Bus precipitato a Mestre: escluso il malore, ora tacciano i saprofagi del complottismo
Una recente perizia ha escluso il malore per la tragedia del bus precipitato a Mestre: quel genere di tragedia che in tempi di Pandemia ci ha abituato ad un doppio dolore per le famiglie.
Non solo infatti i figli, genitori e le persone care di una vittima di un sinistro devono piangere il loro caro estinto, ma spesso si ritrovano assediati dallo “slop”.
Una moderna orda barbara, dove il vivo, il morto e il mai vivo si confondono, e dove contenuti generati con AI, boccaloni e “attori maliziosi” si riuniscono berciando e spargendo letame sulla memoria di un defunto al grido di “noncielodikeno” e “nessuna correlazioneh!!”
Bus precipitato a Mestre: escluso il malore, ora tacciano i saprofagi del complottismo
Una recente perizia accerta infatti le possibili responsabilità del sinistro, che non comprendono il sordido feticcio novax del “malore improvviso”.
Rottura dello sterzo e impatto con un guardrail vetusto, non più capace di assolvere al suo compito di assorbire l’impatto evitando danni peggiori. Questo è tutto.
La pandemia ha tirato fuori il peggio, creando, sovente da parte di veri e propri gruppi chiusi Telegram e WhatsApp dove novax, noclima e vandali si riuniscono nell’organizzare svariate attività poco consigliate, una genia di “cacciatori di eventi avversi”, orde di bot o “bot umani” (persone reali che dedicano immotivate quantità di tempo allo scopo) pronti a frugare in ogni necrologio millantando “morti da vaccino” insensate.
Arrivando al punto di attribuire al vaccino morti per attentati terroristici, suicidi e morti di personaggi dell’immaginario.
Non esiste necrologio che non sia funestato da novax livorosi, rancorosi e ingiuriosi che sembrano aver l’ossessivo bisogno di calpestare la memoria dei morti con le loro immotivate “correlazioni” pur di continuare ad avere rilevanza anche in un mondo che, assieme alla Pandemia, è pronto a mettersi alle spalle anche loro.
Portino rispetto per le vittime degli incidenti: e se non lo portano, che il rispetto gli sia insegnato bannandoli da ogni spazio pubblico di comunicazione.
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