Bufala

Buongiorno! Vi spiego il gioco del portafoglio o biglietteria dei 33 euro

Il gioco del portafoglio o biglietteria dei 33 euro è una di quelle cose che ci riempie di ricordi.

Quando ascolterete l’audio che ci è stato mandato e che trascriveremo, nonché la spiegazione (con un prezioso aiuto dei colleghi di BUTAC) i più anziani di voi capiranno.

Questa bufala, se non direttamente una forma di truffa, affonda le radici nei lontani anni ’80.

Una bufala antica in veste moderna

Pronti a indossare il cappello dei ricordi? Ready, set, go!

Allora, b-b-buongiorno! Spiego un attimo a voce quello che consiste il portafoglio chiamato anche biglietteria dei 33 euro. Si entra facendo un dono di 33 euro alla persona che in quel momento si trova nel ricevere. E fino a qui ci siamo *risatina*. Il giorno dopo… il ciclo si chiude in un giorno. Quindi nello stesso giorno gli otto fuochi o donatori faranno la loro entrata… ecco…eeeh… e porteranno! a termine! il loro! dono. In un giorno! Si conclude il cerchio… e secondo giorno passiamo nella posizione di invitare! Quindi dovremo già avere a disposizione le due persone da inserire nella chat! Anche loro queste due persone, faranno il loro dono di 33 euro… ehhh..eee… e dopodichè noi passiamo nella posizione di aspettare o comunque sostenere. Essere presenti senza fare eee… diciamo senza fare inviti o doni. Dopodiché il quarto giorno passiamo nella posizione di ricevere… e quindi riceviamo per otto questi 33 euro, pari a 264 euro. Di questi 264 riprendiamo i nostri 33 euro e il resto… che sono 231 euro… li doniamo nuovamente alla stessa persona alla quale abbiamo donato la prima volta, e ripetiamo il cerchio senza invitare persone nuove, ma ri! mettendo! dentro! le stesse persone che hanno fatto con noi il cerchio dei quattro giorni. Perciò tutte ricevono queti 33 euro per otto e li rinvesteranno (sic!) donando però alle stesse persone alle quali hanno donato quando sono entrate. E così noi riceveremo questi 231 euro per 8, pari a 1848 euro! Perciò è tutto molto semplice, sono due cerchi, uno dopo l’altro, quando si riceve da uno, si ridona per poi ricevere moltiplicato ancora. Il tutto avviene in otto giorni, ogni giorno si ricambia elemento. Sono otto giorni dove è richiesta presenza, costanza, focus e questooooo… vi permetterà di moltiplicare questi 33 euro in maniera *sospiro* mooolto divertente, molto dinamica. E un consiglio, invitate persone che già conoscono il movimento e se non lo conoscono cercate di stargli vicino, di spiegarglielo bene e di mettere qualcuno dietro di loro che abbia esperienza del movimento e mandala…frattali… movimenti di economia solidale! Grazie, io sono entrata, il tutto si è completato in poche ore, meno di un giorno *risatina*. Sono già nella posizione di invitare, sono entrata solo ieri alle 10, e tutto sta andando alla velocità della luce! C’è gente molto attiva e molto… molto entusiasta, quindi vi facio questo grande invito, entrate, non c’è alcun rischio, se non quello di ricevere molto di più di quello che aspettate, bacioni!

No, bacioni no! Pure i bacioni.

Scherzi a parte, non vi ricorda assolutamente niente?

Erano gli anni ’80, e nelle famiglie Italiane giravano le Catene di S. Antonio.

Alcune erano una roba misticheggiante, fogliacci sbiaditi di fotocopia in fotocopia.

Solitamente, tali scartafacci contenevano storie assurde di gente che aveva fotocopiato un messaggio intinto da poche preghere e vaghe minacce ottenendo grandi ricchezze e fortune terrene, oppure avevano interrotto la catena diventando vittime di una catena di sfiga che al confronto Paolino Paperino era fortunato come il suo cugino Gastone.

Insomma, storielle assolutamente patetiche di gente che condividendo la Catena a cinque persone aveva trovato il petrolio in giardino, grandi ricchezze nella giacca lasciata in lavanderia, lingotti d’oro e biglietti della lotteria vincente, e gente che rifiutando di proseguire la catena aveva perso casa, mobilio, macchina, il partner l’aveva lasciato per i fortunati di prima e gli erano venute cinquantasette malattie mortali diverse e tutte contemporaneamente.

Un’ulteriore variante della Catena di Sant’Antonio, decisamente più truffaldina, sostituiva il movente magico ad un becero movente economico.

Si invitava, sostanzialmente, a mandare 5000 lire o 10000 lire a determinati indirizzi, aggiungendo il proprio indirizzo in calce alla lettera, ed aspettare vagonate di banconote di piccolo taglio non segnate che sarebbero arrivate direttamente a casa del mittente. Pulite, esentasse, pronte per smettere di lavorare per sempre.

Ma oggi come allora, esiste una cosa che impedisce a tale sogno di realizzarsi. Si chiama Entropia, il fatto che al mondo non si generano materia ed utilità dal nulla. Al massimo si disperdono.

Prima di passare la parola ai colleghi di BUTAC ed alla loro analisi di dettaglio: riflettete. A prescindere dalle belle parole, pronunciate da una aggraziata ed entusiastica voce rassicurante e sicura tutta risatine e sospiri, con richiami a termini “aulici” quanto inappropriati come il mandala, i frattali e l’economia solidale, siamo di fronte all’ennesimo schema piramidale, noto come derubare Pietro per pagare Paolo.

Esiste un tizio in cima alla catena che si becca effettivamente i 33 euro di tutti quelli della chat. Ma chi entra e si trova in fondo alla piramide? Molti pagheranno per arricchire pochi, i punti in alto alla piramide, spinti dalla seducente vocina a rientrare nelle perdite introducendo, e quindi truffando, altre persone per riottenere il perduto.

Il calcolo dei colleghi è sostanzialmente corretto

  • Il primo giorno gli 8 inviano 33 euro al ricevente (8*33=264 euro che si mette in tasca senza avere speso un euro se è il primo della fila).
  • Il secondo giorno gli 8 devono inserire nella chat altre 2 persone a testa (16) che donano al ricevente sopra di noi (16 per 33=528 euro)
  • Il terzo giorno noi siamo nella posizione di attesa, perché sono i 16 del secondo che invitano altri 32 che donano tutti 33 euro al ricevente di cui sopra (32*33=1056).
  • Il quarto giorno i 32 di cui sopra sono diventati 64, noi riceviamo soldi da 8 (quindi 264), ma di questi nuovi 264 euro che riceviamo solo 33 ce li mettiamo in tasca, gli altri 231 li doniamo al solito primo ricevente (231*8=1848,00 euro) chi è in cima alla catena a questo punto ha incassato 264+528+1848=2640 euro.
  • Nel frattempo anche le persone coinvolte nel gioco sono aumentate, ora sono 128 quelle del gradino più basso (e siamo solo al quinto giorno) che sommate alle 64 del quarto alle 32 del terzo alle 16 del secondo e alle 8 del primo fanno 248 (più il ricevente, che di solito a questo punto si defila). Incassiamo 528 euro a testa (ma nel frattempo solo i 16 del giro dopo di noi hanno rivisto l’investimento iniziale di 33 euro) tutti gli altri sono ancora in perdita.
  • Il sesto giorno la base è di 256 persone coinvolte, il giro di soldi per fare sì che quelli dopo di voi incassino almeno 528 euro è grosso, tutti gli altri sono in perdita. A voi non entra nulla.
  • Il settimo giorno la base è di 512 e finalmente anche i 16 dopo di voi hanno finito in qualche modo la catena.
  • Purtroppo all’ottavo giorno il numero degli iscritti passa a 1024, ci sono oltre mille persone coinvolte per permettere ai 32 del terzo giorno di rivedere i propri 33 euro. Oltre ai 1024 dell’ultimo livello dobbiamo contare tutte gli altri “fuochi” fino al quarto giorno, quindi 1024+512+256+128+64=1984, servono quasi duemila “donatori” per far sì che 32 persone ricevano indietro i 33 euro che avevano versato al terzo giorno. Lo capite che a questo punto abbiamo quasi duemila persone che devono avere ancora indietro l’investimento iniziale? Per mandarle in pari tutte dobbiamo coinvolgere sempre più gente in un circolo infinito, dove la maggior parte ci avrà sempre rimesso.

È lo stesso identico meccanismo alla base delle catene piramidali degli anni ’80.

È lo stesso identico meccanismo alla base degli Schemi Piramidali Ponzi e delle vendite piramidali, ricordiamo vietati in Italia come

È vietata, altresí, la promozione o l’organizzazione di tutte quelle operazioni, quali giochi, piani di sviluppo, “catene di Sant’Antonio”, che configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone e in cui il diritto a reclutare si trasferisce all’infinito previo il pagamento di un corrispettivo (Legge 173/2005, art. 5 comma 2)

Siamo di fronte in questo caso: un diritto a reclutare che si trasferisce all’infinito tramite il pagamento di un corrispettivo (chiamato il dono) finché la catena non diventa economicamente improduttiva per i piani bassi.

E ricordiamo che a quel punto non esiste tutela per i piccoli numeri: semplicemente avrete gettato nello scarico 32 euro in un modo per niente divertente.

La struttura di questa iterazione peraltro si presenta come un calco modernizzato e adattato alla cultura italiana della Truffa dell’Aereoplano dei paesi anglosassoni. Troverete quindi ulteriori note matematiche qui.

Se mi dovesse arrivare la rassicurante voce?

Fatevi un favore. Cancellate il messaggio, rifiutate, e se qualcuno istigato dalla vocina dovesse davvero decidere di mettervi dietro qualcuno con esperienza ricordate a quel qualcuno che in base alla Legge 173/2005

Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque promuove o realizza le attività o le strutture di vendita o le operazioni di cui all’articolo 5, anche promuovendo iniziative di carattere collettivo o inducendo uno o più soggetti ad aderire, associarsi o affiliarsi alle organizzazioni od operazioni di cui al medesimo articolo, è punito con l’arresto da sei mesi ad un anno o con l’ammenda da 100.000 euro a 600.000 euro.

Nessuno al mondo vi regala niente per niente. Se non esiste un prodotto, il prodotto siete voi. Fatevi furbi, non siate prodotto. Non siate merce, siate consapevoli.

Ma che male faccio? Se guadagno non è meglio? Se perdo soldi, non sono soldi miei?

Sì, ma ricorda: stai giocando con la miseria del prossimo. Se sei abbastanza disperato da credere che l’Aeroplano o la Biglietteria ti diano i soldi di cui hai bisogno, altri saranno disperati come te se non più.

Persone che magari di quei soldi avevano bisogno e, ora che li hai convinti a darli ai piani alti dovranno procurarseli in altro modo, anche venendo spinti in cose assai peggiori.

E sarà anche colpa tua.

 

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