Analisi in corso

Cosa sappiamo della morte di Brandy Vaughan, attivista contro i vaccini

Leggi qui l’aggiornamento del 15 dicembre 2020.

È delle ultime ore la notizia della morte di Brandy Vaughan, attivista contro i vaccini e fondatrice di Learn The Risk. I nostri lettori ci segnalano un articolo pubblicato su Telegra.ph, non una testata ufficiale ma un’estensione del servizio di messaggistica Telegram (qui la descrizione). In pratica Telegra.ph consente a ogni utente di scrivere un articolo e metterlo in rete. Per farlo è sufficiente visitare la home e iniziare a scrivere.

Facciamo questa puntualizzazione in quanto la notizia non è stata ripresa da altre testate nazionali e sulla stampa internazionale troviamo poche fonti e con dati esigui. L’autore che ha pubblicato su Telegra.ph ha ripreso un vecchio post pubblicato dalla Vaughan in cui dava disposizioni ai suoi follower sulla sua morte.

Il post citato dall’autore di Telegra.ph era stato pubblicato su Facebook da Brandy Vaughan il 2 dicembre 2019 (lo abbiamo archiviato qui) e recitava quanto segue:

Il post che non vorrei mai scrivere…
Ma date alcune tragedie improvvise negli ultimi due anni, mi sembra assolutamente necessario pubblicare questi dieci fatti… e per favore fatelo uno screenshot per la cronaca.
1. Non ho MAI pensato di togliermi la vita, nemmeno una volta, mai. Anche prima che avessi mio figlio.
2. Ho una missione enorme in questa vita. Anche quando lo rendono molto difficile e spaventoso, non mi toglierei MAI la vita. Punto e basta.
3. Bastien significa tutto per me e non lo lascerei MAI. Punto e basta. Ho la custodia esclusiva e lui ha bisogno di me quanto io abbia bisogno di lui. Non penserei MAI di lasciarlo un secondo.
4. Non sono MAI usato un antidepressivo né mi è stato diagnosticato una depressione – non crederci se mai sentissi qualcosa del genere.
5. Non ho MAI assunto un farmaco farmaceutico quotidiano. E non prendo farmaceutici da 10 anni (e dieci anni fa era una pillola, un giorno). Niente al banco, niente dietro prescrizione. In altre parole, non sto su nulla che possa uccidermi inaspettatamente o improvvisamente. Neanche io ho mai preso droghe illegali. Neanche una volta.
6. Non esiste che qualcuno possa entrare in casa mia, nessun rapinatore, nessun ex arrabbiato (che non ho cmq), nessuna gente fanatica – la mia casa è come Fort Knox… a meno che non fosse qualcuno super professionista. Semplicemente non sarebbe possibile per nessuno senza attrezzature e tattiche altamente speciali (cioè, a distanza, abbattere il mio sistema di sicurezza ad alto livello, cosa che hanno già fatto in precedenza, purtroppo). Ma il mio posto è anche altamente sicuro in modo un po ‘ rigido. Quindi, anche se la corrente fosse finita, la maggior parte delle persone non potrebbe ancora entrare.
7. Se mi dovesse succedere qualcosa, è un fallo e sai esattamente chi e perché – dato il mio lavoro e la mia missione in questa vita. Anche io NON sono incline agli incidenti. E ho ottenuto la massima valutazione sanitaria possibile quando ho controllato una batteria di test medici un paio di anni fa per la mia polizza sulla vita.
8. Se mi dovesse succedere qualcosa, ho disposto che un gruppo affiatato di amici inizi un GoFundMe per assumere una squadra di investigatori privati per capire tutti i dettagli (ho la squadra e ho trasmesso loro le informazioni) Oh, e soldi per un’azienda di PR da fare.
È una notizia nazionale. Ci sarebbe un comunicato stampa inviato a tutti i giornalisti di questo paese (e altro). Non verrebbe travolto sotto il tappeto, e sarebbe il loro peggior incubo.
9. Ce ne sono stati molti in questa missione o uno simile che sono stati uccisi ed è ora che queste stronzate smettono. Il buio non può vincere.
10. Non smetterò MAI di parlare apertamente per chi non può più.

Questo il commento dell’autore di Telegra.ph:

Lei si chiamava Brandy Vaughan, era un ex rappresentante farmaceutica della Merck, e da anni, dopo esserne uscita, denunciava le nefandezze di Big Pharma.
L’hanno uccisa, ieri.

Chi scrive l’articolo si limita a questo: parlare di omicidio senza fornire riferimenti a fonti ufficiali. Un omicidio di una tale portata avrebbe avuto una forte risonanza tra i media internazionali, ma sorprendentemente troviamo pochissimi riferimenti.

Brandy Vaughan

Brandy Vaughan viene definita una whistleblower, e le informazioni più note su di lei riguardano il suo impegno con il gruppo Learn The Risk, estensione di The Council of Vaccine Safety. Di entrambe le realtà Brandy Vaughan era fondatrice e direttore esecutivo.

Le sue battaglie erano fortemente in contrasto con l’obbligo vaccinale, una convinzione che la Vaughan aveva coltivato dopo l’esperienza nella Merck. Sul suo sito ufficiale, a tal proposito, leggiamo che durante la sua esperienza nel settore farmaceutico esplose il caso Vioxx, un antinfiammatorio ritirato dal mercato nel 2004 dopo la scoperta di controindicazioni cardiache (qui un articolo di Repubblica dell’epoca). Da quel momento Brandy Vaughan si convinse che l’industria farmaceutica fosse solamente un business e per questo iniziò le sue campagne contro i vaccini e contro la medicina in generale. C’è da precisare, tuttavia, che il fatto che lavorasse per Merck non faceva di lei un’immunologa né una ricercatrice di vaccini. Brandy Vaughan era una rappresentante di farmaci.

Le notizie sulla morte

Erin Elizabeth

The Focus scrive che Erin Elizabeth, amica di lunga data di Brandy Vaughan, ha scritto su Twitter che il corpo della donna sarebbe stato rinvenuto dal figlio di 9 anni. Il tweet esiste ed è stato pubblicato l’8 dicembre. Lo abbiamo archiviato a questo indirizzo. La stessa Erin Elizabeth ha dedicato un articolo alla morte di Brandy Vaughan sul sito Healthnut News, archiviato in questa pagina.

L’articolo è stato pubblicato da Erin l’8 dicembre e leggiamo che le notizie sulla morte di Brandy Vaughan risalgono ai due giorni precedenti, dunque al 6 dicembre 2020. Erin Elizabeth racconta che negli anni passati la Vaughan avrebbe manifestato la sua paura di morire avvelenata. Soprattutto, leggiamo che Tina Marie, un’amica di Brandy Vaughan, ha aperto una raccolta fondi in onore della donna. La raccolta fondi esiste e la troviamo a questo indirizzo sulla piattaforma Go Get Funding.

La raccolta fondi

Il fine della raccolta fondi messa in rete da Tina Marie è quello di investire il ricavato in eventuali azioni legali volte a far chiarezza sulla morte di Brandy (disposizioni da lei stessa pubblicate in quel post del 2 dicembre 2019). Riepiloghiamo: Erin Elizabeth sarebbe la fonte che in un tweet ha comunicato che il corpo di Brandy Vaughan sarebbe stato trovato dal figlio di 9 anni. Ripartiamo da qui.

A seguito della grossa risonanza di questa notizia la stessa Erin Elizabeth ammette di ricevere richieste di dichiarazioni e di interviste da parte degli organi di stampa, ma comunica che non rilascerà alcuna dichiarazione né intervista.

I riscontri: “Data e circostanze ignote”

Come abbiamo già specificato, le notizie sulla morte di Brandy Vaughan trovano pochi riscontri che comunque riportano informazioni poco precise. The Sun è l’unica testata ufficiale a riportare la notizia. In un primo articolo gli autori precisano che la data della morte di Brandy Vaughan non è confermata. In un secondo articolo, inveceThe Sun conclude con: Non è dato conoscere né le circostanze né la data in cui è morta. Intanto il suo profilo Facebook è già stato convertito in un account-tributo.

Quindi?

La morte di Brandy Vaughan non ha riscontri ufficiali: la notizia è stata data inizialmente da Erin Elizabeth su Healthnut News e nessun organo di stampa ha pubblicato la notizia, tranne The Sun che tuttavia non chiarisce né le circostanze della morte né la data del decesso. Il post del 2 dicembre 2019 è ormai virale, e in Italia la notizia è stata riportata soltanto da una pagina di Telegra.ph, più un blog libero che una testata giornalistica. Nell’attesa di nuovi riscontri sulla morte di Brandy Vaughan vi rimandiamo ad un prossimo articolo.

Leggi qui l’aggiornamento del 15 dicembre 2020.

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