Ci segnalano i nostri contatti l’ennesima catena di S. Antonio a mezzo SMS e WhatsApp
Buonasera, tra circa mezz’ora pare chiudano A26 tra Masone e Prà… probabilmente a causa del viadotto pecetti… fonte secolo xix
I più attenti tra voi avranno già notato delle cose. Ad esempio: che sulla pagina del Secolo XIX, sull’edizione cartacea e presso le autorità contattate dal nostro lettore la notizia è assai più complessa.
Quello che il nostro affezionato lettore ha fatto dovrebbero farlo tutti gli utenti. Non saremmo a questo più necessari: le bufale si fermerebbero.
Vedete, quando giusto ieri abbiamo affrontato un simile allarmismo, ci siamo dovuti scontrare contro lettori pronti a difendere il loro diritto alla condivisione. Utenti convinti di non dover essere considerati corresponsabili di un clima di tensione ed allarmismo, pronti ad invocare severe punizioni per il creatore della Catena ma la completa ed assoluta immunità, anche solo dalle critiche, per loro.
Del resto ci è stato spiegato con un calore pronto a diventare livore e rabbia che “Se la catena me la manda un amico? Un parente? Io mica posso stare a controllare, io condivido perché così salvo delle vite”.
Facendosi forte sul fatto che, come in questo caso, la Catena corrisponde a un terzo, se non metà della notizia.
E invece no! Condividendo una catena di Sant’Antonio non si salvano delle vite.
Si salvano facendo come S.B., nostro affezionato lettore che, ricevendo una Catena di S. Antonio e senza aspettare un nostro parere e senza agire con la solita trita retorica del “Condivido prima, controllo dopo” ha deciso coscientemente di verificare.
Ha usato gli strumenti che gli abbiamo insegnato, con profitto, e ci ha reso un parere.
Condividere acriticamente bufale ed allarmismi? Non so che versione della favola di “Al lupo! Al lupo” vi abbiano insegnato a scuola, ma nella nostra non c’era il lieto fine.
Probabilmente la versione che avete studiato si chiudeva con un fermo immagine come nelle sitcom degli anni ’80 dove il pastorello, i lupi e gli abitanti del villaggio si davano il cinque, sospesi a mezz’aria, e un riff di chitarra annunciava la sigla finale.
Ma nella versione che conosciamo noi il pastorello a forza di lanciare falsi allarmi rese meno credibili anche gli allarmi veri. I lupi vennero e divorarono le sue greggi: nessuno volle prestargli aiuto e lui e gli abitanti del villaggio morirono subito dopo.
Condividere acriticamente un allarme questo comporta: diminuisce la fiducia nelle autorità, intasa i centralini di chi dovrà smentire le bufale che avete condiviso per partito preso e cagiona problemi di ogni tipo.
La Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia comunica che a partire dalle ore 21:30 di oggi, lunedì 25 novembre, sarà chiusa al traffico in entrambe le direzioni la tratta dell’autostrada A26 compresa tra l’allacciamento con l’autostrada A10 e lo svincolo di Masone. Tale misura viene assunta per consentire l’esecuzione di verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud, presenti in tale tratta. La Direzione di Tronco condividerà i risultati di tali verifiche con gli enti competenti.
In conseguenza di tale chiusura si consigliano i seguenti itinerari alternativi:
– Veicoli leggeri e autocarri fino a 7,5 ton (esclusi autobus)
Per la A26 dalla A10 uscire a Prà e proseguire fino a Masone tramite la SP 456 del Turchino.
Per la A10 dalla A26 effettuare il percorso inverso.– Veicoli pesanti superiori a 7,5 ton e autobus
Per la A26 dalla A10 utilizzare la A7.
Per la A10 dalla A26 obbligo di deviazione sulla Diramazione Predosa Bettole, dalla quale, con fermo temporaneo e progressivo deflusso, sarà possibile procedere verso Genova lungo la A7. Potranno proseguire fino a Masone i soli mezzi pesanti con destinazione di scarico o carico nella zona collegata a tale svincolo.– Itinerari di lunga percorrenza
Per i collegamenti tra la A4, A26 e A21 verso la Toscana, utilizzare la A21 fino all’allacciamento con la A1 e da questa raggiungere Firenze o riprendere l’autostrada tirrenica tramite la A15.
Si tratta dunque di una chiusura per verifiche, con itinerari alternativi già pianificati.
Ricorrete sempre alle fonti ufficiali: non fermatevi ad un SMS.
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