“Lo dico a voi perché ancora non gira la notizia”, con queste parole la voce dell’audio WhatsApp spiega il motivo del suo messaggio sul caso Coronavirus a Codogno (Lodi), affermando di avere delle informazioni da un suo collega che farebbe parte della task force organizzata dopo i contagi in Lombardia.
Non vi riporteremo l’audio, ovviamente, perché non vogliamo offrire altro materiale senza fonte scaricabile e pronto per essere condiviso. L’audio WhatsApp, in sostanza, riferisce che il collega sarebbe andato la notte scorsa a fare i tamponi alle famiglie degli infettati di Codogno (il paziente zero arrivato dalla Cina, un suo amico podista, un 38enne amico del paziente zero e la moglie di quest’ultimo) che erano stati trasferiti all’ospedale Sacco di Milano, e metà dei componenti le famiglie – riferisce l’audio – risultano infettati.
“Raga, a questo punto io non so se si diffonda o no questo Coronavirus, ma sono stati a contatto con tante persone, questi qua“.
In poche parole l’audio parla di metà dei parenti dei 4 ricoverati come positivi al Coronavirus, e soprattutto diffonde l’ipotesi di ulteriori contagi dal momento che i parenti infetti siano entrati in contatto con altre persone. La notizia dei parenti infetti non ha fonti, piuttosto si hanno notizie su 5 sanitari risultati positivi e sul medico di base del 38enne ricoverato in condizioni gravi.
Come scrive Ansa in un’agenzia dell’ultimo minuto, il 38enne è entrato in contatto con almeno 120 colleghi di lavoro ma non sono indicati come positivi al Coronavirus e anzi, Ansa riporta la preoccupazione dei genitori del ricoverato grave, ma nemmeno loro sono indicati come infetti:
Quel che però è già certo è che dal 38enne il virus si è diffuso in almeno altre 14 persone: la moglie, un’insegnante che è in maternità e solo per questo non ha avuto contatti con gli studenti, un suo amico con cui corre abitualmente, 5 tra medici e sanitari e 3 pazienti dell’ospedale di Codogno, 3 anziani tra i 70 e gli 80 anni clienti di un bar gestito dal padre dell’amico corridore ed una quattordicesima persona di cui non si sa niente, se non che non è il medico di base che aveva visitato il 38enne. Sono tutti in condizioni “serie” dicono i medici.
Quel che è giusto fare è evitare la diffusione di audio WhatsApp che possono spaventare e rendere difficile la diffusione dei dati certi, in quanto è risaputo che un certo tipo di pubblico crede più ai contenuti virali che ai bollettini ufficiali.
Ansa scrive, infine, che gli accertamenti sulle persone entrate in contatto con i 16 contagiati tra Lombardia e Veneto sono ancora in corso e queste persone sono in attesa dei risultati. Evitate gli audio WhatsApp e informatevi presso le piattaforme accreditate.
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