Carro armato a Kiev: scatta l’ombra del furto
Ci eravamo sentiti la mattina del 25 febbraio per il caso del Carro Armato a Kiev che investe una macchina. Non sapevamo molto, a parte alcuni elementi che riassumeremo direttamente dall’articolo precedente, per chiarezza.
- Il carro armato era uno “Strela“, un mezzo degli anni ’60 in dotazione all’ex apparato militare sovietico ed “ereditato” dagli stati che ora insistono in luogo dell’ex URSS
- Effettivamente parliamo di un evento avvenuto in una strada di Kiev
- L’occupante dell’automobile si è salvato
- Nonostante alcune indiscrezioni non confermate parlassero di “mezzo pilotato in remoto e hackerato” (impossibile, data la tecnologia datata degli “Strela”), l’ipotesi più probabile è una manovra imperita del conducente.
Manovra imperita che potrebbe trovare giustificazione in quanto scoperto successivamente dall’indagine di Open.
Indagine che riporta il parere del Generale Battisti a Quarta Repubblica, coerente con le nostre osservazioni nel precedente articolo. È improbabile che un mezzo russo possa girovagare isolato in un quartiere residenziale senza essere cercato e abbattuto: assai più probabile è l’imperita manovra.
In quelle ore, comunque Open registra una serie di messaggi relativi al furto di tre mezzi militari. Cosa che denota la preoccupazione per i militari Ucraini della presenza di mezzi sequestrati dai Sovietici e in mano ai sabotatori per essere usati nelle retrovie.
Sia che si tratti di un errore di un operatore Ucraino che di una rocambolesca fuga di un sabotatore, il mistero si risolve, anche se solo in parte.
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