Abbiamo già parlato in passato di una “zona grigia” in cui le bufale non nascono dalla menzogna o dalla mistificazione della realtà, ma da errori mai rettificati e condivisioni “ingessate” in un determinato momento di una vicenda in evoluzione. Errare è umano, e non vi è vergogna nel farlo.
Comunque, ciò va precisato quando notizie del 2013, solo l’anno scorso, ma ere geologiche nel giornalismo, come questa:
Un recente report dell’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità – evidenzia le pesanti implicazioni sanitarie della crisi economica in Europa. E registra come in Grecia un certo numero di cittadini arrivino ad infettarsi col virus dell’Aids per ottenere benefici economici dal governo.
Continuano a tornare sulle nostre bacheche.
La notizia è una bufala: non per colpa dei giornalisti che all’epoca se ne interessarono, ma per un “peccato originale” compiuto dall’OMS stessa.
Poco dopo la pubblicazione del report originario (settembre 2013) infatti l’OMS si affrettò, il 26.11.2013, a pubblicare la seguente smentita:
In September 2013, WHO/Europe published “Review of social determinants and the health divide in the WHO European Region”. The report incorrectly states that, in Greece: “HIV rates and heroin use have risen significantly, with about half of new HIV infections being self-inflicted to enable people to receive benefits of €700 per month and faster admission on to drug substitution programmes”.
Nel settembre del 2013 l’OMS/Europa ha pubblicato “Report sui motivi sociali e le disparità in campo sanitario nell’OMS – Regione Europea”. Il report dichiara scorrettamente che in Grecia “I tassi di infezione da HIV e di uso di eroina sono saliti in modo significante, con metà delle nuove infezioni da HIV autoinflitte per consentire alla popolazione di ricevere pensioni di € 700 al mese ed ammissioni più rapide ai programmi di terapia sostitutiva della tossicodipendenza”
In fact, what is accurate to say is that slightly more than half of Greece’s new HIV cases are among those who inject drugs. WHO recognizes that there is no evidence suggesting that deliberate self-infection with HIV goes beyond a few anecdotal cases. The statement is the consequence of an error in the editing of the report, for which WHO apologizes.
In realtà è più corretto ammettere che poco più della metà di casi di sieropositività in Grecia derivano dall’uso di droghe. L’OMS riconosce che non ci sono prove che collegano l’autoinfezione all’HIV se non per pochi casi nell’aneddotica. La frase è la conseguenza di un errore nella collazione del rapporto, per il quale l’OMS si scusa.
The original source is correspondence published in the “Lancet” by Alexander Kentikelenis and colleagues in September 2011. Kentikelenis et al. mention “accounts of deliberate self-infection by a few individuals to obtain access to benefits of €700 per month and faster admission onto drug substitution programmes”, based on the report of the “Ad hoc expert group of the Greek focal point on the outbreak of HIV/AIDS in 2011” (Athens: Greek Documentation and Monitoring Centre for Drugs; 2011).
La fonte originaria è corrispondenza pubblicata da “Lancet” di Alexander Kentikelenis e colleghi nel Settembre 2011. Kentikelenis ed i colleghi menzionano “racconti di casi di infezione deliberata da parte di pochi individui per ottenere pensioni di € 700 al mese ed ammissioni più rapide ai programmi di terapia sostitutiva della tossicodipendenza”, basati sul rapporto di “una commissione di esperti del Focus Group sulle infezioni di HIV/AIDS nel 2011)” (Athens: Greek Documentation and Monitoring Centre for Drugs; 2011).
Riassumendo: in una sorta di gioco del “telefono senza fili”, l’OMS, tra le varie fonti, collaziona un saggio di A. Kentikelenis che riporta alcuni racconti non meglio verificati pervenuti da un ente secondo cui alcuni individui si sarebbero infettati con l’HIV come mezzo per ottenere agevolazioni sanitarie pensioni. Il saggio viene usato per la redazione del rapporto OMS, ma un mero errore di redazione trasforma non solo il dubbio in certezza, ma i “pochi casi” nella “metà delle nuove infezioni di HIV”.
L’OMS ammette l’errore e se ne scusa, i giornali pubblicano correzioni, ma il popolo della Rete no, e continua a pubblicare la prima versione della notizia, più sensazionalista ma scorretta.
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