Lockdown in Austria per i non vaccinati dall’8 Novembre: ci siamo arrivati alla fine.
Nel senso che in realtà, a ben vedere, è da Ottobre che l’Austria aveva annunciato nel piano di contrasto pandemico un nuovo sistema di Lockdown. Uno che avrebbe applicato le restrizioni solo ai non vaccinati.
Siamo infatti nella Quarta Ondata, la “Pandemia dei non Vaccinati”. I non vaccinati si contagiano sei volte in più dei vaccinati in media, con rischi di contagio, ospedalizzazione, terapia intensiva e morte ridotti di un ordine di grandezza a scalare (nel senso che ad ogni “step” si applica questa riduzione).
Sarebbe un falso dire che i vaccinati non possono essere assolutamente contagiati: ma il rischio di contagio diminuisce. Con esso il rischio di malattia, il rischio di ospedalizzazione e il rischio di T.I.
Era palese sin dai tempi in cui si era detto da noi che col Green Pass, in caso di ritorno al sistema a zone, i detentori del Certificato Verde avrebbero potuto muoversi dalle zone di rischio minore a quelle di rischio maggiore che lo scopo del Green Pass non è “cancellare i contagi”, ma contribuire a fare in modo che i cittadini applichino una serie di buone pratiche, dal vaccino al tampone, per ridurre l’incidenza delle Terapie Intensive.
È questo il passo che ha spinto al Lockdown in Austria per i soli vaccinati. Che sta arrivando.
Da lunedì 8 Novembre scatta sostanzialmente la quarta fascia di un sistema di misure di sicurezza a cinque livelli.
Siamo ad un passo dall’allarme massimo quindi, contromisure pensate per un’occupazione delle Terapie Intensive al 25%.
Misure gravi per momenti gravi, in cui la “pandemia dei non vaccinati” impatta trasversalmente anche i vaccinati.
Esponendo quella percentuale, ridotta ancorché presente, di “non responders” o persone che rispondono al vaccino sviluppando comunque malattia ma con sintomi attenuati.
Ma anche esponendo malati cronici, cardiopatici, oncologici e diabetici al rischio di aver bisogno di cure e non potervi accedere perché il sistema sanitario è troppo occupato ad occuparsi di chi è finito in terapia intensiva.
Col 63% di immunizzati scatta il lockdown in Austria per i non vaccinati: sarà necessario il certificato verde per accedere a ristoranti, bar, movida, hotel, sport (compresi gli eventi sciistici della stagione in corso e l’accesso agli impianti di risalita), eventi culturali ed eventi di tempo libero, come cinema e teatri. In questo caso sarà impossibile accedervi con Certificato verde da tampone: solo guarigione e vaccino consentiranno l’accesso. Tranne per un periodo finestra di quattro settimane in cui sarà accettato anche il tampone, per dar modo di prepararsi al vaccino.
Nonché vedranno revocato il loro consenso ad accedere in visita ai degenti in ospedali e case di riposo.
Il Green Pass scende di durata a 9 mesi dopo la seconda dose e non più un anno, negozi, trasporti pubblici, musei e biblioteche accetteranno solo gli utenti con mascherine di tipo FFP2 e non più la mera chirurgica.
I vaccinati J&J dovranno effettuare una seconda dose di vaccino entro gennaio 2022
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