Coronavirus virus dell’attacco cardiaco in latino: errore e ignoranza notutto
I post del “Coronavirus virus dell’attacco cardiaco in latino” dimostrano una cosa che abbiamo imparato a conoscere delle comunità negazioniste. Ovvero il concetto che chi parla male sovente pensa peggio e agisce in modi ancora più deteriori.
E del resto non è la prima volta che traduzioni automatiche evidentemente errate e pilotate vengono usate come versione postmoderna degli oracoli antichi.
Generando quindi nuove fake news e leggende metropolitane.
Coronavirus virus dell’attacco cardiaco in latino: errore e ignoranza notutto
Va detto che i novax non sono nuovi ad usi creativi delle lingue. Ricorderemo quella volta che, interpellando l’Oracolo 2.0 di Google, sentenziarono che “Astrazeneca” significa “uccidere le stelle” in un latino sin troppo maccheronico. Ma anche quando, solo parzialmente persuasi dall’inesistenza dell’intercalare “ze”, passarono al greco antico, al rumeno e arrivarono a scomodare l’antica lingua Maori, ritraducendo il corretto maori “Te Okiokinga Mutunga Kore” in “Astrazeneca”.
Il succo della questione è che le traduzioni automatiche sono tutt’altro che perfette. Anzi.
Il “Neural Machine Learning” di Google non è immune da errori, dal tragicomico al grottesco, e specialmente per le lingue usualmente non “arricchite” da continui utilizzi e correzioni presenta diverse aberrazioni.
Ciò è noto come il “TranslateGate”: e Reddit ha raccolto in elenco una serie di queste traduzioni assurde, nate dai tentativi dell’algoritmo di colmare assenza di conoscenza ed esperienza coi contributi utente e il dato più simile tra i disponibili.
Tali errori possono essere “pilotati”, combinando e correggendo traduzioni sempre più assurde fino a cercare di ottenere l’asseverazione piena di un traduttore elettronico per frasi che non prenderebbero la sufficienza in un Ginnasio.
Anche in questo caso docenti universitari, come il professor Folch per l’università della Columbia hanno evidenziato gli stessi errori.
La parola “ona” in latino non esiste.
Esaminando la falsa traduzione
Quindi Google Translate, se spezzi “corona” in “Cor e ona” vede un errore che cerca di saltare (escludendo il rarissimo nominativo ona, onae che descrive un fico) e il nominativo singolare di terza declinazione di cor, cordis (cuore ma anche bocca dello stomaco, sentimento e mente). Più il nominativo neutro di seconda declinazione di virus, viri (succo, umore, veleno, puzzo o tintura).
Anche questo caso, più che ad una traduzione assistiamo al disperato tentativo di una intelligenza artificiale, ente logico per eccellenza, di giustificare il folle irrazionale che le viene proposto.
Una traduzione “corretta” sarebbe “Cuore succo fico”, o “Puzzo fico cuore”, ma Google Translate cerca disperatamente di dare un senso compiuto ad una insalata di parole indegna di tale titolo, “ricostruendo” dalle radici della singola parola quello che si suppone l’utente voglia comunicare.
Circostanza nota agli stessi gestori di Google, che hanno comunicato a Reuters come il loro prodotto si basa su “modelli tratti da milioni di traduzioni […] che possono risultare talora in errori.”, altresì confermando che “cor”, “ona” e “virus” non sono una frase, ma tre noninativi (o due nominativi e un errore) malamente appiccicati assieme.
Tale traduzione erronea è arrivata in Italia per mezzo di un “reel”, un brevissimo video TikTok e Instagram in lingua inglese, latore dell’errore. Detti video sono chiamati “Still a conspiracy theory?”, ovvero “È ancora una teoria cospirativa?”, con riferimento a tutte le volte che simili mistificazioni novax sono state confermate essere frutto di teorie del complotto.
Conclusione
“Cor ona virus” in latino non significa assolutamente niente. “Coronavirus virus dell’attacco cardiaco in latino” è una aberrazione ottenuta sottoponendo parole casuali ad un sistema di traduzione automatico non equipaggiato per rispondere all’errore grossolano o alla manipolazione evidente.
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