Notizia Vera

Bufera su Marco Pacini di L’Espresso: usa “pedofolia” in un post su Salvini con la figlia, poi precisa

Una vicenda estremamente delicata, da chiarire nel più breve tempo possibile quella che ha avvolto Marco Pacini, caporedattore di una prestigiosa testata come L’Espresso, che in questi giorni ha pubblicato un post riguardante Matteo Salvini. Tutto è legato alla scena in cui l’ex Ministro dell’Interno, a Pontida, ha preso in braccio sua figlia, in un frammento ben diverso rispetto al caso Greta. Come del resto stiamo provando a portare alla vostra attenzione dalla giornata di lunedì, con tutti gli approfondimenti del caso.

La ricostruzione dietro il post di Marco Pacini

Come sono andate esattamente le cose? Nelle scorse ore, Marco Pacini ha dichiarato senza troppi giri di parole quanto segue: “Sappiamo poco del mondo in realtà, vivendo la sua metamorfosi. Tutto è sfumato. Tutto è sfumatura. Anche la pedofilia“. Il suo post, come si potrà notare dalla foto ad inizio articolo, era associato alla foto di Salvini mentre sul palco di Pontida teneva in braccio sua figlia. Pochi minuti fa la replica del leader della Lega, come potrete notare qui di seguito.

 

Le scuse di Marco Pacini a Matteo Salvini

Si tratta dunque di una notizia vera quella relativa al post di Marco Pacini, il quale, però, in serata ha precisato quali fossero le sue intenzioni comunicative, precisando di essere stato frainteso. Allo stesso tempo, però, ha ammesso anche di non essersi espresso in modo chiaro, scusandosi con lo stesso Salvini. Questo un frammento del suo post:

SIA CHIARO: NON HO DATO DEL PEDOFILO A SALVINI.

l’altro ieri ho pubblicato questo post accompagnato dalla foto in cui si vede Salvini a Pontida con una “bambina di Bibbiano” in braccio:

“Sappiamo poco del mondo in realtà, vivendo la sua metamorfosi. Tutto è sfumato. Tutto è sfumatura. Anche la pedofilia”.

Poi l’ho eliminato. Ma così faccio con tutti i post per una scelta adottata fin dall’attivazione dell’account: sono legati a un momento, non si delega la memoria.

Da diverse ore (ma me ne sono accorto da poco per la mia scadente frequentazione dei social) sono sommerso da insulti pesanti e auguri di pronta dipartita. E rileggendolo posso in parte capirlo, perché in sostanza avrei dato del pedofilo a Salvini”.

Il post di Marco Pacini, come accennato, continua con il mea culpa, culminando con le già menzionate scuse a Salvini. Potete consultarlo nella sua versione integrale qui di seguito.

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