Bufale Junior

Come funziona il touch screen?

Ogni giorno chattiamo, leggiamo articoli sul web, sfogliamo le foto sui nostri smartphone con semplici gesti. Ma cosa ci permette in realtà di poter utilizzare i movimenti delle dita della mano per compiere queste precise azioni? La risposta è il touch screen. Da più di 10 anni tutti gli smartphone ed i tablet sono equipaggiati di touch screen, di cui ne esistono essenzialmente due tipi.

Molti di voi avranno usato la “pennina” del Nintendo DS per giocare: quella pennina funzionava grazie ad uno “screen” resistivo, così chiamato per le resistenze al suo interno. Lo schermo è composto da due strati: uno più interno di vetro molto robusto e spesso mentre l’altro, più superficiale, è un rivestimento di PET (plastica). Quando la penna o il dito dell’utente toccano lo schermo si crea un circuito, chiamato partitore di tensione, che riconosce la posizione esatta del tocco.

L’altro tipo di schermo, ampiamente diffuso oggi grazie alla maggiore precisione e alla funzionalità multitouch, è quello capacitivo. Nella parte più esterna del dispositivo, ovvero ciò che noi tocchiamo, è presente un vetro protettivo, spesso rinforzato per prevenire danni, mentre nello strato più interno si trova il display, che può utilizzare tecnologia LCD, LED o OLED. Tra display e vetro invece è presente lo strato più importante. Esso è composto da due griglie conduttrici e trasparenti separate da un sottile strato di materiale isolante. In una delle due griglie sono situati elettroni, ovvero cariche negative che attraggono sulla griglia sottostante cariche positive. Proprio come in un capacitore (da qui il nome) il materiale isolante che separa le cariche impedisce loro di muoversi creando un campo elettrico all’interno. Non appena un materiale conduttore come la punta del vostro dito si avvicina allo schermo, il campo subisce una modifica e attrae le cariche positive. Il processore quindi “misura” questa variazione di cariche grazie ad una piccola tensione applicata ai quattro angoli della griglia più esterna, registrando il tocco.

Vi eravate mai chiesti come funziona questa peculiarità dei vostri dispositivi?

Passaporto Futuro è un’iniziativa no profit promossa da giovani studenti spinti dalla voglia di divulgare la conoscenza acquisita nel corso dei loro studi.

Assieme a Bufale.net collabora per la stesura di una rubrica chiamata “Bufale Junior” con l’obiettivo di creare una conoscenza sana e condivisa.

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