Complottismo

“Confessa il TG4”: che i complottisti non capiscono la differenza tra sabbia, polveri e altri vocaboli

Ci segnalano i nostri contatti un post virale dal titolo “confessa il TG4” che circola per i soliti gruppi Telegram e Whatsapp dedicati alla controinformazione che comincia con “confessa il TG4” e accusa i fact checker di mentire riguardo alle piogge di sabbia e di nascondere le solite teorie del complotto a base di geoingegneria clandestina, metalli pesanti e altre misteriose sostanze nelle scie chimiche.

“Confessa il TG4”: che i complottisti non capiscono la differenza tra sabbia, polveri e altri vocaboli

Si tratta in realtà dell’ennesima dimostrazione del fenomeno chiamato “analfabetismo funzionale”: ovvero il fatto che spesso chi legge un testo è perfettamente in grado di leggere e scrivere, ma non comprende il contenuto proposto.

Un esempio recente in tema di complotto è stato come la dichiarazione di Fauci per cui la risposta a COVID19 è stata nelle prime fasi “empirica”, ovvero dettata dall’esame degli effetti diretti della pandemia è stata descritta come “arbitraria” per una evidente mancanza di conoscenza del significato della parola empirico.

“Confessa il TG4”: che i complottisti non capiscono la differenza tra sabbia, polveri e altri vocaboli

Nell’estratto, uno spezzone audio in cui si suggerisce di parlare di polveri e non di sabbia nega l’esistenza delle tempeste di sabbia, e viene usato così per accusare i fact checker di mentire perché si tratta del “nanoparticolato”, ovvero il solito uso spericolato dei vocaboli in una “neolingua” dove la parola “nano” implica perversioni della logica e del pensiero legate alla teoria delle “scie chimiche”, delle nanomacchine e dei chip sottopelle.

La verità è che nella lingua italiana reale e non immaginata essiste una differenza tra la sabbia in generale, pesante e grossolana, e le “polveri di sabbia”, ovvero le più minute particelle di essa

Enti metereologici come il Lamma ci spiegano la differenza:

è “più corretto parlare di ‘polveri’ e non di sabbia. Quest’ultima è infatti troppo pesante e grossolana per essere trasportata fino alle medie quote troposferiche dai moti verticali e dai venti. Le particelle più minute, al contrario, se inserite in un flusso abbastanza intenso riescono a vincere la forza di gravità e possono percorrere migliaia di chilometri prima di depositarsi”

Semplicemente lo spezzone confonde volutamente il concetto di polveri di sabbia trasfigurandolo nelle “nanoparticelle” regine del complotto mondiale.

Ovviamente, parlando di particelle sottili di sabbia, nessuno nega che soggetti asmatici e affetti da malattie respiratorie dovranno porre attenzione, in quanto la polvere (nel senso di sabbia sottile e polverizzata) peggiora comunque la qualità dell’aria.

Nessuno sano di mente respirerebbe a pieni polmoni una tempesta di sabbia, ma non vuol dire che una tempesta di sabbia sia composta dalle misteriose “nanoparticelle”.

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