Ci segnalano decine di varianti del seguente apologo, relativa agli adesivi da lunotto coi nomi dei propri componenti familiari.
“Ciao piccola. Tu sei Chiara, vero? Sono un amico di tuo papà Marco. Mi ha detto tua mamma Elena di accompagnarti a casa; vieni con me, in macchina ho già il tuo gattino Pippo che ci aspetta…”.
Pensateci prima di attaccare sul vetro la vostra privacy e renderla disponibile a chiunque…
Sostanzialmente, ci sono idee lanciate con ottime intenzioni, ma esiti meno riusciti.
Come in questo appello: contiene infatti una serie di buone pratiche e suggerimenti, ma racchiusi in una forma inefficace se non allarmistica.
Del resto vi abbiamo detto più volte che le catene di S. Antonio e le condivisioni virali non sono un buon mezzo per condividere buone pratiche.
Questo apologo, nelle sue svariate forme, gira quantomeno da un anno.
E si scontra con due idee: il bisogno di assicurare la propria privacy, e il terrore di quanto possa accadere.
Innanzitutto partiamo da un concetto: il nome proprio, non assistito dal cognome su uno scarabocchio può essere considerato un esempio di dato anonimizzato o pseudonimizzato.
Se urli Mario in una strada affollata, se ne voltano almeno in dieci, parimenti di Giuseppe.
Il caso del rapitore di bambini che uso le informazioni sugli adesivi per sequestrare un piccolo richiede infatti una serie di coincidenze delle quali la ditta produttrice degli adesivi stessi può essere scarsamente resa correa
Ovvero, un ipotetico stalker che veda la sua vittima uscire da una macchina, si avvicini alla distanza per leggere e memorizzare gli adesivi e, sopratutto, resti da solo con la sua presunta vittima il tempo necessario per convincerla con l’apologo narrato.
E, a questo punto, ci sarebbe da chiedersi perché lasciando un ragazzino solo per un tempo tanto lungo ci si preoccupi dei nomi sugli adesivi.
Peraltro, la ditta produttrice fu contattata già all’epoca, rendendo questo responso
Ci sembra importante nei riguardi dei nostri clienti, specificare che l’allarmismo procurato dal recente post di una signora lombarda, che poi ha dato seguito ad innumerevoli articoli, è totalmente infondato e la sua paura ingiustificata.
Creiamo dal 2006 adesivi personalizzati e siamo stati i primi in Italia ad aprire siti specifici e da allora non abbiamo alcuna notizia di rapimenti di bambini o tentati tali… facilitati dall’applicazione del nostro prodotto.
Il nostro sito è nato nel 2011 e ha come prodotto principale gli adesivi raffiguranti i vari componenti della famiglia ed è un gadget che fino ad oggi non si è rivelato di nessun pericolo ed è a totale norma di legge, anzi il prodotto ha preso talmente popolarità che ad oggi, ben 12 anni dopo la nostra prima apertura, sono nati molti altri siti similari e imitazioni.
Esiste poi il libero arbitrio e così come ci sono mamme che mostrano liberamente il volto dei propri figli minorenni sui social, ci sono madri che preferiscono oscurarne il viso, così come alcuni nostri clienti preferiscono acquistare le figure con scritto al posto dei nomi sotto semplicemente “mamma”, “papà” e il soprannome o il nomignolo dei figli come noi stessi consigliamo a volte di fare.
Il sito adesivifamiglia.it, vorremmo sottolineare, non è fra l’altro nato come “idea di businness” (sic!), ma è nato dall’idea della detentrice del copyright del disegno originale: ovvero creare un adesivo apposito per la figlia appena nata nel 2006. Da allora creiamo con passione gadget per la famiglia. L’attenzione alla famiglia è stato il motivo principale che ci ha portato fino ad oggi e proprio per festeggiare la famiglia in questo periodo che si avvicina la festa dei nonni del 2 ottobre, l’adesivo dei “nonni” è gratis!
Pochino, ma come consiglia adesivifamiglia.it, se avete fatto 30, potreste fare trentuno.
Il dato pseudonimizzato può ancora essere più pseudonimo sostituendo la parte dell’adesivo coi nomi propri con soprannomi di fantasia o la semplice descrizione del ruolo di famiglia.
L’apologo che vi abbiamo narrato diventerebbe infatti una storia molto più goffa e inefficace se il malvagio rapitore si riducesse a
Ciao bimbo, sono un amico di Padre, mi ha detto Madre di accompagnarti a casa. In macchina ho il gatto Gatto che ti aspetta, ha quattro zampe e credo sia un gatto, non si capisce bene
Chiosava il Giornale di Treviglio all’epoca della querelle
Ma questi adesivi possono davvero rappresentare un problema? Ognuno è libero di farsi una propria opinione ma una cosa è certa. Dopo le lotte a colpi di insulti tra destra e sinistra, tra cattolici e atei, tra vegetariani e carnivori, tra pro vax e no vax all’orizzonte si staglia, minacciosa, una nuova tremenda guerra social. Quella tra i pro adesivo e i no adesivo. Speriamo solo che non duri troppo.
Evidentemente no, è passato un anno e ancora ne parliamo… speriamo che queste buone pratiche portino un po’ di pace.
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