Libero Quotidiano il 13 settembre ha pubblicato un articolo sull’argomento “Coronavirus creato in laboratorio a Wuhan” riprendendo le dichiarazioni rilasciate da Li-Meng Yan, presentata come virologa, durante il talk show Loose Women. Li-Meng Yan, in sostanza, sostiene di essere a conoscenza della natura artificiale del virus e per questo si troverebbe in una località segreta negli Stati Uniti per sfuggire alle ritorsioni del governo cinese. Ancora, la donna afferma che presto pubblicherà tutte le prove e che comprendere i risultati sarà semplicissimo anche per chi non ha competenze in materia.
Fermarsi e convincersi con le parole di Li-Meng Yan non è sufficiente ad avere chiarezza, specialmente perché Libero Quotidiano si limita a riportare le sue dichiarazioni senza entrare nello specifico. I colleghi di Butac, per esempio, fanno notare che Loose Women altro non è che un talk show generalista in cui molto spesso si tengono dibattiti di una certa forza mediatica, ma non per questo si può parlare di attendibilità.
Today ricorda che Li-Meng Yan non è nuova a queste affermazioni. Il 10 luglio 2020, infatti, Fox News pubblicava un’esclusiva con la diretta testimonianza della scienziata ascoltata dalla redazione. Leggendo con attenzione l’articolo, però, notiamo che spesso gli autori fanno ricorso alla formula dubitativa.
Dopo aver riportato che Li-Meng Yan avrebbe lasciato la Cina il 28 aprile salendo su un aereo diretto per gli Stati Uniti, Fox News scrive: “Yan crede che il governo cinese sapesse del nuovo coronavirus” e per questo la scienziata starebbe ricevendo attacchi informatici e sarebbe in pericolo di vita. Addirittura “un suo amico” era già a conoscenza della pericolosità del virus prima del 31 dicembre 2019, dunque prima che l’OMS parlasse di pandemia.
Per questo Yan avrebbe parlato al suo supervisore il 16 gennaio che le avrebbe consigliato di “tacere e stare attenta”. In poche parole, prima del comunicato dell’OMS il governo cinese avrebbe insabbiato tutto e ora Yan sarebbe in pericolo di vita per le sue affermazioni. Una volta arrivata a Los Angeles sarebbe stata ascoltata dall’FBI. Nel frattempo la School Of Public Health di Hong Kong presso la quale lavorava ha rimosso la sua scheda personale dal portale ufficiale. Ciò corrisponde al vero, perché il nome di Li-Meng Yan non compare nell’elenco degli accademici. Troviamo un nome simile in una scheda del 2017, ma cognome e volto non corrispondono (lo riportiamo prima che qualcuno cada in errore).
Visitando tutte le versioni cache dell’elenco degli accademici della HKU (questa la sigla della scuola), del nome di Li-Meng Yan non troviamo alcun riscontro, nemmeno negli anni precedenti la suddetta rimozione dallo staff.
Appurato che Li-Meng Yan non sia mai comparsa tra gli accademici della HKU (ricordiamo: lei sostiene che la sua scheda sia stata rimossa), TechTimes il 13 settembre 2020 ha pubblicato un fact checking per ricostruire l’origine delle affermazioni della scienziata. In particolare TechTimes ricorda che in un articolo pubblicato da SCMP il 12 luglio la HKU aveva smentito le accuse mosse da Li-Meng Yan.
La HKU dichiarava, infatti, che le teorie esposte dalla scienziata erano soltanto dicerie e che Li-Meng Yan non aveva mai dimostrato le sue accuse. Inoltre la scuola aveva affermato che Yan fosse in realtà una borsista post-dottorato, e probabilmente per questo non è possibile trovare il suo nome nell’elenco degli accademici.
Ancora, la HKU aveva dichiarato che nonostante le continue insistenze rivolte ai suoi superiori, Li-Meng Yan non aveva mai condotto una ricerca. In poche parole la scienziata non ha mai dimostrato quanto diceva e nemmeno nel format di Loose Women ha riportato dati che dimostrassero le sue teorie. Li-Meng Yan dice che presto pubblicherà i suoi studi, ma è una frase che ha pronunciato spesso senza mantenere la parola.
Inoltre, la HKU già a luglio aveva dichiarato che la scienziata ex borsista della scuola non aveva mai condotto ricerche. Le teorie sul Coronavirus creato in laboratorio sono state già ampiamente smentite dalla comunità scientifica a più riprese, per questo parliamo di “acchiappaclick”: Libero Quotidiano e altre testate (alcune non ufficiali) riportano la notizia come una verità assoluta, ma non esistono teorie che dimostrino quanto detto da Li-Meng Yan.
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