Nonostante l’analisi del 2017 ci ritroviamo a ritornare su un allarmismo infondato e diffuso principalmente nei gruppi WhatsApp frequentati da genitori. L’intento è metterli al corrente di una pericolosa droga consegnata ai bambini con l’inganno, visto che le pasticche verrebbero distribuite come caramelle dalla forma di orsacchiotto.
oggi mi hanno mandato questa foto è segnalato che come potete vedere sembrano caramelle a forma di orsacchiotto,ma purtroppo cosi non è,sembra sia una nuova droga che si sta inserendo addirittura nelle scuole elementari x adescare i bambini… vi chiedo la cortesia chi ha amici con bambini sia alle elementari,che medie di far girare questa foto..è di avvisarli…grazie a tutti…
Troviamo i tre punti cruciali del messaggio:
Sarebbe sufficiente soffermarsi su questi tre punti per diffidare da questo genere di Catene di Sant’Antonio (leggi la nostra guida utile) ed evitarne la diffusione. Cogliamo l’occasione per ritornare su un concetto che vorremmo imparaste tutti: non bisogna obbedire passivamente alle parole “fai girare”, se non avete certezza di ciò che state leggendo. Come potete notare dal testo, nemmeno chi scrive ha prove su quanto vi sta comunicando.
Sì, la prudenza non è mai troppa, ma un’informazione diffusa senza verifiche per il solo gusto di obbedire a un “fai girare” potrebbe tradursi in un reato di procurato allarme. Ora lo sapete.
Bufalari e allarmisti italiani, arrivate in ritardo. Nel 2015 i debunkers di Snopes riportavano lo stesso messaggio diffuso nei giorni di Halloween, ma specificavano che le pasticche di ecstasy simili a caramelle esistono da sempre e non risultano casi di bambini adescati perché attirati dalle “caramelle”.
Due anni dopo (2017) il Sun usava la stessa foto fatta circolare su WhatsApp per raccontare un episodio in cui 4 ragazzine di 13 anni erano finite all’ospedale dopo aver ingerito pasticche a forma di orsacchiotti rosa, ma nell’immagine riportata compariva la scritta “Stock photo”, che equivale alla nostra “Immagine d’archivio”. Nemmeno in questo caso, tra l’altro, si parlava di bambini adescati con pasticche simili alle caramelle.
Nel 2017 Chicche Informatiche ci faceva notare, infine, che in Italia non si sono mai verificati casi come quello fatto circolare compulsivamente su WhatsApp. Se non esiste il caso, non esiste la notizia.
Non è sbagliato avere delle premure sui propri figli, ed è giusto educare i figli a diffidare verso gli sconosciuti. Fate un pessimo lavoro, però, se diffondere allarmismi senza fonti solo per obbedire al comando “Fai girare”. WhatsApp non è il luogo delle segnalazioni dei reati e dei pericoli. Il luogo giusto è un Commissariato, una Questura o una Caserma. Da che mondo è mondo.
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