Il caso della cena di Conte al ristorante ha infiammato le colonne di Dagospia che il 1° dicembre 2020 ha riportato un presunto scoop su una violazione al DPCM perpetrata dal suo primo firmatario, proprio il Presidente del Consiglio. La notizia è venuta fuori da un audio in cui una voce femminile riportava quando riferitole da un’amica. Il 31 ottobre Giuseppe Conte si sarebbe recato a cena in una nota enoteca di piazza Montecitorio. Insieme a lui la compagna Olivia Paladino e gli uomini della scorta.
L’amica di cui parla la voce narrante risponderebbe al nome di Beatrice e avrebbe riferito, in poche parole, che alle 20:30 ha notato l’auto del premier Giuseppe Conte posteggiata nel parcheggio elettrico presso le colonnine che si trovano di fronte al locale. Insospettita sarebbe entrata nell’enoteca, di cui dice di conoscere molto bene i proprietari e avrebbe chiesto spiegazioni. La signora del locale l’avrebbe invitata ad uscire, ma Beatrice avrebbe insistito: “C’è qualcosa che non devo vedere?”. A quel punto Beatrice avrebbe visto Olivia Paladino entrare in un bagno per poi essere allontanata dalle guardie del corpo del premier.
Beatrice avrebbe dunque contattato Dagospia per riferire l’accaduto. La vicenda è stata riportata su altre testate e ha avuto una consistente risonanza mediatica. L’audio non forniva prove, ma il presunto scoop era già sulla bocca di tutti. Per questo si è reso necessario l’intervento di Palazzo Chigi con una nota riportata anche da Adnkronos e dei proprietari dell’Enoteca “Achilli Al Parlamento”, direttamente raggiunta dalle polemiche.
Il Fatto Quotidiano riporta il testo integrale della smentita di Palazzo Chigi:
L’ultima volta che il presidente del Consiglio ha cenato nel ristorante indicato dalla presunta testimone risale alla fine di settembre. Anche le altre notizie riferite nella comunicazione audio sono completamente false e diffamatorie. È falso che la sera del 31 ottobre la scorta del presidente Conte stazionasse davanti al detto ristorante ed è falso che l’auto del presidente Conte sia un’Audi elettrica.
In seconda battuta sono intervenuti i proprietari dell’enoteca “Achilli al Parlamento” con due post pubblicati separatamente. Nel primo viene specificato che l’enoteca è chiusa la sera dal 24 ottobre, mentre nel secondo post pubblicato su Facebook troviamo un testo più lungo e articolato:
Per capire meglio le cose:
Una presunta nostra “amica” la sera di Halloween tornando a casa si reca al parcheggio elettrico davanti la nostra enoteca e, incuriosita in stile Sherlock Holmes da un’altra macchina elettrica che aveva osato parcheggiare lì, capisce che potrebbe essere la macchina del Presidente Conte, così in un attimo le viene in mente che il Presidente è dentro il nostro locale (che per la cronaca dal momento in cui è stato emanato il decreto alle 18:00 chiude la somministrazione e alle 20:30 chiude anche la vendita al dettaglio tirando giù la serranda). La nostra amica colta dal senso civico decide quindi di entrare per verificare la questione e in un attimo viene fermata dalla proprietaria sulla porta d’ingresso che le impedisce di entrare. “No Bea per favore non entrare… No Bea ti prego vai via…”, ma la signora Beatrice non curante della sua amicizia con noi decide di non mollare. A quel punto una visione che le dà ragione: da circa 30 metri con tanto di persone a bloccarla 3 porte e due corridoi (le sale ristorante sono nel retrobottega dell’enoteca ed il bagno ancor più nascosto) vede la signora Olivia entrare in bagno. Capisce così che Conte ed Olivia sono a cena da noi (purtroppo la sua abilità investigativa non le ha permesso di vedere il premier in prima persona).Partendo dal presupposto che gli orari non coincidono e che avendo la stazione dei vigili a 10 metri da noi sarebbe difficile rimanere aperti violando il DCPM, nessuno ha pensato che magari la signora Olivia stesse solo comprando del vino come fa spesso tornando a casa? Vorrei ricordare che prima di tutto siamo un’enoteca. A questo punto delusa da tutto ed allontanata da una fantomatica scorta decide di raccontare tutto ad una sua amica che, immolandosi per la giustizia, decide di chiamare il grande Dagospia che, con la fermezza di un giudice che sa già tutto e non necessita di prove, decide di costruire lo scoop della vita permettendosi di citare nel dettaglio dei privati cittadini con tanto di nomi e foto prese sul web senza preoccuparsi delle conseguenze provocate dalle sue scelte. Il tutto basato su cosa? Su di un audio di una signora amica di un’altra signora che dice di aver visto la first lady andare in bagno da noi? Complimenti al nostro giornalismo, complimenti al Corriere della Sera, complimenti a Radio Deejay e a tutti i canali di informazione che con estrema superficialità hanno deciso di costruire la loro giornata lavorativa sulle nostre spalle.
Credo che un’esercizio con 50 anni di storia appartenente ad una categoria come la nostra già terribilmente provata dalla pandemia non meriti di essere diffamata con faciloneria e accuse infondate. Tutto questo provoca profonda tristezza e dimostra quanta pochezza ci sia in alcune persone.
In poche parole: l’autrice dell’audio riferisce ciò che le è stato raccontato dall’amica Beatrice, che ha già raccontato tutto a Dagospia che, a sua volta, ha contattato il proprietario dell’enoteca che ha risposto: “Una delle ultime volte che sono venuti al locale mi pare che fosse settembre”. L’audio dell’amica di Beatrice, dunque, resta un materiale senza fonti che viene smentito dai diretti interessati.
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