La premessa è con l’aggiornamento del 29 settembre 2021, in quanto Cecilia Strada su Facebook ha deriso chi ha parlato del suo papà, Gino Strada, con il soprannome di ‘Chiave inglese’, accusandolo dell’omicidio di Sergio Ramelli. Nei commenti al post in questione, emerge poi la volontà di portare in tribunale queste persone.
Dovremmo metterci in testa una buona volta che la propaganda politica abbia bisogno di concetti ed eventuali accuse concrete, al contrario di quanto avvenuto nel corso delle ultime ore con Gino Strada chiamato ‘chiave inglese‘, per non parlare dell’omicidio di Sergio Ramelli. Abbiamo provato ad analizzare in parte questa storia già nella giornata di ieri, con un primo approfondimento sul tema, ma a quanto pare non è stato sufficiente. Cerchiamo di chiudere il cerchio una volta per tutte su questa vicenda.
Andando con ordine, la leggenda metropolitana su Gino Strada chiamato ‘chiave inglese’ nasce da alcune catene Facebook e WhatsApp. Secondo questi messaggi virali, a poche ore dal suo decesso, il buon Gino aveva una certa fama già ai tempi dei movimenti studenteschi, in quanto era solito farsi riconoscere durante i cortei. Il motivo? A detta dell’accusa, amava girare con una chiave inglese in mano gridando ‘Uccidere un fascista non è reato‘.
A dare visibilità alla catena ci ha pensato, nella giornata di ieri, Giuseppe Fiorito, dirigente del partito Fratelli d’Italia a Rovereto. Quest’ultimo ha poi deciso di rimuovere il post in questione su Facebook, ma nel frattempo in tanti avevano salvato lo screenshot della sua evitabile uscita. Già, “evitabile”, in quanto in questi anni non ci sono mai state prove a supporto di questa tesi. Come si può osservare, alcuni post in merito circolano ancora liberamente all’interno del social network.
Non contenti, i detrattori di Gino Strada stanno alimentando un altro messaggio su WhatsApp, che in realtà risale al 2018. Anche questo si ricollega in parte a quanto vi abbiamo riportato venerdì, in riferimento all’utilizzo della cosiddetta “Hazet 36“. Stiamo parlando di una chiave inglese che è diventata famosa per essere stata utilizzata in occasione dell’omicidio di Sergio Ramelli a Milano. Ancora oggi, senza prove, c’è chi imputa l’uccisione del militante del Fronte della Gioventù a Gino Strada.
Per quale motivo Gino Strada ad oggi non è associabile al soprannome “chiave inglese” e all’omicidio di Sergio Ramelli? Ci sono state approfondite indagini condotte dal giudice Guido Salvini. L’esito delle stesse, negli anni, ha fatto venire a galla il nome dei colpevoli, che appartenevano al servizio d’ordine di un gruppo diverso rispetto a quello di Gino Strada, vale a dire Avanguardia operaia.
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