Critica Salvini, ondata di insulti per Martina Mondini di Stradella su Facebook e Instagram
Si chiama Martina Mondini e in queste ore è diventata nota al pubblico del web, soprattutto su Instagram e Facebook, per aver commentato in modo polemico un video pubblicato da Salvini, in riferimento ad un’ospitata del leader della Lega su La 7. In particolare, alla ragazza di 25 anni che vive a Stradella e fidanzata con un ragazzo di colore, non sarebbe andata giù la scena che vede Salvini baciare il crocifisso, invitando i bambini africani a restare in Africa e quelli italiani a restare in Italia.
La storia è stata resa pubblica grazie ad un’intervista che la stessa Martina Mondini in queste ore ha rilasciato a Repubblica. La ragazza di Stradella ha in primo luogo menzionato lo stralcio che l’ha indotta a criticare il Ministro dell’Interno, riportato in precedenza, per poi evidenziare nuovamente il commento rilasciato sui social:
“Prima di parlare di integrazione devi sciacquarti la bocca, perché non sai nemmeno cosa significa. Come non sai cosa significa amare e rispettare il prossimo. Schifo”.
Oltre a sottolineare che “schifo” non fosse riferito a Matteo Salvini, Martina Mondani ha anche fatto presente di aver ricevuto una vera e propria ondata di insulti su Instagram e Facebook, menzionando in modo esplicito che siano pervenuti persino da donne e uomini in divisa. La ragazza sostiene che la ferocia degli insulti sia dovuta in parte anche al fatto che sui social ci sia in bella mostra la foto con il fidanzato, come accennato un nigeriano. Al momento, in ogni caso, la diretta interessata pare non intenzionata a sporgere denuncia.
Insomma, a distanza di poche ore da un’altra precisazione che abbiamo condiviso coi nostri lettori a proposito di Salvini, in riferimento ad alcune dichiarazioni che ad oggi non trovano riscontri sui sardi, tocca tornare su una questione che in modo indiretto coinvolge il Ministro dell’Interno. Di sicuro la storia di Martina Mondini deve far riflettere tutti, considerando gli strascichi che ci sono stati per una banale critica pubblicata su Facebook ad un personaggio politico.
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