Ci segnalano i nostri contatti un aggiornamento del caso della studentessa no pass.
Ne avrete sentito raccontare la vicenda, però dalla sua ottica. Secondo quanto narrato sin’ora, la studentessa sarebbe entrata in aula sprovvista del Green Pass.
Si sarebbe inizialmente rifiutata di lasciare l’aula, suscitando l’ira degli studenti, specialmente pendolari, che l’avrebbero scacciata e insultata per le sue azioni. L’Università di Bologna poi le avrebbe intimato di proseguire le lezioni in didattica a distanza anziché in presenza, sia pur non provvedendo ad altre sanzioni.
Quello che mancava è la risposta della facoltà. In primo luogo della docente presente in aula e degli altri studenti. Docente che nega di averla mai vista prima di quel momento fatale.
Secondo quanto narrato dalla docente di psicologia cognitiva interessata, la docente avrebbe chiesto alla studentessa no pass di uscire, non avendo il Green Pass, per poi essere costretta ad annullare l’intera lezione, rimandando tutti a casa
“Mi è dispiaciuto. Ma ho solo messo in atto il regolamento per salvaguardare la sicurezza di tutti”
Riferisce la stessa ai microfoni di Repubblica, aggiungendo una serie di preziosi dettagli.
“Il personale mi ha comunicato che era presente una studentessa sprovvista di certificazione. Io l’ho invitata a uscire, a lasciare l’aula. E lei ha ribadito la sua volontà di rimanere. Quindi ho interrotto la lezione. Prima di farlo ho sentito il direttore. Secondo il protocollo di ateneo, noi docenti siamo tenuti a richiamare il corretto comportamento degli studenti, per salvaguardare la sicurezza di tutti. Li invitiamo anche a rimettersi la mascherina se l’abbassano per bere poi la dimenticano giù, per intenderci”.
Proseguendo, la professoressa nega che vi siano stati insulti e aggressioni, ma solo “uno scambio di opinioni contrastanti”.
Vieppiù, scopriamo che era non solo era la prima volta che tale evento si verificava, ma era la prima volta che la docente aveva visto la studentessa, e che eventi simili erano stati denunciati dagli altri studenti come aventi a capo la stessa persona.
“A lezione da me sì. Alcuni studenti mi hanno riferito che era già capitato, sempre con la stessa ragazza, ma non ho modo di verificarlo”.
Alla richiesta di chiarimenti sul Green Pass, la docente risponde
«L’anno scorso in questo periodo stavamo chiudendo. Adesso invece l’università è aperta e l’ateneo lavora al 100%. Questi sono i fatti. Quindi il Green Pass potrà avere le sue imperfezioni, ma io lo ritengo uno strumento utile. E al momento non vedo soluzioni alternative».
Tutte cose che sgonfiano e ridimensionano di molto la polemica.
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