Quando un post è virale e l’autore manca di coraggio, le parole riportate vengono attribuite a presunte figure autorevoli (pensate, i complottisti sono riusciti a sbagliare anche su Stefano Montanari, leggete qui). A questo giro parliamo un copia-incolla compulsivo attribuito a un anonimo medico di Torino il quale, con una certa foga, chiederebbe al web che fine abbiano fatto le ONG Medici Senza Frontiere e Emergency in questo periodo storico in cui il Coronavirus ha portato alla chiamata di 300 medici nelle zone più colpite.
Mi é arrivata questa dura riflessione, che cosa rispondono le anime belle della demagogica pseudo-solidarietà?
“Dove ca**o stanno i medici “senza frontiere” che fino a un mese fa s’imbarcavano sulle navi ONG per 10.000 euro al mese?
Dove ca**o stanno i “medici” di EMERGENCY?
Dove ca**o sta il grande Gino Strada?
Perché tutta sta gente a Bergamo non l’hanno vista mentre i veri medici professionisti delle nostre forze armate non sono bastati e ci sono voluti altri 300 medici (volontari) spesso richiamati dalla pensione?
QUESTE ONG DA VENT’ANNI CI CHIEDONO SOLDI VANTANDOSI DI SALVAR VITE IN ZONE DI GUERRA. DOVE CA**O STANNO ADESSO QUESTI SEDICENTI “EROI” DELLA MEDICINA DEGLI OSPEDALI DA CAMPO NEL TERZO MONDO?RISALITE A BORDO CA**O!!!!!”
Scritto da un medico di Torino
Se da una parte abbiamo chiaramente un maldestro tentativo di avvelenamento dei pozzi con una finta preoccupazione per ciò che stanno passando gli italiani, dall’altra abbiamo una chiara manifestazione della condivisione compulsiva. Il post è stato pubblicato poche ore fa, quando erano già note le notizie sulla presenza di Emergency e Medici Senza Frontiere nelle zone maggiormente colpite dai contagi.
Non sapremo mai chi sia questo medico di Torino firmatario del messaggio al vetriolo, ma dubitiamo della sua esistenza. Tale messaggio, addirittura, è precedente a una pubblicazione uscita su Secolo d’Italia oggi, 21 marzo 2020, alle 12:21.
La risposta è disponibile per tutti: le ONG impallinate dal post sono attive sul territorio.
Claudia Lodesani, infettivologa nonché presidente di Medici Senza Frontiere il 19 marzo 2020 ha raccontato a Repubblica che un team della sua ONG è presenta tra Codogno e Lodi da circa una settimana e, oltre all’assistenza al personale, stanno contribuendo con un braccialetto elettronico per monitorare i pazienti a distanza. Corriere della Sera ha riportato la notizia il 12 marzo, confermando la presenza di MSF sui territori maggiormente colpiti con un team fatto di medici che hanno specializzato la loro missione nella lotta alle grandi epidemie nei paesi africani.
Come riporta Fanpage in un articolo del 20 marzo e come leggiamo nello stesso sito della ONG di Gino Strada, Emergency ha raccolto l’appello del Comune di Milano e si è resa parte attiva del progetto “Milano Aiuta” che tutela i soggetti a rischio. Emergency collabora con la rete Milano Aiuta da venerdì 13 marzo (Ansa) e procura beni di prima necessità a tutti gli over 65 e alle persone “fragili a rischio movimento”.
Inoltre in un post pubblicato mercoledì 18 marzo 2020 sulla pagina Facebook di Emergency leggiamo:
È un momento molto difficile per tutta l’Italia: per questo ci siamo messi a disposizione delle autorità sanitarie per affrontare l’emergenza.
Tutelare le fasce più deboli della comunità è essenziale per prevenire la diffusione del contagio perciò:
Siamo stati autorizzati dalla Protezione civile a intervenire nella risposta all’emergenza e stiamo lavorando per mettere a disposizione del Sistema sanitario nazionale le nostre competenze di gestione dei malati in caso di epidemie, maturate combattendo Ebola in Sierra Leone nel 2014 e 2015.
In tutta Italia i nostri ambulatori rimangono aperti: abbiamo adottato un protocollo di triage che permette di individuare pazienti con sintomi compatibili con il virus, di informarli e indirizzarli ai servizi competenti.
A Milano, insieme al Comune, abbiamo attivato un servizio per aiutare le persone più a rischio consegnando loro pasti, alimentari, farmaci e beni di prima necessità.
Sempre a Milano stiamo lavorando per la prevenzione nelle strutture di accoglienza delle persone senza fissa dimora e dei minori non accompagnati.
La parte sulle ONG che guadagnano 10.000 euro al mese è una vecchia storia che non è mai andata giù ai viralizzatori più idrofobi. Quando accade qualcosa, Emergency e MSF sono le ONG più impallinate da avvelenatori di pozzi e mendicanti del web (scopri cosa sono) che però puntualmente sbagliano il lancio e fanno un tonfo nel buio.
Medici Senza Frontiere e Emergency sono presenti sui territori più colpiti dal Coronavirus, sarebbe bastato verificare prima di lanciare l’ennesimo copia-incolla compulsivo e acchiappalike.
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