BUFALE – Tutte le notizie BUFALA sull'ebola – bufale.net

Ci scrivono i nostri lettori preoccupati perché, con l’avanzare delle notizie su Ebola nella cronaca, come era previsto sono cresciute le bufale al suo riguardo. Bufale, a ben vedere, riciclate dall’emergenza AIDS degli anni ’80 e ’90. Del resto, il meccanismo psicologico è lo stesso: Ebola fa paura, Ebola è l’ignoto, Ebola è un’epidemia della quale la cura è ancora da venire (anche se progressi si sono fatti), e la cui cura è in mano ad un Occidente percepito come alieno e sconosciuto dal punto di vista delle popolazioni Africane, a personalità lontane e portatrici di conoscenze scientifiche profonde, quasi “esoteriche”, per gli occidentali stessi.
I “meccanismi di rimozione” sono un valido ausilio per scendere a patti con l’orrore. Se Ebola non esiste, allora non devo temerlo, pensa il condivisore, affidandosi così alle bufale che infestano la rete.
Ma proviamo ad esaminarne alcune insieme.
BUFALE:
1. Ebola è un falso perché le emittenti mondiali creano filmati falsi
Nasce tutto da qui: la pagina wikipedia di Richard E. Besser,

an American physician who is ABC News’s Chief Health and Medical editor and formerly the acting director of the American Centers for Disease Control and Prevention (CDC) and Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR).
Un medico americano che è il Direttore in Capo della rubrica sulla Salute ed editore medico, e, precedentemente, il direttore in carica del Centro Americano per il controllo e la prevenzione malattie e dell’Agenzia per la catalogazione delle sostanze tossiche e malattie.

Se c’è una cosa comune a molte teorie apparse su Internet, è la loro tendenza a mistificare e servirsi di continui salti logici. È infatti logico che un’emittente televisiva assuma un esperto. Quale esperto migliore del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle malattie infettive?
La teoria invalsa in molti schemi è che in qualche modo il dottor Besser abbia falsificato tutti i filmati che vedono lui protagonista nei vari scenari di infezione di Ebola per favorire il Centro per la Prevenzione e Controllo delle malattie lucrando sui vaccini.

Avrete già notato la parola precedentemente nella sua biografia, e cliccando sul link potrete notare che:
The Centers for Disease Control and Prevention (CDC) is the national public health institute of the United States.
Il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie è l’autorità pubblica nazionale degli Stati Uniti.

Accusare un medico di falsificare un filmato, con prove risibili come “Ho visto una mano muoversi, quindi il morto era un attore”, sarebbe come accusare, per dire,  i consulenti medici della RAI di falsificare tutti i servizi di Medicina 33 per fare un piacere alle ASL. È un tipico artificio retorico, la Fallacia del Pozzo Avvelenato: si prende un individuo, lo si descrive come indegno e corrotto usando prove circostanziali, e quindi si dichiara che tutto ciò che ha detto e fatto è una menzogna senza alcun bisogno poi di dover provare le proprie ragioni.
È pur vero che alcune emittenti, come la BBC, riportano esercitazioni simulate di reazione all’Ebola in Inghilterra con attori nel ruolo di malati per testare le proprie capacità di risposta, quindi, aspettatevi presto estratti di queste simulazioni di prova esibiti come “pistole fumanti” del presunto complotto.
Invece alcuni seguaci della teoria della Cospirazione di Ebola hanno, ironicamente, usato davvero spezzoni di film per provare le loro tesi. Alcune scene prese dal noto film di Zombies “World War Z” sono state infatti usate come prove di una presunta “Resurrezione in Liberia di un Malato di Ebola”. Il che ci porta al secondo punto dell’esposizione
2. Ebola è un virus creato dall’uomo per scopi militari o politici
Alcuni commentatori echeggiano schemi affini alla trama del film “28 Giorni dopo”, laddove un agente virale modificato a partire dai virus della rabbia e dell’Ebola causa una mortale pandemia.
Tanto è bastato per i teorici della cospirazione per dichiarare che

Exponents of this theory point to research conducted in 2012 by the US National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) which developed an Ebola vaccine based on the established rabies virus vaccine.

The scientists first tested the vaccine on mice before moving on to monkeys and claim the research was extremely successful.

Speculation has been further fuelled by a 2012 report of a rabies-like virus that has all the symptoms of and lethality of Ebola and which killed two teenagers in Congo in 2009.

Esponenti di tale teoria puntano a ricerche condotte nel 2012 dall’Istituto Americano per le Allergie e le Malattie infettive nel creare un vaccino per l’Ebola basato sul vaccino esistente contro la rabbia. Gli scienziati hanno testato il vaccino su topi e scimmie dichiarando che la ricerca era promettente.
Tali speculazioni sono state accese poiché nel 2012 è apparso un rapporto di un virus simile a quello della rabbia, con sintomi e la stessa letalità dell’Ebola che ha ucciso due adolescenti in Congo nel 2009.

Quindi, secondo le bufale che ci sono state segnalate, una delle prove cardine che Ebola è stato creato dall’uomo risiederebbe nella trama di un film, nonché nel fatto che nel 2012 si siano fatte ricerche su un vaccino, quindi quando il virus era già noto e studiato, ma nel 2009 qualcuno aveva preso una terza malattia ignota che somigliava sia all’Ebola che alla rabbia.
L’evidenza, all’apparenza solida, comincia a diventare vacillante.
E lo è di più, contando che abbiamo a disposizione la testimonianza cardinale del Professor Peter Piot, colui che materialmente ha isolato per la prima volta il filovirus che noi conosciamo come Ebola, di cui forniamo l’essenziale incipit rimandandovi al testo completo sul citato link di The Guardian:

Professor Piot, as a young scientist in Antwerp, you were part of the team that discovered the Ebola virus in 1976. How did it happen?

I still remember exactly. One day in September, a pilot from Sabena Airlines brought us a shiny blue Thermos and a letter from a doctor in Kinshasa in what was then Zaire. In the Thermos, he wrote, there was a blood sample from a Belgian nun who had recently fallen ill from a mysterious sickness in Yambuku, a remote village in the northern part of the country. He asked us to test the sample for yellow fever.
Professor Piot, quando era un giovane scienziato ad Antwerp lei fece parte del team che scoprì Ebola nel 1976. Come accadde?
Lo ricordo con precisione. Un giorno di settembre un pilota della Sabena Airlines ci portò un Thermos blu elettrico ed una lettera di un dottore di Kinshasa, all’epoca Zaire. Nel Thermos, ci scrisse, era custodito il campione di sangue di una suora Belga che si era ammalata di una misteriosa malattia nello Yambuku, un villaggio remoto nel nord del paese. Ci chiese di testarlo per la febbre gialla

Un ulteriore elemento è evincibile da questo racconto. In molte delle teorie che ci sono state proposte chiedendo un esame, viene espressa la teoria che Ebola sia non solo un virus creato, ma un virus creato per uccidere le persone di colore. Come potrebbe ciò essere vero, se persino il caso zero del mondo moderno è stata una suora indubitabilmente caucasica? Possiamo arrivare così alla terza bufala principale
3. I vaccini e le cure per l’Ebola sono fatti per salvare la vita solo dell’uomo bianco
Passiamo la parola ad Hoax Slayer, un sito americano simile al nostro portale:

The message is nonsense. The CDC has made no such statement. The report comes from the fake-news ‘satirical’ website TheNewsNerd. Stories published on TheNewsNerd should not be taken seriously.
Il messaggio non ha senso. Il Centro per le Malattie Infettive non ha mai detto una cosa del genere. Il comunicato arriva dal giornale ‘satirico’ TheNewsNerd. Le storie pubblicate su TheNewsNerd non devono essere prese sul serio

Avete già incontrato su questo portale il concetto di “meme ascesi” e beffe che vengono prese sul serio. TheNewsNerd è l’equivalente delle parodie nostrane, e di siti come “Il Corriere del Mattino”, “AnsiaPress” ed il “Corriere del Corsaro”. È uno scherzo, una presa in giro che è stata dolorosamente presa sul serio.
4. Ci sono cure “naturali” che funzionano
La mancanza di fiducia nei confronti delle autorità, fomentata anche da meme ascesi come il precedente ha portato ad alcune morti evitabili quanto crudeli. Il “popolo della Rete”, seguendo il filo delle bufale su Ebola ha infatti “scoperto” alcune teorie per cui sarebbe possibile curarsi o prevenire l’infezione bevendo ingenti quantità di acqua salata.

And sadly, at least two people have died after drinking excessive amounts of salty water. The two who died are thought to have had high blood pressure and were therefore especially susceptible to high salt consumption.
A number of other people were hospitalized.
E, purtroppo, almeno due persone sono morte per consumo eccessivo di acqua salata. I due morti si ritiene soffrissero di pressione alta e fossero suscettibili agli effetti del consumo eccessivo di sale. Altre persone sono finite in ospedale.

Tra le altre “Terapie estremamente alternative” molto gettonate compare l’onnipresente “L’Ebola è una punizione di Dio contro i peccatori”, apparsa già ai tempi dell’AIDS, con l’invito a riunirsi in preghiera per scacciare il virus (riunendo quindi in un unico posto diverse persone infette).
5. Tirando le somme
In conclusione però lo scrivente vorrebbe lasciarci sottoscrivendo le parole di Tony Cartalucci, Global Research, che nella sua saggezza ci ricorda che lo scopo del cacciatore di bufale non è odiare. Non è bacchettare chi diffonde, incolpevole, informazioni false, ma cercare di capire i fenomeni. In questo caso, le mille bufale sull’ebola hanno una ragione secondo il Cartalucci, e secondo il sottoscritto, ben chiara. In tempi di crisi, è facile perdere la fiducia.

Whether the latest outbreak of Ebola is part of some conspiracy or not may never be known. The central issue is the lack of trust Western agencies have when they attempt to respond to a crisis. Wrought not from irrational fears but from decades of abuse, atrocities, and exploitation, this lack of trust has rendered much of what the West does beyond its borders today increasingly impotent, and even at times counterproductive.
Se l’ultima epidemia di Ebola sia parte di una cospirazione o meno potrebbe non esserci mai dato di saperlo. Il punto centrale del problema è la mancanza di fiducia le agenzie dell’Occidente ricevono quando cercano di rispondere ad una crisi. Tali mancanze derivano non da paure irrazionali, ma da decadi di abusi, atrocità e sfruttamento che hanno reso le azioni dell’Occidente moderno deboli, impotenti ed improduttive.
[…]

And if the West fails in its function as sole arbiter of humanity, what then should nations around the world do? That answer is quite simple.They must subscribe to a multipolar world with multipolar agencies that collaborate and cooperate rather than exist in constant and precarious dependence on the West and their “international organizations.” For the nations of North and Western Africa that face potential Ebola outbreaks – or for nations across Asia facing similar fears regarding severe acute respiratory syndrome (SARS), they themselves must find international partners, not to depend on in a time of crisis, but to train and prepare them nations’ health workers to be self-sufficient and capable of handling outbreaks before they occur.

E se l’Occidente fallisce nella sua funzione di arbitro unico dell’umanità, le nazioni del mondo cosa devono fare? La risposta è semplice: dovrebbero unirsi in un mondo multiplare con agenzie ed enti multipolari che cooperino e collaborino tra loro, senza aspettare di dover dipendere dall’Occidente e dalle loro “organizzazioni internazionali”. Per le nazioni dell’Africa Nord ed Occidentale che affrontano il potenziale rischio Ebola – o per le nazioni dell’Asia che affrontano simili paure con riguardo alla SARS, diviene importante trovare partner internazionali, non per dipendere da loro in tempo di crisi, ma per allenarsi e preparare gli operatori del settore sanitario delle nazioni del mondo all’autosufficienza ed alla capacità autonoma di prevenire le epidemie prima che sorga il bisogno di curarle.
Part of what some perceive as the West’s “medical tyranny,” is its creation of circumstances in which subject nations constantly rely on them for aid, expertise, and assistance. Such dependence is contrary to national sovereignty and endangers the freedom and security of individuals within that nation. In Guinea, the government’s inability to handle the crisis has allowed it to grow to dangerous proportions, while necessitating the inclusion of foreign agencies the public simply doesn’t trust. It is an indictment against so-called “international health” organizations, including WHO, and the many Western-backed agencies that work in the field on its behalf.
Parte di quello che molti percepiscono come la “Tirannia Medica” dell’Occidente è il creare circostanze in cui le nazioni dipendono dall’Occidente per cibo, esperienza ed assistenza. Questa dipendenza è contraria alla sovranità nazionale ed indebolisce la libertà e la sicurezza degli individui di quella nazione. In Guinea, l’incapacità del governo di affrontare la crisi ha permesso che crescesse in proporzioni pericolose, necessitando l’ingresso di agenzie straniere di cui il pubblico non ha fiducia. È un modo di suscitare odio verso le organizzazioni internazionali come l’OMS e le altre organizzazioni occidentali che lavorano sul campo in suo nome,

Nations must begin taking responsibility themselves for dealing with outbreaks, and partner nations should guide them in doing so, not holding their hand each time a crisis develops. The latest outbreak of Ebola across Western Africa illustrates how sorely ill-suited the West’s “international” agencies are in protecting the global population, and how the global population would be better served by finding ways to protect themselves.

Le Nazioni devono imparare a prendersi loro responsabilità nel gestire le emergenze, e le nazioni ad esse connesse devono guiidarle nel fare ciò, non “tenendole per mano” durante ogni crisi. L’ultima epidemia di Ebola in Africa Occidentale dimostra quanto le organizzazioni internazionali dell’Occidente si siano dimostrate poco capaci nel proteggere la popolazione, e come la popolazione mondiale dovrebbe imparare, ed avrebbe un miglior servizio, imparando a difendersi da sola.

Mi permetto solo di aggiungere che lo sforzo umanitario non deve cessare, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte.
Una bufala, una notizia spaventosa non aiuta nessuno. Anzi, danneggia un clima di sfiducia e mancanza di comunicazione che parte già precario.
Non si combatte la paura con altra paura, ma con l’informazione e la collaborazione, ponte essenziale per libertà ed indipendenza.
E comunque se avete dubbi siamo qui 🙂

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