Shock Roma. In serata è stato arrestato Paolo Buonuomi, l’avvocato coinvolto nello scandalo dei centri profughi. Le forze dell’ordine hanno condotto una sapiente operazione che ha portato alla cattura del pericoloso truffatore.
“Abbiamo tracciato la contabilità del professionista” dice l’ispettore Maurizio Balda ” un traffico di soldi di circa 2 milioni di euro negli ultimi sei mesi ci ha insospettito; grazie ai nostri tecnici siamo risaliti alle carte di credito del Buonuomi”. L’inchiesta è durata un anno, ma alla fine giustizia è stata fatta. Secondo gli inquirenti l’organizzazione messa in atto dall’avvocato coinvolgeva circa 30 centri di accoglienza della capitale. Il meccanismo era sempre lo stesso: fare perno sulle vicende personali dei profughi, raggirarli con promesse di lavoro e permessi di soggiorno facili, per poi rubare, di fatto, le quote che i richiedenti asilo percepiscono quotidianamente.
Un meccanismo collaudato e perfetto che coinvolgeva, oltre al Buonomi, anche noti professionisti della città. L’avvocato arrestato per direttissima, non ha lasciato finora dichiarazioni rilevanti. Prelevato in casa dagli inquirenti, ha detto: “Sono un uomo libero che ha agito nell’esclusivo interesse delle persone mie assistite. Ma il tempo è galantuomo e mi darà ragione”. Ancora da capire come mai il Buonomi sia arrivato a un punto così alto di corruzione e raggiro. Dalle carte, emerge una personalità schiva, addirittura senza uno studio e soprattutto con pochissimi clienti.
Qualcuno dice addirittura che l’uomo non fosse in realtà nemmeno iscritto all’albo, diceria subito smentita dagli inquirenti. La prima udienza sarà tenuta nei prossimi giorni. Il processo durerà probabilmente molto tempo e andrà a smontare, almeno si spera, tutta la grande cattedrale di corruzione e riciclaggio riguardante i centri profughi romani. Staremo a vedere.
Come al solito, trattasi di una bufala “composita”: si unisce cioè un tema “caldo” ad una serie di rimandi tali per cui se il lettore attento potrà riconoscere la beffa, saranno invece i lettori più disattenti e distratti, quelli pronti a fermarsi alle parole chiave “profughi”, “rubare” e “avvocato”, colpendo così trasversalmente gli “umori anticasta” e la vena anti-immigrazione atti a suscitare la condivisione virale (col suo corollario di likes, click e guadagni)
L’avvocato infatti reca nel nome un portmanteau del fondatore della Coldiretti Paolo Bonomi e del celebre avvocato dei telefilm Saul Goodman (peraltro ritratto nelle foto a corredo dell’articolo come il presunto Paolo Buonomi), personaggio di Breaking Bad e protagonista della serie spin-off Better Call Saul, cui parrebbe addirittura adattarsi la descrizione fornita.
Il nostro anonimo burlone si porta avanti persino con un debunking frettoloso, anticipando che l’uomo non fosse in realtà nemmeno iscritto all’albo, diceria subito smentita dagli inquirenti.
In realtà, come è noto, è sempre possibile fare una ricerca sull’Albo Nazionale Avvocati, anche da casa, per scoprire che a Roma (né altrove in tutto l’albo censito) non c’è nessun Paolo Buonomi. E né tantomeno Saul Goodman.
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