CLICKBAIT E PRECISAZIONI Mai più ingerirò un Oki (quante cose ci vengono nascoste)

 Ci segnalano in tanti questo articolo dal titolo allarmante, che lascia intendere che nel farmaco Oki vi sia qualcosa di segreto e potenzialmente nocivo per chi lo assume.

Si tratta di un chiaro tentativo di clickbait, ovvero l’utilizzazione di un titolo eclatante che non corrisponde al contenuto dell’articolo.

Il link, che su Facebook si presenta così:

parte dal sito Roba da Pazzi – News Strani del Web (nome oltremodo sgrammaticato) dell’ennesimo pseudo portale in wordpress, dedicato a notizie curiose.

Il menù di navigazione del sito parte con un insolito pulsante altro, che magari il buon senso avrebbe voluto esser collocato alla fine di un elenco di voci e non certo all’inizio e che ad ogni modo non porta a nulla:

Stessa cosa accade cliccando sui pulsanti animali, bambini e talenti, questo per dare l’idea della serietà del sito su cui stiamo navigando.

L’articolo è il seguente:

Qualche settimana fa aveva fatto scalpore la notizia di una scuola di martellago, in provincia di venezia, dove alcuni studenti dell’istituto matteotti erano stati colti in flagranza a “sniffare” l’oki. Ma non si tratta di un episodio isolato, perché nella vicina scuola media ragazzini poco più che 12enni hanno confermato questa “moda”. Anche dalla puglia arrivano conferme, con segnalazioni da parte di genitori, che hanno scoperto che le bustine di antidolorifico custodite in casa erano sparite. “anche nella provincia di milano questa nuova tendenza è diffusissima: solo un anno fa, quando ne parlavo coi ragazzi delle scuole dove faccio prevenzione, mi sentivo rispondere che ne avevano sentito solo accennare. Ora, invece, mi confermano di conoscere molto bene questa nuova frontiera dello “sniffo”, con cenni di consenso” racconta ancora comi.

Eppure l’oki non è l’unica “droga da strada” a cui ormai fanno ricorso I ragazzi per procurarsi lo “sballo”. Enrico comi, 47 anni, padre di tre figli, lascia infatti intendere che di “polvere bianca” da inalare ne esiste anche altra, a portata di mano, anche in casa dei genitori. Ma I ragazzi sono consapevoli dei rischi che corrono?

No, per niente. Sono invece convinti di poter smettere in qualsiasi momento. Quando però chiedo loro se conoscono qualcuno che ha smesso, rimangono spiazzati.

Pensa che questa nuova “moda” sia l’anticamera dell’uso di droghe vere e proprie?

Non proprio, nel senso che ormai I ragazzi si accontentano di qualsiasi cosa trovino in circolazione: se trovano la marijuana fumano quella, se c’è cocaina a disposizione ne assumono, altrimenti si accontentano delle bustine di oki. Non esiste più una droga prevalente, si adattano a qualunque sostanza sia reperibile e si abituano a un po’ di tutto.

L’importante è trovare un po’ di “sballo”?

Sì e proprio questo è l’aspetto più preoccupante: I ragazzi si stanno abituando (e in alcuni casi si sono già abituati) a vivere usando qualcosa per avere delle emozioni, che altrimenti non sono in grado di provare. E questo nonostante lo “sballo” provocato, ad esempio, dall’oki sia relativo: gli studenti mi raccontano che dura poco, dà un po’ di ebrezza, ma niente di più.

Eppure gli effetti collaterali possono essere anche molto gravi, dalle irritazioni alla mucosa ai disturbi gastrici, ecc. Si tratta comunque di una “moda” importata dall’estero, dagli usa?

Sì, I primi casi sono stati segnalati lì e, tramite internet, è stato facile fare lo stesso anche qui.

Comi, dopo un passato da tossicodipendente e la riabilitazione in comunità, è riuscito a cambiare vita. Di sé dice di “aver riaconquistato la capacità di amare se stesso” e “la volontà di amare gli altrie la vita”. E’ padre di tre figli e co-autore dell’opera teatrale stupefatto, premiata nel 2013 dal presidente della repubblica con la medaglia per l’impegno civile e sociale . Nel 2008 è stato nominato ambasciatore di pace dalla universal peace federation e nel 2006 ha ricevuto il premio della fundation for grug free europe di bruxelles.

Cosa dice ai suoi tre figli e ai ragazzi che incontra quotidianamente?

Ai ragazzi parlo dei rischi per la salute, con un taglio scientifico, ma cerco anche e soprattutto di stimolarli e di farli ragionare.

Cosa ne pensa della liberalizzazione della marijuana?

Molti ritengono che si possa smettere di “farsi le canne” quando si vuole, ma non è così. Non sono contrario alla legalizzazione in se stessa, ma penso che ci siano dei forti interessi che spingono in questa direzione. La quantità ad uso personale già consentita oggi non è affatto bassa, al contrario è importante. Vede, se viene approvato l’uso di cannabis a livello terapeutico, è poi più semplice approvarne anche l’uso ricreativo. In quasi tutti I paesi dove è consentito l’uso terapeutico, si è poi arrivati alla legalizzazione anche ad uso personale. Penso che ci sia una strategia ben precisa da parte di qualcuno che ha forti interessi a che ciò avvenga.

Fonte www.Panorama.It

Come vedete, leggendo l’articolo si scopre immediatamente che non c’è nulla di nascosto che venga rivelato, come invece preannuncia il titolo:

…(QUANTE COSE CI VENGONO NASCOSTE)…

Il fenomeno dello sniffare l’oki come nuova forma di sballo è purtroppo già noto da tempo e, in ogni caso, non ha nulla a che vedere né con il farmaco né con la casa farmaceutica che lo produce.

Lo stesso articolo di Panorama da cui è tratto questo link risale al 2014:

Va inoltre precisato, come scritto anche nell’articolo, che non esistono reali effetti dopanti derivanti dall’assunzione di OKI per viee aeree, come conferma Mauro Cantoni, segretario dell’Ordine dei Farmacisti di Milano, Lodi, Monza e Brianza.

Catoni ha dichiarato a Panorama, in questo articolo:.

Vorrei chiarire che non esiste alcuna evidenza scientifica che indichi in questo tipo di farmaco effetti analoghi a quelli di sostanze stupefacenti. Più che dare realmente “sballo”, è l’idea che possa farlo che potrebbe spingere i ragazzi a provare a sniffarlo, proprio come anni fa si riteneva che sciogliere dell’aspirina C nella Coca Cola potesse dare chissà quali effetti.

Quindi per concludere, il link in questione non è altro che un titolo acchiappa click messo su un articolo vecchio, preso da un altro sito.

Gli effetti collaterali derivanti dall’assunzione dell’Oki quindi restano unicamente quelli indicati nel bugiardino del farmaco. 

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