Possibile calo per Salvini su Facebook: interazioni dimezzate con governo Draghi europeista
I sondaggi politici ai tempi dei social non sono solo quelli condotti dai vari istituti che in questi anni si sono fatti un nome sotto questo punto di vista e, a tal proposito, è molto significativo quanto abbiamo raccolto oggi 21 febbraio in merito al seguito di Salvini su Facebook. Come tutti sanno, gli anni d’oro per la Lega e per il suo Segretario sono iniziati attorno al 2015, quando c’è stato anche un cambio di passo per quanto concerne la comunicazione del leader politico sui propri canali 2.0.
Drastico calo per le interazioni nella pagina Facebook di Salvini
Un trend che abbiamo iniziato ad analizzare nei giorni scorsi, quando i post di Salvini su Facebook hanno fatto registrare i primi commenti dei suoi sostenitori tendenzialmente più favorevoli alle recenti scelte politiche di Giorgia Meloni. Questa domenica, come potrete notare, abbiamo riscontri in termini numerici che arrivano direttamente dagli insight della suddetta fanpage. Basta fare un raffronto tra febbraio e i mesi precedenti, per rendersi conto di quanto stia avvenendo.
Nello specifico, le interazioni generate dalla pagina Facebook di Salvini ora sono meno della metà rispetto a prima. Tutto nasce dall’adesione al governo Draghi e a quella che diversi addetti ai lavori stanno definendo “svolta europeista” per il leader della Lega. Se da un lato le decisioni prese di recente potrebbero non aver scaturito un impatto diretto sulle interazioni, di sicuro il calo è dovuto al fatto che l’ex Ministro dell’Interno non possa più condividere determinati contenuti sui suoi canali.
Dalle politiche sugli sbarchi, ai post di opposizione. Sono questi due esempi di contenuti che ora latitano sulla pagina di Facebook e che, in circa due settimane, hanno determinato un calo pari a quasi il 50% rispetto alle normali interazioni registrate in precedenza nel medesimo arco temporale. Tradotto, come confermato da Next Quotidiano, siamo passati da più di 10 milioni di interazioni su base settimanale, ai numeri attuali che si assestano attorno a 5,7 milioni. Questa, almeno, la versione della fonte, che ci limitiamo a riportare come editoriale.
EDIT: Questo articolo è passato a editoriale perché i numeri sono in fase avanzata di analisi. Nonostante una prima conferma abbiamo preferito un approccio più soft, grazie anche alle segnalazioni di alcuni utenti 🙂
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