Cremona: film dell’orrore in classe all’ora di buco. Questa è la notizia rimbalzata su diverse agenzie delle quali ci è stata chiesta asseverazione, espressamente per i nostri collaboratori. I quali ringraziano, ma riconoscono che ci sono casi in cui ricostruire il filo di una notizia è complesso, e richiederebbe la presenza o il controllo di persona.
I dubbi però ci sono, e vanno tutti evidenziati.
La vicenda si svolgerebbe in una scuola di Cremona della quale non è riportato il nome. Secondo il Corriere della Sera, in un’ora “di buco” (ovvero in assenza del docente titolare e con un supplente mobilitato all’ultimo minuto, quindi con interruzione del programma di lezioni), complice l’atmosfera di inizio vacanze, gli studenti di terza media avrebbero richiesto la visione di un film portato da casa.
Siamo sinceri: nell’ora di buco abbiamo fatto cose anche più strane, dai compiti per l’ora dopo fino ad attività ludiche di vario tipo. È concesso ancorché non consigliato.
La cosa che rende la vicenda oggetto dello scandalo social è la scelta del film: “Terrifier“, slasher movie del 2016 dedicato alle avventure di “Art il Clown”, lo slasher citato.
Dove per slasher, nel gergo cinematografico si intende un serial killer, spesso con poteri sovrannaturali sulla falsariga di personaggi come Freddie Krueger e Michael Myers, dedito ad una inarrestabile e brutale serie di omicidi graficamente sconvolgenti con spargimento di sangue e budella, destinato ad essere fermato dalla “Final Girl”, ultima vittima predestinata che riesce a ribellarsi, spesso a caro prezzo, fermando l’avanzata del male.
Terrifier è esattamente quello che ci si immagina da uno slasher movie: tanto da aver, secondo quanto riportato dalla stampa, provocato crisi di panico, malessere e nausea negli studenti più impressionabili, incitati però a smettere di guardare e non rovinare la visione dai più coriacei.
Nonostante, come ogni slasher movie, Terrifier risulti vietato ai minori di anni 18.
Il preside avrebbe rassicurato il Corriere della Sera: tutto è stato risolto come da modalità previste con un confronto tra studenti, professori e genitori.
Meno persuasi però sono tutti gli altri interpreti della vicenda.
Giovanni Schintu, gestore di un cinema, ha commentato così
Lascia davvero senza parole — ha commentato al Corriere il gestore del Cinema Teatro Filo — la superficialità con la quale il docente ha acconsentito alla visione del film senza nemmeno informarsi sulla tipologia. Lasciando poi agli studenti stessi la scelta ultima di cosa vedere. E questo lascia intendere come il cinema purtroppo e troppo spesso, sia ritenuto da molti un banale momento di intrattenimento».
Rimarcando peraltro che la proiezione di un film sia pur in ambiente scolastico andrebbe autorizzata dalla SIAE per motivi educativi e, francamente, la storia di un pagliaccio killer che sbrana la faccia delle sue vittime potrebbe non risultare educativa.
L’assessore all’istruzione Maura Ruggeri, per oltre 30 anni insegnante alle scuole elementari, si dichiara parimenti perplessa
Si tratta indubbiamente di un episodio increscioso, che però non può in nessun caso essere oggetto di una generalizzazione – sottolinea – E’ stato un caso isolato, frutto di una serie di circostanze, che senza dubbio la scuola ha già provveduto a chiarire
E sono proprio le circostanze a porci dei dubbi.
Terrifier non è esattamente un blockbuster. Come dei ragazzini di terza media siano venuti in un possesso di un film parte di una saga “minore” è uno dei dubbi che ci sono stati posti.
Probabilmente l’arrivo di Terrifier 2 nei cinema per Halloween 2022 può aver fatto da traino per la riscoperta da parte di un giovane fan della saga.
Ma parliamo anche di una saga il cui punto forte di vendita è proprio il causare forti reazioni fisiche, comprese di nausea e spavento negli spettatori, cosa che può generare il sospetto di una sorta di campagna promozionale impropria o una “mitizzazione” dell’evento scolastico.
In ogni caso, sulla storia del film dell’orrore in classe all’ora di buco torneremo, per comprendere meglio se è stato un caso sventurato o, come per il “caso Gubbio”, un evento modificato dal passaparola.
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