Coronavirus: altro caso nell’alto Mlanese, allarme a Parabiago
Ci sono persone che vogliono vedere il mondo bruciare. Persone assai meschine che sembrano godere nel seminare allarmismo quando è invece necessaria la calma. Persone che nell’oscena ricerca della “zingarata a tutti i costi” mettono in pericolo la sicurezza e la salute di tutti.
Come ad esempio chi ha redatto in fretta e furia un allarme a Parabiago
La bufala dell’Allarme a Parabiago
Sta girando proprio in questi minuti su WhatsApp un testo spacciato per fonte del Televideo.
Testo che, naturalmente, per una botta di insensata sinofobia e tanto perché se chi ha voluto suscitare allarme ha anche voluto suscitare un po’ di xenofobia, inventa dal nulla un locale italocinese isolato dalle autorità in quanto untori.
A parte che dopo mesi di pericolo cinesi e pericolo stranieri quando il Coronavirus ha fatto la sua comparsa in Italia, non l’ha fatto viaggiando su un barcone o in un ristorante cinese, ma viaggiando in aereo con regolare biglietto e senza fattezze “sospette”, è la stessa forma della screen a denunciarne la fattura artefatta.
Perché una screen “del televideo” dovrebbe essere in realtà una screen da cellulare?
Perché, ovviamente, lo è. E non è neppure il primo caso. Sappiamo bene che esistono app per Android che consentono facilmente di creare finte schermate del Televideo.
E sappiamo l’appeal che hanno in bufalari e viralizzatori: per molti anziani il Televideo è fonte di saggezza ricca di autorità e indubitabile.
E l’Anziano non nota l’eterno sottopancia “Viaggiare sicuri” in tutte le fake news create con tale app, il carattere difforme dell’intestazione dataria e le proporzioni schiacciate ed allungate da Smartphone.
Nota solo la parola Televideo, e diffonde l’allarme ammanitogli.
Riteniamo che, quantomeno per senso civico, sarebbe il momento di astenersi da simili creazioni.
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