Chiarimenti importanti sul gruppo sanguigno maggiormente esposto al Coronavirus
Occorrono alcuni chiarimenti importanti a proposito di uno studio che metterebbe in evidenza il gruppo sanguigno maggiormente esposto al Coronavirus. Di recente, abbiamo già evidenziato attraverso un altro articolo che segnalazioni di farmaci la cui efficacia contro il virus non risulti scientificamente provata devono per forza di cose essere ignorate. Oggi la situazione sembra diversa, ma ciò non rende meno importanti alcune precisazioni su quanto ci è stato segnalato.
Cosa sappiamo sul gruppo sanguigno più esposto al Coronavirus
Scendendo in dettagli, sta circolando tantissimo, questo mercoledì, uno studio che sembrerebbe fornirci verità inconfutabili sul gruppo sanguigno che ad oggi risulta essere più esposto al Coronavirus. Partiamo dalla fonte. Lo studio nasce da un team di ricerca cinese guidato da scienziati dell’Università Meridionale della Scienza e della Tecnologia di Shenzhen. La ricerca incentrata sulla correlazione tra Coronavirus e gruppo sanguigno ha coinvolto anche gli studiosi dell’Ospedale Renmin dell’Università di Wuhan, oltre a quelli del Dipartimento per le malattie infettive presso l’Ospedale di Wuhan “Jinyintan”. Infine, hanno partecipato i ricercatori della Scuola di Statistica della East China Normal University di Shanghai.
Come emerge dalla fonte originale, sembrerebbe che il gruppo sanguigno A possa essere più esposto rispetto a quello 0. Ora, il fatto che in molti in Italia rientrino in target, per forza di cose ha sollevato un certo allarmismo. Ecco perché occorre concentrarsi su alcuni aspetti specifici della ricerca, in modo tale da contestualizzarla al meglio allo stato attuale dei fatti.
I risultati della ricerca focalizzata sulla correlazione tra Coronavirus e gruppo sanguigno, infatti, oltre ad essere stati nell’apposito database online Medrxiv, dovranno essere confermati da indagini che per forza di cose saranno più approfondite. Si tratta di un dettaglio fondamentale, in quanto lo studio in questione deve essere ancora oggetto di una revisione paritaria. Insomma, aspettiamo prima di giungere a conclusioni in merito.
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