Casalinga cinese inventa secoli di storia Russa su Wikipedia
Casalinga cinese inventa secoli di storia Russa su Wikipedia, con una mossa che farebbe impallidire anche le più scafate e revisioniste “fonti russe”.
La storia di Zhemao, come una Casalinga cinese inventa secoli di storia Russa su Wikipedia
La donna, una casalinga ancora anonima ha confessato infatti di essere una casalinga diplomata alla scuola media superiore. Cosa che non le ha impedito di crearsi una identità alternativa e virtuale come “Zhemao”, cinese laureata all’Università col pallino della storia e moglie di un Diplomatico Russo.
Da quel punto in poi la presunta Zhemao comincia una lunga avventura durata dieci anni.
Come da lei stessa autoconfessato, la sedicente Zhemao voleva contribuire a Wikipedia, apprendere la storia Cinese e Russa e interagire con gli altri utenti abituali ma senza avere le conoscenze e le capacità per farlo.
Su Internet puoi essere quello che vuoi si dice. L’anonima casalinga decise che sarebbe diventata Zhemao.
L’operazione, come molti casi di trolling che abbiamo già visto, ha previsto la creazione di almeno quattro account. Zhemao sorreggeva il suo personaggio mediante l’uso liberale di sistemi di traduzione online e Research Gate.
Tra i contributi di “Zhemao”, le correzioni e le interazioni con gli altri personaggi, la casalinga è riuscita ad inserire e far approvare le sue aggiunte sulla Wikipedia in Lingua Cinese per una decade intera.
Decina d’anni nella quale le voci sono tracimate nella Wikipedia Russa, dato che l’oggetto della sua attività si è spostato dalla Cina alla Russia.
Ma come può una casalinga priva di cultura specifica discutere di storia Russa? La soluzione è semplice: inventandola di sana pianta.
Dalla Wikipedia secondo Zhemao
La Russia di Zhemao è una specie di landa incantata a metà tra l’Impero di Zol e l’Aquafa del film di animazione “The Deer King”, una misteriosa “Terra di Mezzo” Tolkeniana e suggestioni di Miyazaki.
Un posto favoloso dove la città di Kashin, nell’Oblast di Tver diviene sede di un impero ricchissimo dominato dall’argento, con una miniera enorme presidiata da 30mila lavoratori liberi e altri 10mila schiavi.
Nella storia alternativa secondo Zhemao dal tredicesimo secolo in poi la Russia Zarista e il principato di Kashin combatterono una sanguinosa guerra per il controllo dell’argento di Tver tale da ridefinire e guidare la stessa storia russa moderna.
In una catena di eventi la bufala di Tver divenne una vera e propria epica, e poi storia alternativa, tale da dispiegare i suoi effetti in altre voci di Wikipedia.
Ed un’epica soprendentemente complessa: la sedicente Zhemao arriva a descrivere usi e costumi dell’Oblast di Tver, arrivando a inventarsi abiti peculiari, posate, usi e costumi tali da distinguere gli Slavi di Kashin dai Russi e storie di conflitti e battaglie degni di un film di Miyazaki.
Le storie personali di regnanti Russi, e persino la voce relativa alle deportazioni di cittadini cinesi in Russia, furono riscritte e incorporate per comprendere le creazioni di Zhemao.
I nodi vengono al pettine
Ad un certo punto della storia, nel Giugno di quest’anno, uno scrittore fantasy di nome Yifan comincia a riscontrare idiosincrasie nella produzione di Zhemao e notifica la cosa.
Da quel punto in poi il castello di carte comincia a crollare.
Innanzitutto Wikipedia apre (finalmente) una campagna di fact checking. Dalla quale per prima cosa emerge che la base stessa della finzione era erronea.
Non poteva esserci una guerra dell’Argento tra Tver e la Russia perché nell’Oblast di Tver non c’è mai stata una miniera di argento.
Non era semplicemente geologicamente possibile vi fosse.
Niente miniera, niente guerre. Niente guerre, niente personaggi, niente principato dai ricchi e peculiari costumi, niente storia alternativa.
Anche le fonti citate dalla presunta Zhemao risultano essere realmente esistenti, ma usate in modo mistificatorio.
Un esempio è dato dai testi dello storico Solovyov, citati da Zhemao come prove dell’esistenza della miniera e del fantastico principato senza che gli stessi ne contenessero (ovviamente) traccia.
Alla presunta Zhemao non restava che scusarsi, confessando di essere solo una casalinga.
“Come si dice, se devi raccontare una bugia, dovrai continuare a mentire. Avevo paura di cancellare le centinaia di migliaia di parole che ho scritto: ma come risultato, ho perso milioni di parole e distrutto un circolo accademico di amici. I problemi che ho causato sono difficili da rimediare, quindi credo l’unica soluzione sia bannarmi per sempre. La mia attuale conoscenza non è tale da consentirmi di usarla per lavorare: in futuro imparerò un mestiere, lavorerò onestamente e non farò mai più cose come queste”
Ha confessato “Zhemao” in una lettera, chiedendo pietà anche in quanto madre di famiglia povera e indebitata.
Inventa secoli di storia Russa: gli esiti finali
Al momento “Zhemao” e la Wikipedia Foundation non hanno risposto a richieste di commenti della stampa.
La Wikipedia in Lingua Cinese ha indubbiamente ricevuto un enorme danno di immagine dalla querelle, con degli editori che ricordano il duro colpo ricevuto.
Nonostante questo Zhemao ha ora i suoi fan, convinti che se solo anziché inventare una storia per Wikipedia avesse usato le sue intuizioni per creare un vero e proprio fantasy o romanzo pseudostorico ucronico ambientato nella Kashin da lei immaginata, forse oggi non avrebbe problemi economici e di immagine.
Da quello che sappiamo dei contenuti ora rimossi, gli scritti di Zhemao (ribattezzata la “Borges Cinese”) sarebbero stati sufficienti per creare se non una serie di libri fantasy almeno un racconto fantasy al livello di “The Deer King” o “La Principessa Mononoke” in salsa Slava.
Non ci stupirebbe di trovare traccia della miniera di Khashin tra le “Fonti Russe”, magari trasfigurata in un luogo del pensiero come i sotterranei di Azovstal pieni di uomini occidentali, magia nera, biolabs e Uomo Pangolino.
Resta infatti nella celia un ultimo, angosciante dubbio. Se la presunta Zhemao ha avuto dieci anni di tempo per inserire profondamente in Wikipedia la sua epica fantasy come potremmo riconoscere in futuro un revisionista pronto ad inserire le sue falsità in un medium storicamente credibile?
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