Ci segnalano un articolo pubblicato su My Social News:
È un’abitudine molto diffusa, quando andiamo al supermercato con i nostri figli, quella di farli sedere nei carrelli dove mettiamo gli acquisti. In questo modo li teniamo sotto controllo e abbiamo le mani libere.Ai bambini piace molto, perché è come guidare l’auto e crescendo, continuerebbero volentieri se potessero.L’ incubo di Vivianne è iniziato il giorno in cui, come sempre, ha posto il suo bambino all’interno del carrello della spesa mentre faceva gli acquisti per la settimana. A prima vista , il carrello sembrava essere pulito. Logan, il suo bambino, usava uno di quei giocattoli da dentizione che massaggiano le gengive. La donna non ha impiegato più di mezz’ora, perché ha l’abitudine di fare una lista della spesa, dimezzando il tempo degli acquisti.Quando sono arrivati a casa, Logan ha bevuto il suo biberon di latte ed è andato a nanna…Due ore dopo però, non si è svegliato come al solito e quando sua madre è entrata nella stanza per svegliarlo, ha notato che il bimbo stava bruciando per la febbre, sudava copiosamente ed era immerso in un sonno profondo.
Trenta minuti dopo il bambino vomitava.
Vivianne e suo marito si sono precipitati in ospedale con il piccolo Logan, e dopo un’ora di via vai di medici nella stanza del piccolo, hanno comunicato loro cosa stava accadendo. Logan aveva contratto 4 virus molto pericolosi: adenovirus , rotavirus, salmonellosi e meningite. Ma non capivano come potesse averli presi tutti nello stesso momento.La spiegazione
I medici hanno spiegato, dopo aver chiesto cosa avesse fatto il bambino negli ultimi giorni, , che probabilmente, i virus erano stati diffusi nel carrello della spesa. Sono centinaia le persone che ne fanno uso per effettuare acquisti e molti di loro sono malati, lasciano questi virus dove poggiano le mani e nessuno sospetta che ci siano….
I dottori hanno iniziato le terapie adatte, ma purtroppo non c’è stato niente da fare e dopo due giorni, il piccolo Logan, è volato via.Vivianne ha iniziato una campagna informativa in modo che tutte le madri conoscano i pericoli che possono nascondersi nei carrelli della spesa e a cui le mamme non pensano.
Ha condiviso la sua storia e chiede a tutti coloro che la leggeranno, di condividerla per evitare che altri genitori soffrano quello che sta soffrendo lei.
È importante sapere come prendersi cura dei nostri figli in modo da non incorrere in niente di simile.
L’intero articolo è strutturato in più pagine accessibile tramite pulsante “continua a leggere”, trattandosi di una storia singolare e indicata nel titolo con un tragico finale. Fortunatamente per il piccolo Logan, invece, è andata diversamente.
La vicenda di Vivienne Wardrop, 36 anni, il 13 settembre 2016 faceva la spesa insieme al figlio Logan in un supermercato Helensvale, Queensland, Australia. 24 ore dopo il bambino iniziò ad accusare diarrea, vomito e un progressivo aumento della temperatura corporea. Lo riporta il Daily Mail il 26 settembre 2016. Dopo poche ore, la diarrea di Logan presentava tracce di sangue e dunque Vivienne decise di portarlo dal medico. Quest’ultimo la rassicurò dicendo che si trattava di un virus. Il giorno dopo Logan appariva debilitato e disidratato, e sua madre decise di portarlo al Gold Coast University Hospital. La frequenza cardiaca del bambino oscillava tra i 200 e 220 battiti al minuto, di gran lunga fuori dal range di 80-140. I medici iniziarono dei test.
Come riportano anche Top Health News, Kidspot e The Sun, i medici stabilirono che il bambino aveva contratto adenovirus, salmonella, rotavirus e meningite. Logan trascorse 10 giorni in ospedale, 8 dei quali in terapia intensiva. Nel cercare una risposta, Vivienne disse che nelle ultime settimane Logan era rimasto in casa, tranne nel giorno in cui andarono al supermercato. I medici andarono dunque ad esclusione e supposero che il bambino avesse contratto le malattie dal carrello della spesa.
La donna non accusò il supermercato per il ricovero del figlio, ma scrisse un post per mettere in guardia ogni madre sul pericolo delle infezioni:
Il bambino, in ogni caso, è vivo e il suo recupero avvenne in seguito a una terapia antibiotica. Lo testimonia la stessa Vivienne in un post pubblicato l’11 ottobre 2016 sul suo profilo Facebook:
My Social News riporta dunque una storia vera, ma lo fa secondo i canoni del clickbaiting facendo disinformazione sulla sorte del piccolo Logan. Il bambino è vivo, non è deceduto in seguito alle infezioni contratte e che il carrello della spesa fosse il veicolo delle malattie era una supposizione adottata per esclusione.
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