Bufala

Buongiorno a tutti: le mie notizie riguardano la salute, curate il Coronavirus con la vitamina C

Vi abbiamo più volte messo in guardia da due cose: gli audio virali a mezzo WhatsApp e le improbabili terapie ed autodiagnosi, come l’invito a curare il Coronavirus con la Vitamina C

Buongiorno a tutti. Scusate, allora le mie notizie invece riguardano la salute. Sono arrivate adesso le notifiche a noi ospedalieri dal San Gerardo di Monza, dal Policlinico, dal Sacco, insomma gli ospedali quelli più impestati, facciamo prima a dir così. Allora, è efficacissima la vitamina C sui pazienti già affetti da coronavirus. La stanno usando come terapia e i pazienti rispondono benissimo. Quindi, assunzione di vitamina C anche come a scopo preventivo nell’ordine di 1-2 grammi al giorno. Come fare? Sicuramente una spremuta di arancio, limone e un kiwi al giorno se si utilizza l’alimentazione ma supplementato da una compressa da 1 grammo di Cebion, vitamina C che trovate nelle parafarmacie o nelle farmacie. Mi raccomando, questa cosa divulgatela il più possibile. Vitamina C a tutti quanti, bambini, adulti e soprattutto anziani nell’ordine di 1/2 grammi al giorno. Ciao.

Scusate manco per niente, e divulgate zero. Anzi cessate la divulgazione.

Sappiamo benissimo che un sistema immunitario sano aiuta molto. Mangiare sano, dormire abbastanza, fare l’esercizio fisico che il fermo domestico consente in questo mese di stop forzato, evitare lo stress… tutte cose giustissime e bellissime.

Curate il Coronavirus con la vitamina C – la bufala

Ma vi abbiamo già detto che non esiste alcun fondamento scientifico alla teoria per cui si possa curare COVID19 con la spremutina della nonna e gli integratori.

Siamo all’equivalente di entrare in un campo di battaglia disarmati e recitando Io sono Uno con la Forza, la Forza è con me, perché tutto è come la Forza vuole dopo aver visto troppo Star Wars

Anche così, non vi andrà benissimo e non ci saranno neppure le dolci melodie di John Williams ad annunciare la vostra triste dipartita.

La variante della bufala

Quest’audio è in realtà la versione romanzata di una bufala precedente già vista da noi in passato, dove il nome dei “presunti esperti” era una confessione in chiaro.

Infatti la versione originale citava il dottor Chen Horin, personaggio inventato fautore dell’infondata teoria del “rendere il proprio sangue alcalino coi limoni per sconfiggere il cancro” (fenomeno che, se fosse possibile, condannerebbe irreversibilmente chiunque abbia mai bevuto una limonata a morte per alcalosi metabolica) e la famosa dottoressa Jiao Shenme Minzi (tradotto, la Dottoressa “Come ti chiami?”).

Questa versione, nello stile tipico delle bufale Italiane per le quali basta citare il nome famoso per riciclare la fuffa, cita gli ospedalieri degli ospedali più impestati.

Naturalmente nessun medico sano di mente dirà mai fesserie del genere, anzi come confermato dall’Ufficio Stampa dell’Ospedale Sacco ad Open, tali affermazioni sono da loro disconosciute in toto.

Esattamente come nessun avvocato o finanziere sano di mente ti dirà che se scrivi una formuletta sacramentale su Facebook i tuoi messaggi diventano intoccabili e improcedibili agli occhi della legge, ma molta gente ci crede perché legge “Lo consigliano avvocati e finanzieri”.

La triste morale della storia

Esiste un triste fenomeno nel mondo delle bufale: la stessa stupidaggine, se viene stampata su un foglio di carta e fotografata, o recitata da una vocetta confidenziale dalle vaghe cadenze vernacolari, volutamente “ruffiana” e amichevole e che riferisce in un perverso bingo dell’Italianità di avere “conoscenze in alto” torna a nuova vita.

E il giorno dopo aver scoperto una bufala nuova, ci ritroviamo subissati di segnalazioni di questo tenore

“Ho sentito un audio su Whatsapp che dice delle cose che mi sembrano giuste”

Sì, guarda, l’abbiamo censito ieri, non sono giuste per niente

“Sì, ma quello di ieri era un testo, questo è un audio! Secondo me non avete voglia di lavorare e questo audio è vero, lo dice pure l’ospedaliere famoso, se non rispondete allora è vero e lo condivido, kivvipaka Soros?”

No, guarda, l’abbiamo esaminato davvero, era un falso

“Ok”

Che il giorno dopo miracolosamente diventano

“Il miglior amico mio mi ha mandato su WhatsApp la foto di un documento che dice delle cose che mi sembrano giuste”

Sì, guarda, ce l’hai chiesto ieri e il giorno ancora prima

“Sì, ma quello di ieri era un audio, questo è un testo! Con la carta intestata di uno famoso! Secondo me non avete voglia di lavorare e questo audio è vero, lo dice pure l’ospedaliere famoso, se non rispondete allora è vero e lo condivido, kivvipaka Soros? Io scrivo al tizio e dico che siete cattivi”

No, guarda, l’abbiamo esaminato davvero, era un falso

“Ok”

E nessuno che effettivamente noti che cambiare forma a qualcosa non ne muta la sostanza.

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