.
Il nuovo aggiornamento, R13, è di poco più grande della versione precedente: nonostante questo è stato inviato in 51 files nell’arco di dieci giorni con uno stop alle operazioni del drone di quasi una settimana, per poi essere installato successivamente.
Al pari di un computer o uno Smartphone moderno, Curiosity ha un sistema di “rollback”: se qualcosa fosse andato storto, si sarebbe potuto ritornare alla versione precedente senza rendere il costoso strumento un ammasso di ferraglia spaziale.
Rischio presente in ogni aggiornamento, con l’aggravante che mentre puoi sempre riformattare un PC improvvidamente “spento durante l’aggiornamento” o ripristinare un cellulare con problemi, andare su Marte a resettare un Rover diventa alquanto complicato
Ma tutto è bene quel che finisce bene.
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