I nostri lettori ci inviano un’immagine scattata allo schermo di un televisore su una pagina del Televideo con il titolo: “Necessario favorire l’aborto farmacologico“, una frase attribuita ai ginecologi nel contesto del Coronavirus.
I ginecologi italiani lanciano un appello perché si faccia un maggior ricorso all’aborto farmacologico durante l’emergenza coronavirus, “a tutela della salute e dei diritti delle donne”. In questa fase di pandemia, spiegano le società scientifiche di Ginecologia e Ostetricia, sarebbe utile a decongestionare gli ospedali, alleggerire l’impegno degli anestesisti e l’occupazione delle sale operatorie.
La notizia è vera e in questo articolo pubblicato da TgCom24 questa mattina, 9 aprile 2020, troviamo la notizia completa. TGCom24 riporta le parole di Antonio Chiantera, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia: “In questo momento storico riteniamo doveroso tutelare la salute e i diritti delle donne, attuando le procedure ritenute giustamente indifferibili, e al contempo ponendo in essere tutte le misure utili a contenere e contrastare il diffondersi della pandemia“. In che modo? Lo spiega Nicola Colacurci, presidente dell’Associazione Ginecologi Universitari Italiani:
Il percorso tradizionale dell’aborto chirurgico, che prevede numerosi accessi ambulatoriali espone la donna a un numero eccessivo di contatti con le strutture sanitarie, che sicuramente non contribuiscono alla riduzione del rischio di contagio.
Allo stesso modo di TGCom24, Il Fatto Quotidiano scrive che la rete italiana Pro-Choice chiede di allungare a 9 settimane (anziché 7) il limite per la somministrazione dei farmaci abortivi (mifepristone e misopristolo). A tale proposta si oppongono quelli di ProVita come riporta SkyTG24. Su Quotidiano Sanità leggiamo l’intervento di Elsa Viora, presidente dell’AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri) che chiede: “Un maggior coinvolgimento degli ambulatori può rappresentare una soluzione efficace sia per le donne, tutelandone un diritto sancito dalla legge italiana, sia per decongestionare gli ospedali, tanto più in questo momento di emergenza”.
La notizia è dunque vera: i ginecologi chiedono a gran voce l’aborto farmacologico per evitare l’ospedalizzazione e dunque scongiurare il rischio contagio per le donne.
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