Covid: in Alto Adige 1.559 positivi dopo il vaccino
Ci segnalano i nostri contatti una notizia, “Covid: in Alto Adige 1.559 positivi dopo il vaccino”.
Un tipico esempio di notizia che ognuno interpreterà come vuole, e sulla quale i nostri amici novax si stanno già dando un insensato giro di campo.
In realtà il fatto che ci siano casi di contagi anche dopo l’inizio della campagna vaccinale non è una prova che la campagna vaccinale non funziona, ma che funzionerebbe se si vaccinasse di più.
E questo è quanto riferisce l’assessore provinciale alla Sanità Thomas Widmann, che come riporta Open è pronto
ad avvertire che se entro il prossimo autunno non si riuscirà a dare il vaccino a più persone, il quadro epidemiologico «potrebbe aggravarsi». Il punto di svolta per un’immunizzazione e un controllo migliore dell’andamento dei contagi rimangono, infatti, i 50 mila altoatesini che non sono ancora vaccinati e l’uso di test.
Nella provincia di Bolzano infatti la vaccinazione va decisamente a rilento, solo il 49,42% ha ricevuto la prima somministrazione, mentre il 31,89% ha completato il ciclo di vaccinazione.
Completare il ciclo vaccinale è importante, cosa significa “in Alto Adige 1.559 positivi dopo il vaccino”
Se abbiamo imparato una lezione in questi giorni, è che due dosi di vaccino sono idonee a inibire le manifestazioni gravi della malattia, con studi che per Pfizer puntano all’immunità c.d. “sterilizzante”, ovvero dalla malattia in sé.
Ma anche che prima dei fatidici quindici giorni dalla seconda dose, nessun vaccino dispiega la sua azione completa.
E efficacia al 95% significa che, comunque, esiste una piccola percentuale di “non responders”. Persone che reagiscono al vaccino meno di altre.
Quindi, se la popolazione attiva è del tutto vaccinata, e in grandi numeri, si interrompe la catena dei contagi.
Ma nell’intervallo di tempo, prima del completamento della profilassi vaccinale e con una percentuale ridotta di vaccinati, la vaccinazione stessa non dispiegherà mai i suoi effetti.
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