Cala il sipario su Smemoranda, l’agenda di generazioni

di Shadow Ranger |

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Cala il sipario su Smemoranda, l’agenda di generazioni Bufale.net

Cala il sipario su Smemoranda, l’agenda di generazioni, e non è un caso che sia io a parlarvene. Quello che gestisce la rubrica retro delle anticaglie. Peché Smemoranda era più che un’anticaglia, era più che retro, era un’istituzione

Cala il sipario su Smemoranda, l'agenda di generazioni

Cala il sipario su Smemoranda, l’agenda di generazioni – Screen da YouTube, Gedi Visual

La “Smemo” è stata il libro agenda di generazioni di studenti dal 1978 ad oggi, popolarizzando il concetto di agenda scolastica con illustrazioni, opinioni e vignette, presente in molti diari iconici come Comix e Sottobanco, quest’ultimo dalla poco pratica ma esotica forma ad anelli con cartellina per conservare i gadget.

Cala il sipario su Smemoranda, l’agenda di generazioni

Ma era la semplicità di Smemoranda a renderla icona del genere: era un’agenda. Una semplice agenda, formato 16 mesi per le scuole e 12 per gli altri (ma il più iconico era naturalmente il 16), che diventava anche tabloid, satira e costume, presentando in ogni pagina vignette e riflessioni e in pagine “intervallo” interi articoli ed editoriali.

Una via di mezzo tra un calendario con approfondimenti, una rivista annuale e una testata “ribelle”, nasce come autofinanziamento di Democrazia Proletaria e del Quotidiano dei Lavoratori per diventare col tempo qualcosa di più.

Da Altan a Maicol&Mirco, da Silvia Ziche a Maramotti, da Grazia Nidasio a Staino generazioni di vignettisti hanno prestato la loro arte a generazioni di studenti, e da Fellini a Benigni generazioni di scrittori, registi e artisti hanno “la Smemo” il diario del sognatore e del ribelle.

Era un mondo in cui potevi capire qualcosa dello studente che avevi di fronte guardandogli il diario, o per i più piccini captare gli orientamenti delle loro famiglie.

Smemo? Diario de “Il Giornalino”? Comix? Sottobanco? Austera agenda professionale? Diario del fenomeno commerciale del momento, da Action Man alla Barbie?

A quei tempi tutto concorreva a “fare identità”, e ognuno di questi diari è stato il primo Social Network dell’epoca, per citare un servizio di Antonio Nasso.

Qualunque diario tu avessi, che lo volessi o no a fine anno era passato da tutti i tuoi amici, perché ti lasciassero un pensiero o un ricordo, l’avresti riempito di adesivi e foto e sarebbe diventato una misura dei tuoi “likes”.

Ma questo mondo era destinato a finire: la Smemo 2023 rischia di essere veramente l’ultima.

Negli ultimi anni sempre più scuole hanno imposto il “diario di Istituto”, sponsorizzato e stampato dalla scuola stessa, uguale ed uniforme per tutti, per evitare disparità e distrazioni ma probabilmente al costo di quel carattere.

La Pandemia ha poi portato la didattica a distanza nei duri anni del COVID, gli smartphone hanno sostituito il “cartaceo” e ora siamo qui.

Smemoranda Group è fallita, nessuno ha rilevato il marchio.

Asta deserta, per un altro pezzo degli anni ’80 e ’90 che, assieme alle cassette gioco da edicola ed altri reperti del passato potrebbe non tornare mai più, se non in forme radicalmente nuove.

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