Ci segnalano un video pubblicato su Attivo.tv:
Non è passato molto tempo dal nostro fact checking sul titolo acchiappaclick de Il Populista, che parlava di Inquisizione in seguito all’istituzione della Commissione Jo Cox, nata come osservatorio sull’intolleranza, la xenofobia e i fenomeni d’odio. Chi è solito nutrirsi dal piatto della disinformazione ama parlare di censura e attentato alla democrazia quando si muove guerra contro le menzogne diffuse in rete. Spargere liberamente bufale e odio è fare democrazia? No, perché la verità non è democratica.
Oggi, Attivo.tv ci offre un titolo catastrofico:
Adesso la cosa è GRAVE, siamo tutti in pericolo. Avvisate tutti, diffondete questo video!
Grave, pericolo, avvisate tutti. La maldestra astuzia è data dalla scelta dell’immagine di copertina, con una panoramica in cui è posta in cerchio l’Italia, quasi a presagire un’invasione aliena, un attacco terroristico del NWO o un cataclisma che ridurrà la nostra penisola in cenere. Aprendo il video che tutti dovremmo condividere prima della censura, incontriamo una serie di considerazioni allarmiste sulle manovre anti-fake news. Si parla di «piegare l’altrui diversità alla verità occidentale dogmatizzata» quando si cita l’iniziativa #BastaBufale lanciata da Laura Boldrini. Nel nostro precedente articolo citavamo un esempio:
Il vostro vicino di casa vi ha in odio. Un giorno vi trovate in un parco per passeggiare, leggere un buon libro o ascoltare un po’ di musica. Notate che un bambino prende una storta mentre gioca a pallone. Voi, che magari siete buoni samaritani, vi avvicinate a lui e tentate di soccorrerlo. Il vostro vicino vi nota e la sua mente diabolica partorisce l’idea di trasformare quell’episodio in molestia sessuale. Ora, nella mente del vostro vicino, voi siete un pedofilo. Lo dice a Tizio, che lo dice a Caio, che lo fa sapere a Sempronio che lo riferisce, infine, a Vattelapesca. La voce gira di quartiere in quartiere e voi diventate un mostro che molesta i bambini. Il vostro nome e la vostra reputazione vengono così avvelenate. Da un eventuale massaggio che avete tentato di praticare al bambino infortunato tutto si trasforma in palpeggiamenti e approcci imperdonabili. Il tutto perché il vostro vicino vi odia. Fermare questa disinformazione significa fare censura o difendere la verità?
Ancora, Attivo.tv insiste affermando che lo Stato vuole muovere guerra perché ha paura di noi, perché vuole difendere la verità dei banchieri e del dominio finanziario. Ancora, sentiamo che la Boldrini ha costruito tutta la sua carriera nella retorica terzomondista di sinistra. Con una strana audacia estrae dal cilindro anche la questione Sanità, parlando di farmaci e vaccini. Secondo Attivo.tv, molti di noi non considerano la possibilità di curarsi con la natura che ci ha creati – verissimo, certo – ma preferisce la cura farmaceutica che consiste in una somministrazione lenta e dosata di veleni dagli effetti collaterali ben nascosti nei caratteri invisibili dei bugiardini.
Nasce una domanda: solo noi di Bufale.net riusciamo a leggere i bugiardini?
Non possono mancare i riferimenti alle scie chimiche. Forse non è un caso se sull’argomento ci siamo tornati più volte, e puntualmente abbiamo parlato di bufala. Eppure Attivo.tv parla di guerra al pensiero, facendo leva sul diritto di opinione e sensibilizzando l’ascoltatore con topic come l’Isis, l’11 Settembre 2001 e la meningite. Agli autori e ai loro lettori forse ha dato fastidio sapere che attribuire ai migranti l’arrivo della malattia più temuta del 2016 fosse una follia, e soprattutto ignorano che autismo e vaccino contro la meningite non siano correlati. A essi interessa solamente sostenere che la campagna pro-vaccinazione fosse un mega spot terroristico-pubblicitario delle case farmaceutiche.
Nel costruire l’immensa fortezza complottista, Attivo.tv snocciola citazioni di Pasolini, Nietzsche, Machiavelli e tanti altri. Si tratta di tentativi di colorare di verosimiglianza una serie di esposizioni poste in serie per bombardare il fruitore distratto, convincerlo di trovarsi in mezzo a un gigantesco complotto e porre i disinformatori nella posizione di martiri della tagliola. Non è così.
Chi disinforma lo fa e basta, lo dicono i dati e i confronti. Le bugie mentono. Parlare di censura in merito alla lotta alle fake news è facile e comodo, come è comodo parlare di democrazia quando la libertà di espressione diventa un dito dietro il quale nascondersi. Mentire, offendere e diffamare, così come disinformare, non sono manifestazioni della libertà. Per questo esiste la lotta alle fake news. Nessuno è obbligato ad accettarla, ma è solo un’attenzione più incisiva sui contenuti web che servono solo a distogliere un pubblico che andrà al voto, che deve pensare. Sì, deve pensare, non il contrario. Attivo.tv non invita a pensare, perché stende il tappeto rosso a quanti si approcciano al web per cercare una verità, non la verità.
E no, la verità non è democratica.
Ne approfittiamo per rispolverare il concetto di censura fornito da Treccani, tanto abusato da complottisti e disinformatori:
La posizione dei disinformatori è poco chiara o nata su imitazione, forse, ma l’importante è prenderla o credere di averla presa. Perché diciamo questo? Perché un pensiero ha sempre diritto d’esistere e per questo non smettiamo mai di lottare; tale indiscussa libertà viene spesso armeggiata con leggerezza. La libertà diventa un dito dietro il quale nascondere il proprio odio, le proprie ingiurie, la propria predisposizione a offendere.
No, non è un nostro pensiero. È la verità, e in nome di essa il nostro servizio ha ragione di esistere. Senza colore. Senza alcun colore.
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