Canada: rifiutata causa di infermiere novax per lite temeraria e capziosa. Questa la notizia che ci viene dall’Ontario, e che dimostra che, almeno nel diritto, tutto il mondo è paese.
La storia somiglia peraltro a molte altre in questi tempi di Pandemia
La vicenda comincia ormai un anno fa, nel dicembre del 2021. Tre infermiere canadesi, a pieno inizio della campagna vaccinale nei territori nordamericani vengono segnalate e deferite per una serie di post contro i vaccini. Post che secondo quanto riportato dalla stampa locale, coprono sostanzialmente tutto l’indotto del complotto a noi noto.
Le fake news sui vaccini nocivi, sul piano malefico di Bill Gates in collaborazione coi “Poteri Forti” per sterminare buona parte del genere umano, ma anche bufale dal sapore ormai vintage come quelle sulla presunta correlazione tra vaccini e autismo.
L’associazione degli Infermieri Canadesi condanna la cosa, senza riportare peraltro i nomi delle infermiere ma sanzionandole. I “nomi e cognomi” appaiono sulla stampa locale.
Le tre infermiere decidono di portare in giudizio sia l’Associazione Infermieristica che un piccolo editore locale per la somma di un milione di dollari, lamentando che a cagione dei licenziamenti e della copertura mediatica la loro reputazione era stata “trascinata nel ridicolo”.
Dopo un anno il resoconto: la causa era inammissibile in quanto capziosa e temeraria, secondo la normativa canadese “SLAPP”.
La Legge Canadese prevede una norma chiamata SLAPP, acroimo per “strategic lawsuit against public participation”, “Liti temerarie contro la pubblica partecipazione”.
Si definisce secondo la norma locale “SLAPP” quel particolare di lite temeraria che viene proposta non già sperando di vincere, ma allo scopo di intimidire l’avversario spingendolo a tacere per evitare l’alea di giudizio.
Il Giudice della Corte Suprema Dottoressa Marie-Andrée Vermette, dopo un anno di giudizio ha pertanto deciso di rigettare in toto le allegazioni delle tre infermiere.
La sentenza, composta da 29 pagine, cita in pieno la normativa contro le liti temerarie, rilevando che le stesse avevano perso il lavoro per giusta e comprovata motivazione e che, curiosamente, la loro richiesta danni si rivolgeva ad un piccolo editore locale (quindi verosimilmente meno capace a difendersi) che non ai grandi titani della stampa che pure avevano dato copertura.
La motivazione fornita dal giudice echeggia i sospetti degli addetti ai lavori, che sembrano vedere nelle liti temerarie uno strumento novaxx tipicamente usato per il doppio scopo di tentare di zittire le voci dissenzienti e drogare il dibattito rendendo le loro affermazioni più rumorose di quanto il loro numero farebbe pensare.
Nessun commento dalla difesa delle accusatrici, per gli accusati si tratta di una “importante vittoria per la libertà in Canada in un momento di disinformazione”.
A Gennaio il giudice si pronuncerà sulle spese di giudizio, che secondo normativa in caso di mancato accordo cadrebbero sul ricorrente in via esclusiva.
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