Conte, l’avvocato degli africani: “daremo lavoro a migliaia di africani” è l’ennesima non notizia che dimostra solo una cosa.
In un clima elettorale intossicato, dove qualcuno ha deciso che il Presidente del Consiglio è il nuovo nemico, il copincolla strategico diventa arte.
Ci sarebbe anche una seconda piccolezza: un bonus se vogliamo chiamarlo così. I Sovranisti da tastiera dovrebbero fare pace con la loro stessa logica.
Si decidessero una buona volta: il loro mantra è “Aiutiamoli a casa loro”, ma quando questo accade, ecco che parte la macchina del fango contro chi propone di farlo.
Allora cosa dovremmo fare?
Andiamo con ordine e partiamo dal video decontestualizzato. Questo.
Venti secondi di estratto dal quale i nostri condivisori hanno deciso di aver capito che Conte, ribattezzato “l’avvocato degli africani” vuole dare lavoro a “migliaia di africani” togliendolo agli italici virgulti.
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Cui fanno seguito gli inevitabili commenti che vi proponiamo senza alcuna interpolazione. Dimostrando che, come dichiara Brunori sas in una sua canzone che adoriamo, questi parlano come mangiano, infatti mangiano molto male…
Naturalmente, non potevamo certo riportarli tutti. Sono oltre 1500… però una piccola selezione per far capire quanta disinformazione e quante bufale virali hanno portato i 20 secondi estrapolati ve la offriamo con tutto il cuore.
Non ho parole, siamo alla frutta, non riesce più a fare un discorso con senso.
Scrive qualcuno che non immagina neppure quanto siamo alla frutta, e chi alla frutta è arrivato. Che, SPOILER, non è il Presidente del Consiglio.
Oltre che Conte Dracula.. adesso pure Mago Zurli!!??…,man do caxxx lo trova il lavoro ,che nemmeno per NOI ITALIANI ❤️??…e soprattutto per i NOSTRI FIGLI❤️❤️… esiste!!!..e devono espatriare ???!!!!…..#PrimagliITALIANI ,,❤️❤️❤️
Eh, se questo utente che parla del solito mantra “Prima gli Italiani” vorrà portare pazienza, gli diremo che, effettivamente, se i suoi figli vorranno il lavoro di cui parla Conte, gli basterà semplicemente… espatriare.
Inizia a dare il lavoro agli italiani asino che siamo noi che ti paghiamo lo stipendio pensa e poi conta fino a un milione se ne sei capace poi puoi parlare
E qui, sinceramente, un po’ la tentazione di chiamare gli amici di Odiare ti Costa ci viene
Caro Conte impara a contare e scopri quanti italiani sono senza lavoro. Visto che sono gli italiani a pagarti lo stipendio cerca di pensare a loro e non agli africani, altrimenti vai in Africa a pontificare. Citrullo! ???
Francamente, questa storia degli “Italiani che pagano lo stipendio” non ha tanto senso. Ma questo direi che è il meno.
Mi sembra proprio un…. Incosciente, non posso dire di più. Ma come fa la gente ad ascoltarlo e magari battere anche le mani!
Perché, nell’Italia Sovrana sarà vietato applaudire?
Ma questo non li leggi i commenti ma possibile ché tutti ata comunità salva qualcuno ce chi si risucchia le parole chi fa comizio sempre in napoletana chi si mette la maschera quando parlano non si capisce cosa dice evai
Dove lo trova il lavoro visto che le aziende stanno chiudendo grazie a un governo che continua a tassare in tutto e di più ,fuori di testa assurdo nessun politico che pensa poveri italiani che vivono in povertà ,non fanno altro che pensare ad aumentare le tasse fanno schifo
Bella domanda: alla quale il nostro commentatore avrebbe la risposta… se avesse fatto il lavoro di ricerca che segue.
Fai le magie? Allora sei veramente un mago dato che le nostre industrie o chiudono o emigrano…..
Fuochino…
Questo è da neuro, non sa quello che dice…Porti aperti lavoro x gli immigrati…Ma se non c’è ne x gli Italiani dove li fa lavorare a casa sua…Poveri noi in che mani siamo..?
In che mani siamo, andrebbe detto di Facebook che consente il commento libero di estratti a caso, non certo di Conte. Infatti.
I 20 secondi sono estratto di un video dieci volte più lungo, offerto da il Messaggero.
Leggete e guardate, che dopo vi interrogo. Davvero.
Fatto?
Anche grazie al ‘Progetto Africa’ “ci presentiamo con le carte in regola per dialogare con il continente africano, con prospettive occupazionali” che rappresentano “il miglior modo per prevenire flussi migratori che potrebbero essere destabilizzanti sul lungo periodo”. Per questo è importante la nascita ufficiale del primo progetto agricolo di filiera nel continente africano. La forza di queste progettualità, che è motivo di orgoglio per il nostro Paese, risiede nel coniugare la formazione del personale in loco con un’ampia prospettiva occupazionale, incidendo direttamente su una delle cause che incentivano la crescita di flussi migratori verso le coste europee”, ha concluso il premier.
L’idea è, letteralmente, applicare in una forma che non sia solamente un rissoso e berciante delirio da tastiera ma qualcosa di vero e utile il mantra preferito dai Sovranisti da Tastiera. Il loro amatissimo: Aiutateli a casa loro!!!111!! Padroni a casa nostraaah!!11!!!!!!11!!
L’accordo prevede, letteralmente, educare le popolazioni locali formando una generazione di agricoltori e fornendo strumenti e metodologie per bonificare e rendere produttiva l’Africa Subsahariana.
Capirete come i commentatori che deridevano il Presidente del Consiglio accusandolo di “togliere lavoro ai nostri figli”, a questo punto per coerenza dovrebbero spedire i loro italici virgulti a coltivare ortaggi e bonificare foreste nel Mozambico. Ed abbiamo la sensazione che improvvisamente ciò non sarebbe gradito.
Naturalmente, creare un indotto nell’Africa Subsahariana presenterebbe diversi vantaggi che, davvero, darebbero un senso al mantra aiutateli a casa loro. Li aiuteremmo davvero a casa loro, ridurremmo il numero di migranti economici perché avendo creato le condizioni per dare loro una agricoltura nuovamente funzionante riattiveremmo le loro economie, ed otterremmo un partner commerciale stabile.
E come tutti i ragazzini di terza media che si approcciano allo studio dei fondamenti dell’Economia Politica ed Aziendale sanno, se da qualche parte del mondo esiste un settore primario forte che comunica con un luogo dove esistono secondario e terziario, entrambi i luoghi ne profittano vicendevolmente e rinforzano le loro economie.
Vi lasciamo ad un video illustrativo offerto dall’Eni.
Sarà ben più lungo di 20 secndi, ma è anche sottotitolato
Potete osservarlo tutto, e capire quale colossale autogol sia stato questa condivisione.
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