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Come fa (o faceva) a funzionare il telefono durante un blackout?

Avrete notato come in buona parte dei casi, che un tempo erano la totalità dei casi, si riusciva ad usare il telefono durante un blackout. Ogni oggetto in casa taceva, il telefono squillava. Spesso lo fa ancora. Ma come mai?

Come fa (o faceva) a funzionare il telefono durante un blackout?

Semplice: il vostro telefono non è collegato alla rete elettrica, ma è alimentato dalla centrale di commutazione della società telefonica. Attraverso il doppino (la “presa” tripolare o col morsettino simile a quello ethernet, per “famo a capisse”) arriva una corrente continua a 60V.

Come fa (o faceva) a funzionare il telefono durante un blackout?

Ogni volta che solleviamo la cornetta il telefono fisso riceve i suoi bravi 60VDC direttamente dalla centrale telefonica, che a sua volta dispone di sistemi UPS e cavi saldamente interrati.

Tutto questo comporta che nella malaugurata ipotesi un blackout colpisca la vostra zona ci sarà ancora la corrente della centrale, e se il blackout coinvolgesse un’area così vasta da colpire anche la centrale la centrale avrebbe un UPS (Uninterruptible Power Supply, il gruppo di continuità) in grado di continuare ad erogare la tensione richiesta per un tempo sufficientemente lungo.

Fino agli ultimi anni quindi il telefono fisso era una delle salvaguardie di sicurezza privilegiate: un cellulare può finire la batteria, un calo di tensione può portarvi via Internet, ma non il fisso.

Perché parliamo all’imperfetto?

Col tempo una serie di novità tecnologiche ci hanno donato un enorme progresso al costo di perdere alcuni vantaggi del passato. Ad esempio i telefoni “cordless” ci hanno donato la comodità di portare il ricevitore in giro per casa, ma richiedendo corrente elettrica per la base e per ricaricare la batteria in esso.

Ma la rivoluzione è arrivata col passaggio dall’ADSL/VDSL alla Fibra Ottica, che comporta a sua volta il passaggio al VoIP.

La tecnologia VoIP è sia un passo nel futuro che nel passato: come abbiamo visto nella nostra rubrica retro, gli antenati del modem sono proprio nati per convertire la voce umana in un flusso dati, rendendola facile da criptare ad orecchie estranee, e il VoIP, ovvero “Voice over IP”, ovvero “Voce attraverso Protocollo Internet” fa esattamente questo ma per uno scopo diverso.

Consentire ovvero di far passare la voce umana attraverso la vostra connessione in Fibra Ottica: maggior qualità, maggior stabilità, meno rumoracci e fruscii ma al prezzo di perdere la capacità di telefonare quando il modem/router si spegne.

Col VoIP infatti il telefono è collegato direttamente al modem/router, e la sua capacità di funzionare dipende dalla presenza della connessione internet. Ove essa non vi sia, il telefono risulterà isolato.

Una possibile soluzione

A questo punto il VoIP scarica su di voi l’onere di un UPS: ovviamente la linea telefonica continua a funzionare, semplicemente il vostro telefono “non lo sa” perché il router ha smesso di funzionare.

È sempre possibile collegare il vostro router all’UPS che usate per il vostro PC, garantendovi così a seconda del modello dai dieci minuti fino ad un paio d’ore (nei modelli più “lussuosi” e spegnendo il computer e altri dispositivi connessi per risparmiare), oppure comprare un “miniUPS” (link non affiliato), sostanzialmente un Power Bank (“batteria di emergenza”) specializzato con un’uscita 12V buona per la maggior parte dei router e borchie Fibra ottica che vi consentirà di tirare avanti per un tempo variabile dalla mezza giornata alla giornata piena a seconda del carico.

Conclusione

La linea telefonica dispone di una propria tensione elettrica, per cui un blackout difficilmente comporta l’impossibilità di telefonare.

Ma l’ingresso massiccio della Fibra Ottica nelle case ha portato alla diffusione di telefoni VoIP, quindi mediante Internet, nelle case anche di noi Italiani, rendendo necessario mantenere la connessione per usare il telefono, e quindi la necessità di dotare di un gruppo di continuità anche economico il nostro modem/router.

Anche per questo i moderni “telesalvavita” si poggiano su linee ADSL, oppure su modem/router mediante connessione cellulare con UPS e batterie ad alta durata.

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