Ci segnalano i nostri contatti degli articoli per cui la RAI avrebbe mandato delle lettere per richiedere il Canone RAI speciale per aziende e professionisti a ditte dotate di tablet, o di Tablet e Smart TV usate però non per uso trasmissione ma per uso lavorativo (monitor da conferenza, proiezione di materiale registrato promozionale)
La chiave dell’arcano è proprio negli articoli che parlano di Smart TV, a dire dello scrivente. Ovviamente la notizia è in divenire e maggiori dettagli potrebbero arrivare nei prossimi giorni, ma partiamo dalle basi.
Secondo l’ormai pluricitata nota del MEF del 2016 il requisito per pagare il Canone RAI è la presenza di un sintonizzatore.
Il congegno atto alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive, che per decenni è stato una TV, può anche essere un decoder da collegare ad esempio, ad una TV datata, un monitor o un dispositivo munito di monitor (PC, Tablet o Smartphone con dock o cavo di connessione).
Questo escluderebbe il mero smartphone o il mero tablet, nonostante l’evoluzione della scienza e della tecnica facciano in modo che oggi, mediante piattaforme di streaming, diventi possibile guardare il compendio pieno RAI e di altri canali mediante Web.
Per qusto tornano di tanto in tanto proposte di agganciare il canone RAI in pianta stabile a tutti i dispositivi connessi.
Il problema fondamentale è che una Smart TV è a tutti gli effetti una TV.
Dal punto di vista tecnico una Smart TV è tecnicamente indistinguibile da un tablet non-touch (spesso con Android, vedi Android/Google TV) o con altri sistemi proprietari munito di un monitor integrato di fascia medio alta e un decoder per il digitale terrestre incorporato.
Qui casca l’asino: anche se attirato dal prezzo o dalle capacità dello stesso (i programmi delle Smart TV consentono di proiettare video da rete o da memoria removibile senza dover aggiungere un computer al sistema) compri una Smart TV giurando di non usarla mai e poi mai per vedere la TV, comunque tu, agli occhi della legge, hai quel decoder.
Azzardo che dal punto di vista tecnico potresti comunque chiedere il suggello della Smart TV suddetta, cosa che effettivamente in pochi fanno: limitarsi a dichiarare di “non avere tempo per vedere la TV” al lavoro non esclude il requisito.
Mettendoti una Smart TV in ufficio hai messo in un luogo pubblico un “oggetto atto alla ricezione”. Questa almeno potrebbe essere una spiegazione dell’occorso, ma analizzeremo la vicenda nel suo prosieguo.
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