L’1 aprile 2020 avevamo pubblicato la smentita dell’ASP di Siracusa contro un video pubblicato da un uomo che si mostrava all’interno di un pre-triage e nel quale lamentava la quasi totale assenza di tutela per il personale sanitario da parte dell’Umberto I. Brevemente, l’uomo aveva presentato un esposto in Procura in cui denunciava che al personale sanitario era fatto divieto di utilizzare le mascherine per non provocare allarmismo, una leggerezza denunciata anche da un’infermiera. L’ASP di Siracusa, acquisito il video, aveva replicato con un post e aveva riportato che l’uomo era stato denunciato, e che addirittura non risultava dipendente dell’azienda.
Nella serata di ieri, 16 aprile, La Sicilia ha pubblicato un articolo che i nostri lettori ci segnalano in cui si è fatto riferimento a un servizio andato in onda durante il programma televisivo Chi l’ha visto. L’uomo, senza la mascherina di protezione e dalla sua abitazione, si è palesato, ha rivelato nome e cognome e ha affermato di essere un infermiere del pronto soccorso di Siracusa dell’ospedale Umberto I.
Il video, racconta l’infermiere, era stato fatto per degli amici durante una giornata difficile: “Era pomeriggio, mi trovavo in tenda pre-triage, erano circa le 7 di sera. Le ambulanze andavano e venivano, portavano continuamente pazienti con tosse e febbre, casi sospetti”. Il continuo arrivo di casi sospetti di COVID-19 aveva così riempito il reparto dedicato e per questo venivano sistemati nel pronto soccorso insieme ad altri pazienti non affetti da COVID. “Gli stessi pazienti che venivano fermati in quella tenda poi accedevano inesorabilmente ai locali del pronto soccorso: riempita una stanza si riempivano anche le altre”.
Il servizio riporta che l’infermiere, nel video incriminato dall’ASP di Siracusa, indossava una mascherina in quanto si trovava in una tenda di pre-triage ma che i suoi colleghi a contatto con i pazienti infetti non la indossavano: “Ci avevano detto esplicitamente di non indossare le mascherine per non creare allarmismo“.
Così l’infermiere si era trovato costretto a indossare la mascherina di nascosto in quanto vigeva il divieto di utilizzarle. Il servizio, in effetti, mostra un comunicato della direzione medica dell’Umberto I con data 27 febbraio in cui si vietava l’impiego di mascherine di sicurezza se non in casi in cui l’utilizzo era strettamente necessario. In un secondo comunicato del 9 marzo l’azienda imponeva il divieto assoluto.
Il servizio fa notare che il primario si era ammalato di COVID-19 ma che in un comunicato l’azienda aveva riferito che la situazione era sotto controllo. Tuttavia, sempre l’infermiere replica e dice che all’Umberto I non esistono percorsi preferenziali per gli infetti, in quanto gli stessi percorsi vengono frequentati anche da donne in dolce attesa e da altre migliaia di persone.
L’avvocato dell’infermiere ha informato la redazione di Chi l’ha visto che la Procura di Siracusa ha ascoltato il suo assistito come persona informata sui fatti. Il giorno 30 marzo l’infermiere è risultato positivo al Coronavirus dopo essersi sentito male mentre si trovava al lavoro.
Il video integrale del servizio andato in onda su Chi l’ha visto è disponibile su Raiplay a questo indirizzo.
Parliamo di aggiornamento, quindi, perché tramite il servizio mandato in onda dalla trasmissione condotta da Federica Sciarelli l’infermiere accusato di diffondere un video fake ha replicato all’ASP di Siracusa e ha riferito che la sua testimonianza è ora nelle mani della procura. L’uomo, per l’occasione, ha riferito le sue generalità e ha mostrato il suo volto, che nel video-denuncia era coperto dai dispositivi di protezione in quanto si trovava in una tenda del pre-triage.
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