C’era una volta Bill Gates, dal BASIC al complottismo

di Shadow Ranger |

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C’era una volta Bill Gates, dal BASIC al complottismo Bufale.net

Dedicare un capitolo di questa rubrica alla figura di Bill Gates è il modo migliore per farsi odiare dai complottisti: ma Microsoft è stato una parte essenziale della cultura del Retro, e Bill Gates una parte della storia dell’informatica quando la stessa era francamente un circolino in cui tutti si conoscevano.

Parliamo di un’epoca in cui Apple cercava di convincere Commodore a dare loro endorsement prima di procedere per la sua strada, e dentro un Apple II potevi trovare ROM col logo Microsoft e un processore MOS, futura Commodore SemiConductor Group.

C'era una volta Bill Gates, dal BASIC al complottismo

C’era una volta Bill Gates, dal BASIC al complottismo

Un mondo dove nel passaggio dal computer per professionisti e ricercatori all’home computer apparivano personalità che ci avrebbero accompagnato per sempre, come Bill Gates.

Qundi se siete quel genere di personaggi convinti che Bill Gates “possiede tutto il cioccolato e la birra del mondo“, scateni epidemie e vi metta il vaccino nei wafer dell’Eurospin, sappiate che questa rubrica non è fatta per voi, ed anzi vi invito cordialmente a gettare il vostro computer e cellulare per ripartire da qualcosa di più semplice come il Grillo Parlante.

Bill Gates: le origini

Parte delle sparate complottiste vedono Bill Gates come ricco di famiglia e parte dei “Poteri Forti” per diritto di nascita. In realtà il profilo di Bill Gates è più simile a quello di tanti ragazzi con la “strada spianata” che rifiutano la via facile dei “soldi di papà” per cimentarsi in quello che amano.

Bill Gates non è un Elon Musk nato miliardario, ma il figlio di un noto avvocato, William Gates II, che avrebbe voluto far studiare giurisprudenza al figlio per metterlo nell’azienda di famiglia.

Del resto William III, per gli amici Bill, era un ragazzino gracile e bullizzato che aveva imparato presto una delle verità più atroci della vita: “C’è sempre una ricompensa per il vincitore, c’è sempre una sanzione per lo sconfitto”.

Un giovanissimo Bill Gates

Un giovanissimo Bill Gates

Ma il giovane William incontrò nel suo programma di studi alla scuola privata Lakeside (una scuola di preparazione al percorso universitario) i computer, per essere precisi i DEC PDP-10 che avevano attratto personalità come Kevin “Il Condor” Mitnick e gli “Implementor”, i creatori di Zork.

Incontra anche Paul Allen, confondatore di Microsoft e partner commerciale di una vita, ed entrambi cominciano ad inguaiarsi quando dopo aver pasticciato per mesi con le prime telescriventi, decisero entrambi (con alcuni amici destinati ad una carriera in Microsoft) di sfruttare alcun bug nel sistema di controllo orario per occcupare di fatto il PDP-10 di Computer Center Corporation, centro di elaborazione dati che noleggiava il suddetto computer alla scuola (e fare in modo di trovarsi in classe con amici e compagne di corso piacenti).

Furono incerimoniosamente buttati fuori e gli fu vietato l’accesso ai computer.

Poco male: il duo fondò una piccola impresa commerciale, il Lakeside Programmers Group dedicandosi a risolvere i problemi informatici di chiunque nelle vicinanze.

Avete presente la storia del ragazzino che fa lo SPID a tutti gli anziani del quartiere e pure qualche affermato professionista perché “Sei giovane, te sai fare la tecnologia” o altre forme più sgrammaticate?

Un PDP-10, oggetto del desiderio di Bill Gates

Un PDP-10, oggetto del desiderio di Bill Gates

Il LPG nasce esattamente così, e finisce con CCC che richiama i banditi del PDP-10 per chiedere loro di sistemare il loro software in cambio dell’uso dei loro computer.

Bill Gates rifiutò di lavorare da remoto e si recò ripetutamente in sede studiando linguaggi di programmazione e agendo direttamente sui preziosi PDP-10.

L’esperienza maturata gli consentirà di creare Traf-O-Data, società poi confluita in Microsoft.

Da Traf-O-Data a Microsoft

Il goffo nome della “ProtoMicrosoft” deriva esattamente da quello che faceva: nel 1972 Bill Gates e Paul Allen decisero che avrebbero sistemato il traffico di Seattle, fino a quel momento gestito con un rozzo sistema.

Rozzo ma funzionante: ai principali incroci una serie di tubi di gomma venivano schiacciati dalle automobili segnalando quindi il passaggio con dei sensori che ricevevano il “colpo d’aria” fornito dal tubo, per registrarli su nastri perforati, che venivano mandati ai CED, ovviamente gestiti da privati, per la collazione.

Ricordiamo infatti che sostanzialmente fino agli anni ’60 in cui l’informatica divenne un settore lucrativo, l’informatica era quella cosa “assai noiosa” dove una serie di lavoratori, perlopiù lavoratrici, perlopiù impiegate di basso livello, dovevano dedicarsi all’elaborazione di dati e stastistiche in un settore con poche prospettive.

Biglietto da visita di Traf-O-Data

Biglietto da visita di Traf-O-Data

Bill Gates e Paul Allen dapprima “assunsero” studenti della Lakeside per trascrivere a mano i nastri perforati in schede che Paul Allen avrebbe passato al padre bibliotecario all’Università di Washington (con accesso dunque ad un computer), per poi decidere di saltare l’intermediario.

Siamo arrivati al 1972, l’era in cui i microcomputer continuano a diffondersi: Bill Gates e Paul Allen contattarono Paul Wennberg, studente universitario noto anche lui per cercare di rubacchiare tempo macchina alla CCC, e commissionarono un Microcomputer con processore Intel 8008 creato in wire-wrapping, avvolgendo filo elettrico anziché usare schede madri o PCB.

Wennberg a sua volta contattò mediante altri amici Paul Gilbert, studente in grado di portare la richiesta a termine.

Gates e Allen cominciarono a scrivere il software relativo, emulandolo su altri cocmputer in attesa del prodotto di Gilbert… giusto in tempo perché lo Stato di Washington decidesse di statalizzare le statistiche del traffico, in modo da consentire a Traf-O-Data solo tre anni di attività.

Tre anni brevissimi ma intensi, nei quali Gates preparò il passaggio finale delle sua carriera.

Un Altair 8800

Un Altair 8800

Nel 1975, ormai fuori dal mercato del traffico, Bill Gates scoprì l’Altair 8800, tra i microcomputer destinati a portare l’informatica nelle case aprendo la strada agli Home Computer.

Bill Gates decise di scrivere il BASIC: nonostante fosse uno studente di Harvard abbastanza brillante per combinare la sua passione per l’informatica a studi matematici chiese ed ottenne dai suoi genitori un “sabbatico”.

Tecnicamente, Microsoft è stata un anno sabbatico durato decenni: Bill Gates assicurò ai suoi genitori che se la sua attività imprenditoriale non fosse andata bene, sarebbe tornato a scuola con la coda tra le gambe.

E parte farsi multare ottenendo un’iconica foto segnaletica mentre scorrazzava senza patente con la macchina dell’amico Allen, riuscì ad ottenere qualcosa di incredibile.

Micro-Soft, Microsoft e la “lotta al software libero”

A questo punto della sua vita Bill Gates comincia ad alienarsi le simpatie dei futuri impallinati del PC, nerd e svalvolati vari che sarebbero diventati lo zoccolo duro dei complottisti che oggi tuonano contro Billy Gate che possiede tutto il Cioccolato del Mondo e ci mette i vaccini.

Gates e Allen si presentano quindi da MITS, i produttori dell’Altair, dichiarandosi in grado di produrre BASIC per il loro sistema.

Esattamente come ai tempi di Traf-O-Data non avevano un Altair, usarono quindi degli emulatori.

Emulatori che giravano sui PDP-10 di Harvard, che ricordiamo non era per niente contenta dell’uso “personale” di strumenti pubblici ma a quei tempi tutti facevano così.

Non avremmo avuto i videogames stessi, se gli autori di Colossal Cave Adventure, Zork e Spacewars si fossero fatti fermare da piccolezze come l’abuso legale ma sgradito di strumenti pubblici per questioni prettamente private.

Del resto, ancora oggi c’è chi usa le biblioteche quando non può accedere ad Internet in altro modo: comunque vada, l’operazione fu un enorme successo commerciale che diede origine ad Altair BASIC.

La Lettera Aperta agli Hobbisti

Nonché alla Lettera Aperta agli Hobbisti.

Bill Gates scoprì che, nell’uso tipico di quegli anni, copie abusive dell’Altair BASIC cominciarono a circolare.

Scrisse una lettera aperta assai infuocata agli hobbisti inventando di colpo il concetto di pirateria informatica e di contrasto alla stessa. Se ancora ai tempi di Zork era, come abbiamo visto, non solo ammesso ma buona pratica prendere un programma a caso trovato su un computer a caso, copiarlo, migliorarlo se ce la fai e in ogni caso farlo tuo (germe di quello che sarebbe diventato l’Open Source) Bill Gates rivendicò il diritto per un programmatore di essere pagato per il suo lavoro e imporre royalty e diritti di copyright.

La Lettera agli Hobbysti

La Lettera agli Hobbysti

Non era un dato scontato: ancora negli anni ’80 in Italia abbiamo avuto procure che rifiutavano di interessarsi del diritto d’autore sui videogames in attesa di un aggiornamento legislativo non ritenendo di dover dare spazio a “passatempi per gente sfaccendata”.

L’informatica era nata in un’era eroica in cui si lavorava francamente per passione e il “computer” non era l’elaboratore elettronico, ma l’impiegata sottopagata ferma in un CED a contare fagioli.

Bill Gates buttò sul piatto il tema del compenso: paghi un musicista ogni volta che compri una cassetta (adesso parliamo di MP3 o streaming), se volevi leggere un libro anche negli anni ’70 te lo compravi, quindi se volevi Altair BASIC lo compravi e se andavi sulle BBS a dare del farabutto a Bill Gates che “vuole essere pagato”, a questo punto meritavi ti andasse la gente nel negozio di famiglia a farti espropri proletari a sorpresa.

A questo punto la storia prende due strade: in una Bill Gates diventa l’uomo più odiato dagli smanettoni, e nel futuro l’uomo più odiato dai complottisti di tutto il mondo creando cose buone come progetti come il TinyBasic, alternativa “libera” ad Altair BASIC, e nell’altra Bill Gates diventa uno dei padri nobili dell’informatica moderna in una sorta di club in cui tutti si conoscono.

Traf-O-Data confluisce in “Micro-Soft” e poi in Microsoft.

Dal BASIC a MS-DOS

BASIC diventa un successo: altri produttori di Micro e Home Computer contattano Bill Gates.

Tra di loro Tramiel: la combinazione della rampante pirateria informatica descritta come “vera libertà del software” che erodeva i margini di guadagno di un Bill Gates non ancora miliardario (ricordiamo che tecnicamente Microsoft era un “sabbatico” dall’Università, quindi in caso di insuccesso gli sarebbe toccato tornare a casa da sconfitto, cosa che abbiamo visto non si poteva permettere sia pur essendo ricco di famiglia) e della leggendaria caparbietà di Tramiel lo portò a rivendere il BASIC usato ad esempio nel VIC20 e nel Commodore 64 per la somma una tantum di 50000 dollari.

Bill Gates ci provò a farsi pagare a diritti sul venduto: si sentì rispondere “Non sono pronto per impegni a lungo termine, guarda che ho già una moglie” e il BASIC di Microsoft finì su tutti i computer Commodore fino all’Amiga.

ROM di un Apple II (mod. Bell&Howell), fonte 8bit Guy

ROM di un Apple II (mod. Bell&Howell), fonte 8bit Guy

Nel 1977 Microsoft produsse l’AppleSoft BASIC: se l’idea di avere Apple e Microsoft collaborare fianco a fianco vi fa sorridere, ricordiamo che in quegli anni Steve Jobs aveva contattato Tramiel per proporgli di diventare un dealer dell’Apple II venendo rifiutato sul posto e che il cuore di un Apple II era lo stesso MOS 6502 prodotto da MOS, futura Commodore Semiconductor Group per Commodore.

Era un gruppo, una famiglia: Microsoft produsse una scheda Z80 per Apple II, comparve tra i testimonial del primo prodotto veramente commerciale di Apple, il citato Apple II e sostanzialmente si viveva in un mondo in cui lo stesso produttore di software produceva per Apple e Commodore, rivali nella Grande Battaglia degli Home Computer, e uno dei combattenti (Commodore) produceva i processori per il suo rivale.

Nel 1980 Melinda Gates, quando si dice “cuore di mamma”, parla al CEO di IBM del suo geniale figliolo che ha trasformato il suo “sabbatico” in una lucrativa impresa.

IBM decide di voler rimpiazzare CP/M, il sistema operativo allora adottato come standard, e incarica Microsoft di cercare una alternativa. Che ovviamente, né Gates né Allen hanno ancora.

Il dinamico duo compra i diritti di 86-DOS, precedentemente noto come QDOS, creato proprio come alternativa al CP/M: decide così di concederlo su licenza ad IBM come PC-DOS, ma riservandosi di venderlo su altri computer come MS-DOS.

Comincia così la grande avventura di MS-DOS, che grazie al suo prezzo competivo e la sua semplicità d’uso, nonché l’avvento degli IBM PC Compatibili, riuscì a sbaragliare il suo antesignano/predecessore CP/M come sistema operativo di elezione per uffici, piccoli uffici ed utenti domestici.

Per gli standard dell’epoca, un sistema operativo che costava meno della concorrenza, era onnipresente e consentiva di comunicare in un linguaggio simile all’inglese era una enorme novità. Ma la cosa non si fermò lì.

L’arrivo di Windows

MS-DOS sarà distribuito dal 1982, ma già un anno dopo Bill Gates, ormai economicamente stabile e in grado di sostenere lo sforzo commerciale richiesto, presenterà Windows 1.0 al Comdex di Las Vegas.

Windows 1.0 era ancora una interfaccia grafica operativa per MS-DOS più che un vero sistema operatico. Dovevi caricarla da DOS e consentiva di utilizzare una serie di funzioni grafiche.

Apple, che già aveva lanciato una sua interfaccia grafica, lanciò accuse di plagio interrompendo il sodalizio, ma le accuse furono superate.

Windows crebbe di versione e così MS-DOS. MS-DOS arriverà fino alla versione 6.22 come sistema operativo autonomo, con delle versioni “segrete”, ovvero MS-DOS 7.00, 7.10 e 8.0 integrate e incorporate come struttura di Windows 95, 98 e Millennium Edition.

Schermata di MS-DOS

Schermata di MS-DOS

Anche Windows crebbe e si diffuse, così tanto da diventare egemone su tutti i computer degli anni ’90.

Tornò l’immagine di un Gates avaro affarista nemico degli “smanettoni veri”: nel luglio 1994 fu messa sotto i riflettori dal Dipartimento di Giustizia Americano la posizione dominante di Microsoft per cui ogni singolo PC Compatibile venduto nel mondo di fatto comportava il pagamento di royalty a Microsoft sia che Windows ed MS-DOS vi fossero che non vi fossero.

Non vi furono conseguenze legali di rilievo, Microsoft abbandonò la pratica ma nella comunità “smanettona” fu riaccesa l’immagine del Gates avido monopolista.

In un Pantheon ideale di “figure retro” Steve Jobs (che peraltro per lungo periodo fu assente da Apple) era diventato una specie di Loki, dio pazzerello e trickster, Tramiel una antica leggenda e Bill Gates un onnipresente ed austero magnate.

Screen di Windows 1.0

Screen di Windows 1.0

Non avevano aiutato cose come l’AARD Code, un criptico errore presente nella beta di Windows 3.1 (ma disabilitato nella versione finale) che riconosceva versioni clone di MS-DOS come il DR-DOS restituendo un errore “non fatale” e che non influiva sul funzionamento il cui unico scopo era indurre nell’utente il sospetto che fosse meglio passare all’originale.

A onore del vero, Bill Gates non fu responsabile dell’AARD Code, e anzi chiese ai suoi impiegati se vi fosse qualche motivo per cui DR-DOS avrebbe potuto causare errori, e lo stesso fu disabilitato.

L’estremo successo dei prodotti Microsoft rinfocolò nel pubblico l’idea di un uomo ricco e senza scrupoli, quando in realtà per tutta la vita Bill Gates non ha cercato null’altro che dimostrare al mondo che il suo “sabbatico dall’università” non era tempo perso.

Windows 11

Windows 11

Microsoft tornerà più volte sotto il mirino di giudici ed antitrust proprio sull’onda del suo successo epocale: con Windows 95 le autorità antitrust Americane ed Europee si chiesero se Internet Explorer e Windows Media Player ad esempio non avrebbero spazzato via la concorrenza per il semplice fatto di essere lì, pronti all’uso, scalzando ogni rivale.

MS-DOS e poi Windows da soli sono stati lì ad ogni passo della storia del PC Compatibile: c’era Windows 95 quando i PC divennero Multimediali con capacità audiovideo evolute.

E Windows era lì, quando con Windows 2000 e poi Windows XP fu abbandonato MS-DOS per passare ad un vero sistema operativo.

Quello che non c’era era Bill Gates: nel 2000 si dimise, lasciò Microsoft a Ballmer e si dedicò ad attività filantropiche in giro per il mondo.

Bill Gates, ora

Abbiamo perso il conto delle bufale che gestiamo ogni giorno su Bill Gates. Sarà la sua estrema ricchezza, sarà l’odio del complottista medio per la filantropia, sarà il fatto che tra le file dei complottisti spesso rientrano alcuni tra gli “impallinati” che non hanno mai davvero sopportato il concetto di “imprenditore nel settore informatico”, ma attualmente Bill Gates è semplicemente una delle persone più odiate dai complottisti del mondo.

Un paradosso vivente: persone che ogni mattina accendono computer che senza BASIC prima ed MS-DOS poi non sarebbero mai esistiti (o non avrebbero mai potuto permetterseli) che ogni giorno si collegano mediante una Rete che non sarebbe stata possibile senza la popolarizzazione dei “computer connessi” da parte di Apple e del mondo PC Compatibile per dichiarare al mondo quanto odiano Bill Gates che scatena zanzare mutanti e vuole spegnere il Sole.

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