Ci segnalano i nostri contatti un post contenente una copertina di Charlie Hebdo con Zelensky che ruba il Natale. Come è possibile notare da un numero di fattori di cui parleremo, si tratta di una vera e propria fake news.
Ovviamente, proveniente dalle “fonti russe” che tanto hanno donato al mondo delle “informazioni non verificate” in questo conflitto.
Secondo il portale russofono “Ukraina.ru”, la cover con uno Zelensky dall’aria allucinata e deforme e dai tratti tipici di una caricatura antisemita sarebbe apparso su un fantomatico “numero speciale” di Charlie Hebdo.
Di lì si è diffusa in vari account europei, e ne abbiamo censito personalmente una “pseudotraduzione” dove il baloon di testo di Zelensky è stato malamente ritradotto in lingua inglese.
Naturalmente col “Comic Sans” il “font meno amato dai grafici”.
I colleghi di Myth Detector, per il circuito IFCN, hanno tracciato l’ampia diffusione di questa Fake News, dalle Fonti Russe ai vari account “supporter” o semplicemente tra persone che sono cadute nell’inganno ormai più amato dai bufalari.
Ovvero attribuire a Charlie Hebdo pensieri repellenti e vignette di dubbio gusto, sapendo che dal momento dell’attentato alla redazione della rivista in poi chi diffonde tali fake news avrà buon gioco ad accusare chi lo critica di “censura” nascondendosi dietro l’ombrello della rinomata rivista.
Rivista della quale è possibile guardare l’elenco delle ultime uscite online.
Scopriremo così che non solo non esiste alcun numero speciale di Dicembre, ma l’ultimo numero è stato pubblicato il 21, il giorno prima del presunto fake.
E parla dei Mondiali del Qatar, satirizzando la polemica sugli incidenti sul lavoro che hanno colpito il personale addetto alla costruzione delle strutture a Doha.
La Charlie Hebdo con Zelensky che ruba il Natale è un falso creato dalle “Fonti Russe”.
E non è neanche il primo: abbiamo già visto false cover di Charlie Hebdo diffuse dalle c.d. fonti russe a tema Ucraina, sempre in guisa di “numero speciale”, nonché diverse false pubblicità e agenzie giornalistiche falsificate in Russia e diffuse sui circuiti social per dare una falsa immagine dell’Occidente.
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