COVID: l’Austria considera nuovi lockdown solo per non vaccinati
L’Austria considera nuovi lockdown solo per non vaccinati: non è una decisione scritta nel bronzo, è uno degli scenari possibili. Ma lo è.
Azzarderemmo dire un’ipotesi meno asinina di lockdown totali (che nessuna economia in Europa potrebbe permettersi a oltranza senza costi sociali immani) o rinchiudere in casa a tempo indeterminato i soggetti fragili e anziani, vittime “secondarie” ma non meno vittime di una pandemia che riducendo la qualità di vita e l’accesso agli ospedali colpisce più duro chi era fragile.
Non a caso il cancelliere Alexander Schallenberg ha lanciato un appello alla popolazione basato sul concetto di “Pandemia dei non vaccinati” che abbiamo incontrato nell’analisi scientifica e nella scelta del nostro governo di predisporre bollettini distinti tra vaccinati e non.
«La pandemia non è ancora alle nostre spalle, e stiamo per imbatterci in una pandemia di non vaccinati. La maggior parte dei pazienti in terapia intensiva non sono vaccinati contro il Covid-19: deve essere chiaro a queste persone che hanno una grande responsabilità. Abbiamo troppi procrastinatori ed esitanti, troppi che non sono riusciti a farsi vaccinare. Vaccinatevi».
Innanzitutto dal primo Novembre anche in Austria potrà esserci un controllo su base immunitaria per l’accesso al posto di lavoro, chiamato “3G”, dalle parole austriache per “Immunizzato/Testato/Guarito”.
Esattamente come da noi si usa per il rilascio del Green Pass.
COVID: l’Austria considera nuovi lockdown solo per non vaccinati – i possibili scenari
Le misure di contimento prevedono cinque possibili livelli, dal livello 1 al livello 5, a seconda dell’occupazione delle terapie intensive.
Il “Lockdown solo per non vaccinati” scatterebbe negli scenari dal livello 5, con le Terapie Intensive occupate oltre il 30%, dato nazionale.
Tale misura consentirebbe comunque di evitare il lockdown totale, ma preservare una forma di tutela delle T.I., necessarie anche a diverse tipologie di pazienti cronici o gravi.
Al livello 1, 10% di occupazione delle T.I. sarà necessario usare mascherine al coperto, passando alle FFP2 (non più le sole chirurgiche o “di solidarietà”) per supermercati, farmacie e trasporti pubblici, mentre i non vaccinati dovranno usare le FFP2 dove ai vaccinati sarebbe consentito l’uso della chirurgica (ma comunque consigliato in ambo i casi ove possibile). La durata dei tamponi antigenici passerà da 24 a 48 ore.
Al livello 2, 15% di occupazione delle T.I. si passerà dalla regola 3G alla regola 2G, con ristorazione ed eventi pubblici possibili solo per guariti e vaccinati.
Al livello 3, 20% di occupazione delle T.I. si passerà alla regola 3G per tutte le aree designate, quindi tranne quelle del livello 2.
Al livello 4, 25% di occupazione delle T.I., si passerà alla regola 2G, cominciando a negare validità al semplice tampone, richiedendovi vaccino o guarigione
Al livello 5, 30% di occupazione delle T.I., si tornerebbe al lockdown, ma solo per chi non è in grado di dimostrare di essere vaccinato o di essere guarito da COVID19 nei sei mesi precedenti.
Va quindi precisato che al livello 5%, sostanzialmente, saremmo in uno scenario da zona rossa, uno di quelli in cui senza Green Pass l’intera popolazione sarebbe stata posta in lockdown, con danni sociali ed economici incalcolabili.
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