È tornata apparentemente in voga ANAS Smart Road, con post allarmistici che parlano dei “pali neri” che sono diventati il nuovo spauracchio del complotto. Secondo le segnalazioni che ci sono arrivate essi dovrebbero controllarci, multarci, diffondere il malvagio 5G e altri scopi malefici.
Cos’è ANAS Smart Road e perché solo i complottisti hanno paura dei “pali neri”
Mi spiace rovinare la fantasia di potere che vi vede essere tanti Neo incrociati con Fleximan pronti a combattere le macchine, ma se avete mai guidato un’automobile usando Waze e simili come navigatori, probabilmente avete già vissuto in piccolo quello che il progetto Smart Road si prefigge di ottenere in grande.
Partiamo dal concetto di cosa siano navigatori come Waze o Google Maps: navigatori che si basano su banche dati, fornite dagli stessi automobilisti per Waze, da Google per Maps (ma con una certa integrazione, facendo entrambi i servizi capo a Google) che forniscono mediante connessione cellulare informazioni in tempo reale su traffico, incidenti, ingorghi e simili.
Se avete mai usato Waze su un cellulare collegato al caricabatterie da auto e una staffa o col vostro sistema Android Auto o Carplay avete già usato connessioni 5G (ma anche col caro vecchio 4G qualcosa fate) e mappe collaborative per muoversi nel traffico.
Le ANAS Smart Road prendono questo concetto e lo portano nel futuro.
I “pali neri” sono in realtà sensori con telecamere e ripetitori che consentono di fornire connettività alle auto in transito, droni e strumenti di analisi, valutare in tempo reale le condizioni del traffico ed eventuali sinistri e implementare sistemi di comunicazione wirless V2X per la comunicazione tra veicoli connessi.
Sostanzialmente rendendo possibile per le auto a guida assistita e autonoma avere fonti di dati pronti all’uso, cartellonistica intelligente che si aggiorna in base alle condizioni del traffico e la possibilità di avere strumenti di navigazione senza dover “dar fondo ai Giga”.
Al momento la sperimentazione è in corso solo su alcune strade: in futuro dovrebbero potersi diffondere anche su altre strade, aumentando le centrali di esame dei dati e creando “aree verdi” dove ad esempio poter ricaricare veicoli elettrici e ibridi e accumulare energia verde (come l’energia solare) per il funzionamento del meccanismo
Possiamo passare quindi a rispondere alcuni dubbi
Smart Road non è un sistema di controllo per fare le multe: abbiamo già visto assieme come gli autovelox debbano essere debitamente segnalati e omologati. Il dibattito sul decreto omologazione a onor del vero dal momento in cui ne parlammo è ancora in corso, ma è escluso totalmente che si possano avere “autovelox occulti”.
Smart Road non serve ad imporci il 5G o inondarci di radiazioni: a meno che voi non abbiate buttato il cellulare e vi orientiate per strada su una vecchia Panda scassata degli anni ’90 col partner con una mappa cartacea comprata all’autogrill, l’odiato 5G già lo usate: stateci.
Smart Road non serve a “controllare le vostre vite e le vostre auto”. Vi ricordo che avete già una targa sulla vostra auto, e siete già volontariamente connessi ai social. Se avete paura di poter essere multati o che in caso di controlli si sappia se avete pagato o meno l’assicurazione del veicolo, potreste provare a non andare in automobile o emulare senza successo i “cittadini sovrani” che circolano con targhe e patenti artefatte, venendo per questo giustamente multati.
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